「Capitolo 17」:Il Piano In Atto

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In quei giorni, Izuku e Katsuki continuarono ad ignorarli, fino ad arrivare finalmente al Covo dei Villains. Non costavano ancora dirsi nulla, lontani ma vicini allo stesso tempo, mentre Shouto tentava di convincerli di andar d'accordo solo per qual giorno. «Salviamo i due ed andiamo via.» Disse Bakugou, trascinando Izuku dietro di sé, che non disse nulla. Quando Shouto entrò, vide i muri in pietra rovinati dal tempo, con delle torce accese sopra ad illuminare i corridoi in cui camminava. Era inquietante il luogo in cui si ritrovò poco dopo: era molto più curato, non molto, e sul soffitto un grande lampadario dava luce alla stanza.

«Oh, guarda un po', il Principe Shouto!» Da dietro di lui, una ragazzina dai capelli legati in due chignon e gli occhi gialli, lo fissava con in mano un coltello affilato. Andò sulla difensiva, vedendo Shigaraki avanzare.con Kuroghiri e Dabi, ovvero suo fratello Touya. «Già. Che ci fai qui, fratellino?» Todoroki ringhió, sentendo la voce del fratello. Dalle sue mani uscirono delle lastre di ghiaccio, che andavano in direzione di Dabi, che però schivó, ridacchiando. «Voglio vendetta per nostra madre!» Intanto Shigaraki aveva chiamato il Nomu dei giorni precendenti, che lo attaccò.

Lo colpí con il suo ghiaccio, bloccando i suoi piedi. Toga si avventó su di lui, con il coltello tra le mani, e veloce, tentò di colpirlo alla spalla, non riuscendoci, però sfiorandolo e provocando un piccolo taglio sulla guancia destra del Principe, che ansimava, correndo ai lati della grande sala, formando del ghiaccio per fermare i nemici, che prontamente si liberavano. "Accidenti, Katsuki aveva ragione, sono dannatamente veloci!" Pensò, schivando per un pelo le fiamme lastre del fratello Dabi, che serio, lo guardava. «Dopo nostra madre, tocca a te!»

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Intanto, Midoriya e Bakugou cercavano le segrete, per liberare Inko e Eijirou. Erano silenziosi e vi era una strana tensione fra loro, dopo l'avvenimento di quando si stavano incamminarsi verso la Base. Izuku tremava, e si vergognava di se stesso, perché doveva essere il futuro Re delle Isole Kohei, e come poteva diventarlo se aveva paura di tutto? Bakugou era tranquillo ed potente ai suoi occhi, con quel mantello vermiglio come i suoi occhi infernali, quando in realtà lui dentro era vulnerabile e fragile più di Izuku stesso.

Era come una noce di cocco, si mostrava indistruttibile, invincibile ed era orgoglioso, questo certo, ma dentro vi era una gran dose di paura, paura che non sapeva di avere, fino a quando non vide qualcuno dietro l'angolo. Non ci andarono, continuarono a camminare, imperterriti, fino a trovare una porta che portava nei sotterranei.

Erano le segrete, lo capirono dalle celle situate perfettamente, ordinate e parallele. Un grido maschile si fece sentire dal fondo della stanza. «EIJIROU!» Corse nella direzione della voce, e Izuku lo seguì con il cuore che batteva velocemente. Quando arrivò, vide con i suoi occhi il drago mutaforma starsene in un angolino ed avvicinarsi alle sbarre. Senti affilati, capelli rossi e lunghi fino alle spalle, delle ali dietro alla schiena. I suoi vestiti erano parecchio rovinati, e i suoi occhi rossi erano contornato da bere occhiaie.

Appena fu liberato grazie ad una chiave trovata lì a terra, Katsuki lo abbracció. Il drago piangeva, commosso. «Bakugou, oddio grazie! Sapevo che saresti arrivato!» Esclamò, felice come non mai. «Non potevo lasciarti qui, non ce l'avrei fatta.» Intanto, Izuku si chiedeva come ci fosse arrivata la chiave lì a terra, non poteva essere un caso, poi... «RAGAZZI È UNA TRAPPOLA!» troppo tardi.
Quando Katsuki si girò sentì Izuku chiedere aiuto, mentre comatteva contro un Nomu spuntato dal nulla. «Deku!» Eijirou non riusciva a trasformarsi, troppo debole per farlo.

Katsuki gli ordinò di rimanere immobile, e si avvicinò al Nomu, colpendolo ripetutamente con delle esplosioni, stando attento a non colpire il verdino, che però era stato catturato. Non era riuscito a dormire in quelle notti, ed era debole, quindi non riusciva a combattere con il suo quirk.
Solo Dio sapeva quante lacrime aveva versato sul petto di Shouto per colpa dell'uomo che amava, e che ora stava tentando di liberarlo dalla stretta possente del Nomu, che però lo colpí alla testa.

Cadde a terra, sbattendo di nuovo il capo contro il freddo pavimento che si macchiava piano piano di sangue, così come gli occhi grandi e verdi come smeraldi di Izuku si riempivano di salate lacrime. «KACCHAN, NO!» Nel mentre, Kirischima si era avvicinato al Nomu, però venne fermato da un colpo. Aveva colpito anche lui, anche se era debole. Sbatté contro una parete delle segrete e svenne.
Izuku non riusciva a muoversi, il mostro lo stava strangolando. Poi, perse i sensi, iniziando a vedere tutto nero.

Nessun Dorma ※ -BakuDeku/KatsuDeku-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora