Quella notte fu un incubo.
Era circa metà luglio e fuori diluviava. Le nuvole cariche di pioggia coprivano le stelle e la luna, rendendo buio e tetro qualsiasi ambiente, anche se illuminato dalle torce.
Intorno alle due di notte udii Allison urlare. E, credetemi, non dimenticai facilmente quello che sentii.
Mi alzai dal letto di corsa e, infilandomi velocemente la felpa e le ciabatte, mi fiondai fuori dalla mia stanza. Adam, il mio gemello, uscì dalla propria nello stesso momento. Non ci fu bisogno di parlare: ci lanciammo uno sguardo d'intesa e corremmo verso la camera di Allison.
Spalancai la porta.
Lo spettacolo che mi si parò davanti fu uno dei peggiori della mia vita: Allison era inginocchiata a terra in una pozza di sangue e si teneva la pancia. Le lacrime le scendevano copiose sulle guance e le spalle erano scosse dai singhiozzi.
-Di immortales... -fece Adam andando da lei. Si abbassò al suo fianco e le mise una mano sulla fronte. Mi avvicinai anch'io, reprimendo un conato di vomito per il forte odore di sangue.
Allison urlò di nuovo.
Guardai mio fratello, chiedendogli con gli occhi cosa fare. Lui non andava in panico tanto facilmente come me.
-Aiutami a farla sdraiare. -disse infatti.
Annuii e mi affrettai a recuperare il cuscino dal letto per metterlo a terra, poi presi Allison e la feci sdraiare delicatamente, facendole poggiare la testa su di esso. Non fu molto semplice, perché si contorceva dal dolore.
-Prendi dell'acqua fredda, io cerco qualcosa per riuscire a bagnarle la fronte. -disse Adam alzandosi. Lo imitai e recuperai una bacinella dalla toeletta della stanza, andai nel bagno e la riempii di acqua gelida nel lavandino.
Tornai nella camera da letto e Adam immerse un panno nella bacinella, per poi metterlo sulla fronte pallida di Allison.
La ragazza urlò di nuovo e il sangue sembrò aumentare.
-Allison, è il bambino? -domandò mio fratello preoccupato.
-Non lo so. -rispose Allison per poi gemere di dolore.
-Che cosa sta succedendo? -chiesi ad Adam. Lui era quello che aveva preso le arti mediche da papà. Io ero più bravo con la musica e la poesia.
-Credo che... credo che stia avendo un aborto spontaneo. -rispose il mio gemello. Allison urlò ancora e singhiozzò.
-È normale che perda così tanto sangue?
-Credo di sì... non sono esperto in questo campo. Servirebbe Artemide. -Adam immerse di nuovo il panno in acqua e bagnò la fronte di Allison. -Ally, andrà tutto bene. So che fa male, ma non posso fare molto per impedirlo.
Allison gemette e gli prese il braccio: -Ti prego... fallo smettere...
La sua voce era così colma di dolore che mi fece salire le lacrime agli occhi.
Guardai Adam, che si morse il labbro, poi mi fece segno di tenere il panno sulla fronte di nostra sorella.
-Arden, canta qualcosa che la faccia sentire tranquilla. -mi ordinò. -Qualsiasi cosa.
-Una ninna nanna? -proposi. Fu la prima cosa che mi venne in mente.
-Va bene. -fece Adam e mise una mano sul ventre di Allison. Chiuse gli occhi e mi fece cenno di cantare.Sistemai i cuscini per permettere ad Allison di sedersi a letto e la coprii con le lenzuola. Adam era uscito a cercare l'occorrente per pulire.
-Arden? -mi chiamò Allison con voce tremante. -Che cosa mi è successo?
Le sistemai meglio le coperte: -Non lo so, Ally. Lo sai che Adam è più bravo di me con la medicina.
Mio fratello tornò proprio in quel momento con stracci, spazzettoni e un secchio d'acqua con detersivo.
Mi porse uno spazzettone e iniziammo a pulire il sangue ormai secco sul pavimento.
-Adam, hai idea di cosa sia successo? -chiesi. Lui sospirò: -Ally. -disse guardando Allison. -So che sarà un brutto colpo per te, ma... credo che tu abbia perso il bambino.
-Oh, santa Artemide... -mormorai. Guardai nostra sorella, che si toccò la pancia coperta dalla camicia da notte pulita.
Allison aveva scoperto di aspettare un bambino qualche giorno dopo il suo arrivo al palazzo di Orfeo. Era sicura che fosse del figlio di Zeus che le era morto tra le braccia, ma non ci aveva detto perché.
Era cambiata molto rispetto a quando l'avevo vista la prima volta al Campo Mezzosangue: sembrava quasi più adulta e responsabile. Nonostante i suoi diciassette anni aveva deciso di tenere il bambino. Non voleva perdere l'unica cosa che le era rimasta di Adrian.
-Il bambino è... -balbettò.
Adam annuì: -Mi dispiace tanto.
Allison abbassò la testa: -Ora ho perso tutto quello che era suo...*angolo meh*
Eeeee sono tornata!
Benvenuti nel terzo e ultimo libro di Daughter of the Sun, semidei!
Spero che questo prologo non vi abbia sconvolti: capirete tutto man mano che pubblicherò 😏
In questa storia avremo pov diversi: invece di Audrey, Kendall e Cecily, racconteranno Arden, Ocean e Isabelle. Oltre ad Allison ovviamente.
Non vi dico altro! Buona lettura! ❤️
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Don't Forget Me
Fanfiction|| DAUGHTER OF THE SUN: LIBRO III || "[...] -Se dovesse succedere mi prometti una cosa? -le chiesi. -Cosa? Mi sistemai in modo di guardarla in viso: -Non dimenticarti di tutto questo, della nostra piccola impresa, di noi due. Di quello che stiamo c...