Questa mattina al risveglio, Aisha alzandosi dal letto notò che Jay non c'era, così svegliò il ragazzo che dormiva nel letto sopra il suo: << Enriquez svegliati! Dobbiamo andare a cercare Jay, che non c'è, fare colazione e partire verso la prossima tappa! >> Enriquez sbadigliò e stiracchiandosi chiese: << Dove è andata Jay? >> Aisha: << Piacerebbe saperlo anche a me, comunque dovrebbe essere qui intorno, non può essere andata lontano! >>
Jay, che appunto si era svegliata prima degli altri, pensò di uscire dallo stanzone per prendere una boccata d'aria e godersi la tranquillità. Nel prato che circondava l'ostello, qualcuno catturò la sua attenzione, seduto sotto un albero si trovava un ragazzo che suonava la chitarra, e Jay si sentì come trasportare da quella musica, tanto che, dopo aver preso due bicchierini contenenti il caffè, andò verso quel ragazzo e si sedette poco distante da lui senza dire una parola. Guardava quel ragazzo che le concesse un sorriso, senza però smettere di suonare, era concentrato e le sue dita sfioravano quelle corde, quasi come se le stesse accarezzando. Quando il ragazzo smise di suonare ed alzò lo sguardo verso Jay, lei disse: << Sei davvero bravissimo, suoni in modo incredibile, c'è una qualche magia nel tuo modo di suonare, non ho mai visto o sentito nessuno, avere così tanta dedizione mentre suona una chitarra!>> Il ragazzo le sorrise: << Grazie mille! Suonare è il mio modo per viaggiare con la mente e riflettere, suono spesso per uscire da quello che mi circonda e crearmi un mio mondo! >> La ragazza cercando di sbloccarsi dal fissarlo, disse: << Ho portato del caffè anche per te! >> Gli porse il bicchierino che lui prese e rispose: << Grazie, comunque io mi chiamo Aitor, piacere! >> Lei sorrise: << Piacere mio, io sono Jay! >> Aitor: << Come mai qui? >> Jay: <<Dovrò stare per sei mesi in erasmus qui in Spagna e quindi incuriosita da questo cammino, ho deciso di percorrerlo, con la mia migliore amica e un altro ragazzo che abbiamo incontrato ieri! Tu invece? >> Aitor: << Io ho deciso di cambiare aria dopo essere stato tradito dalla mia ex ragazza, dopo cinque anni di relazione! >> Jay, che non si spiegava come si potesse tradire un ragazzo così, cambiando discorso chiese: << Ti andrebbe di fare le restanti tappe con me e gli altri due ragazzi? >> Aitor pensò che la parte del lupo solitario l'aveva fatta fin troppo, che si era detto di fare amicizia, quindi quale migliore modo, se non questo. Sorridendo le rispose: << Certo! Fin ora ho viaggiato da solo, mi piacerebbe essere in compagnia! >>
Le loro chiacchiere furono interrotte dalla voce di Aisha che da lontano disse: << Eccola, l'ho trovata! >> Lei e Enriquez si avvicinarono e Jay li introdusse: << Ti presente Aisha e Enriquez! >> Il ragazzo sorrise: << Piacere Aitor! >> Jay: << Aitor continuerà il cammino con noi! >> Aisha: << Bene, più siamo meglio è! >>
Così dopo aver fatto colazione con della frutta tutti e quattro partirono. Jay:<< Sapete ragazzi, Aitor sa suonare la chitarra benissimo! >> Enriquez:<< Oh, finalmente! Un po' di musica mancava in questo cammino! >> Aisha:<< Tu Aitor di dove sei? >> Aitor:<< Io sono di Barcellona! E voi? >> Aisha:<< Io e Jay siamo americane... >> Enriquez: << Sono spagnolo anche io e sono di Tarragona >> Aitor:<< Figo, fuori da qui potremmo rivederci allora!>> Enriquez:<< Sì, ma io sono gay!>> Aitor:<< Quindi? Io non ho problemi!>> Enriquez sorrise:<< Ah, beh allora va bene!>> Era felice di aver trovato persone che non lo giudicassero.
Camminarono per ore prima di fermarsi a pranzare, in quelle ore impararono più o meno a conoscersi e Jay era sempre più presa da quel ragazzo così misterioso. Mangiarono tra le chiacchiere e Aisha, seduta di fianco a Jay aveva già cominciato a prenderla in giro per il suo colpo di fulmine nei confronti di Aitor.
Si rimisero in cammino e avevano deciso di non fermarsi più fino a che non fossero arrivati alla tappa prescelta: Rabanal del Camino. Jay e Aitor camminavano con un passo più spedito degli altri due, anche se Jay faceva fatica a stare al passo di Aitor, ma voleva parlare con lui e conoscerlo più a fondo. Jay:<< Comunque fino a che sarò in Spagna potremmo vederci ogni tanto, sono anche io a Barcellona, in un piccolo appartamento che ho preso in affitto per tutta la durata del mio erasmus!>> Aitor:<< Certo, mi farebbe piacere rivederti anche dopo il Camino!>>
Aisha ed Enriquez intanto parlavano proprio di loro. Enriquez: << Sbaglio o Jay se l'è preso a cuore Aitor?>> Aish rise:<< Non sbagli, è proprio fusa!>> Enriquez:<< Beh posso confermare che sia un bel ragazzo e sembra anche simpatico!>> Aisha:<< Non lo so, è strano e di poche parole, devo ancora inquadrarlo bene per capire se mi convince!>> Enriquez:<< Questo è questione di carattere, forse ci metterà un po' ad aprirsi completamente, comunque sembra trovarsi bene a parlare con Jay!>> Aisha:<< Sembra di sì!>>
Dopo altre cinque ore di cammino, verso le nove di sera arrivarono alla tappa prefissata. Cenarono insieme e poi con l'insistenza di Enriquez, lui e Aisha lasciarono soli gli altri due dicendo che sarebbero andati a dormire.
Aitor e Jay quella sera fecero tardi, parlarono a lungo e poi il ragazzo riprese a suonare la chitarra, mentre Jay attentamente lo stava ad ascoltare. Aitor era felice di ave incontrato qualcuno che apprezzasse, nel silenzio, la sua musica e che non si stancasse di ascoltarlo, anche quando lui si distaccava completamente dal mondo e restasse solo con la sua chitarra.
Jay d'altra parte era sempre più presa, sempre più incantata da lui, i suoi discorsi e il suo fascino, non sapeva bene ancora cosa la colpisse di lui: forse il fatto che suonasse così bene la chitarra, forse i suoi capelli lunghi e la sua barbetta, forse l'essere timido, misterioso e di poche parole. Probabilmente tutto questo insieme e lei persa in questo magico momento di musica e di emozioni si era completamente dimenticata del tempo che passava.
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Lungo la strada
AcakQuattro ragazzi, quattro vite diverse, quattro culture diverse ed una sola strada. Quante volte sentiamo il bisogno di andarcene, di staccare da tutto, di prenderci una pausa dal mondo che ci circonda. Quante volte ciò che più vediamo estraneo per...