Capitolo 8 Potere alle donne!

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Grazie alle preghiere ed alle mani esperte del dottor Banner, Clint si era rimesso; era, finalmente, in piedi, abile e arruolato.

Il giorno stesso in cui Rafflesia era giunta all'accampamento, il suo vecchio amico, fedele a suo padre, le aveva portato viveri in quantità per sfamare il piccolo esercito, tra il tripudio dei soldati. Lei stessa, unitamente a Bruce e Natasha si era dilettata a trasformare le ottime materie prime in pasti un po' più sofisticati delle abituali brodaglie che le guarnigioni ingurgitavano, per non morire di fame.

'Il morale dei commilitoni è migliorato...pure il mio, in realtà' Loki glielo confidò una sera, durante una passeggiata sotto le stelle.

'Sono contenta' lo sapeva, non volle vantarsene.

'Quando torno da queste parti, ricordo i tempi in cui eravamo bambini e giocavamo al tuo castello, io e te da soli. Thor mi prendeva sempre in giro, mi diceva che ero attaccato alle tue gonne come una mammoletta' rise 'eravamo spensierati. Le cose sono molto cambiate. Trovo doveroso battermi al fianco dei colleghi, sono il primo a buttarsi nella mischia, odio le ingiustizie. A volte, vorrei poter tornare indietro, essere il ragazzino sereno che si nascondeva dietro le tende, nello studio di tuo padre, per spaventarti, uscendone all'improvviso' il principe era in vena di confidenze.

'Magari ci sarà un momento futuro in cui potrai farlo' gli dette una pacca sulla spalla, sentendo piangere il bambino 'riconosco quel pianto, mio figlio reclama la mia attenzione...a domani, amico mio'.

'Smettila di fare la smorfiosa col tuo amichetto d'infanzia' la rimproverò il Falco, non appena la vide. Era arrabbiato.

'Sei geloso di Loki? Fai bene, è molto più attraente di te. Da ragazzina pensavo lo avrei sposato, in effetti' prese il piccolo dalla culla e lo fece poppare dal seno.

'Non scherzare...' l'arciere si stava scocciando.

'E' vero. Così alto, con i capelli lunghi e gli occhi color smeraldo, un principe asgardiano. Il sogno di ogni femmina delle Nove Contee' continuò su quella linea, carezzando la nuca del pargolo, che si era calmato e riaddormentato.

'Dovrò sfidarlo a duello...'.

'Perché no? Tu con l'arco e lui i pugnali...una bella sfida...vincerebbe lui, paparino!' lo sfottè. Aveva lasciato il piccolo nella culletta 'Falco...chiudi la porta della tenda, per bene!' si era spogliata, per mettersi sul giaciglio.

Lui obbedì e fece lo stesso, minacciandola con severità 'Rimangiati quello che hai detto su Loki...parola per parola'.

'Come sei noioso...' si stese su di lui e lo baciò sulla bocca 'Stanotte comando io, cavaliere' si strusciò sul corpo di suo marito, sensuale come una gattina.

Il Falco sospirò 'Ai tuoi ordini...'. Sentì le sue braccia stringerlo e farlo rotolare in terra, con un mezzo giro. Se la ritrovò sotto di lui che apriva le gambe per farsi possedere 'Amami...voglio solo te, mio unico, grande amore!'.

'Sarai accontentata immediatamente, mia Regina!' si fece strada nella sua femmina, con rinnovata passione 'mi sei mancata tanto...'.

***

Rafflesia era alle spalle di Clint, in piedi ed in silenzio, accanto a Natasha, nel corso del consiglio di guerra che si era tenuto il giorno seguente, proprio nella loro tenda.

Era giunto il punto di non ritorno ipotizzato da Loki. I Vendicatori dovevano prendere una decisione definitiva; smantellare l'accampamento e soprassedere ad ulteriori iniziative bellicose oppure farsi girare il cervello e trovare una soluzione, che li facesse superare lo stallo ove erano arrivati, inesorabilmente.

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