「Capitolo 22」:Battaglia Finale

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«KACCHAN!» Izuku appena vide il biondo, sorrise. Nel metre, Hisashi era rimasto immobile a fissare i nuovo arrivati con sguardo spaesato. Poi, rise nuovamente, facendo sentire ai combattenti il suono del divertimento e dell'odio, della pazzia cresciuta con anni di cattiveria. «All For One, arrenditi, perché ora ci siamo noi che ti facciamo il culo a striscie!» Esclamò il biondo, ricambiando il sorriso sadico e lo sguardo ghiacciato, sciogliendolo con i suoi occhi vermigli, illuminati dal fuoco che era divampato nella sua anima guerriera.

Intanto, Kirishima era riuscito a trasformarsi in un enorme drago dalla grande possenza, circondando la roccaforte volandovi attorno. Le ali planavano, facendosi trasportare dal vento che tirava. Uraraka fece battere il suo bastone magico sul terreno in pietra, provocando una grande scossa di terremoto. Todoroki era riuscito a liberare Midoriya ricoprendo di ghiaccio le sbarre, che caddero in frantumi sul pavimento. Fece la stessa cosa con la cella della madre, che lo ringraziò di cuore e stri se a sé il figlio andandogli incontro, piangendo.

«Mi dispiace, Izuku...» Singhiozzó sulla spalla del verdino, che ricambió il suo abbraccio, guardando per qualche istante le esplosioni che Kacchan scaraventava indosso a quello che non riuscirebbe mai a chiamare padre. «Fa nulla, madre, ora andate via, c'è Kirishima fuori. Vi porterà al sicuro.» Così fece, dopo aver salutato e lasciato il figlio combattere l'uomo che era un suo genitore, a malincuore.

Andò anche lui all'attacco, mentre Hisashi sputava fiamme dalla bocca sempre più impetuoso. Aveva molti quirk, ma per batterli poteva benissimo usare quello con il quale era nato e cresciuto. Izuku gli tirò un calcio usando il One For All Full Crown, colpendolo in pieno viso, mentre Todoroki tentava di bloccarlo con il ghiaccio, sciolto poco dopo.

«Siderum cadentium!» La ragazza dai capelli a caschetto gridò la formula, e tutt'ad un tratto, delle grandi rocce luminose -ovvero dei detriti del vecchio castello-, iniziarono a scagliarsi, bollenti, contro il corpo del criminale, che gridò. «Stupido sciocco! TUO padre vuole aiutarti e tu lo rifiuti, ne pagherai le conseguenze!» Esclamò in preda alla rabbia, mentre il fumo delle esplosioni lo faceva tossire.

«No, e sai perche?» Chiese, sentendo l'eccitazione e l'ira scorrere nella sue vene, piantando bene i piedi in terra, come se fossero un ancora a cui tenersi stretto, come se fosse il mantello di Katsuki, che stringeva tempo fa quando lo abbracciava per confortarlo. «Perché... tu non sei mio padre!» E caricó il pugno, mentre un aurea verdastra illuminava il suo corpo stanco e debole. Un ultimo grido, poi, il buio, per quell'uomo che aveva recato così tanto dolore alla sua famiglia.

«DETROIT SMASH!»

Usò lo stesso colpo di suo padre, con una forza mai usata prima di allora. Si sentì male anche lui, e svenne addormentatto fra le braccia del suo Morfeo. L'ultima cosa che vide, fu Bakugou correre piangendo nella sua direzione, gridando il suo nome.

«IZUKU, IZUKU!»

Nessun Dorma ※ -BakuDeku/KatsuDeku-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora