Mi sgranchii il collo con due veloci scatti, guardando poi l'ambiente che mi circondava.
I ciuffi di capelli di viola chiaro per via della trasformazione mi caddero sul viso, ma mi affrettai a toglierli con un gesto secco della mano. Il desiderio di distruggere tutto ciò che mi passasse davanti alimentava il mio potere, e non potei fare nulla per riprendere il controllo delle mie emozioni.
Un conto era cercare di controllarmi quando non ero trasformata, un altro era cercare di farlo quando lo ero: un'impresa praticamente impossibile.
Come prima cosa evocai una corrente talmente forte e affilata da tagliare di netto un albero in due, e lo guardai soddisfatta mentre la meta superiore cadeva a terra con un tonfo.
Il terreno sotto ai miei piedi comincio ad annerirsi, e i fiori a perdere colore, fino a morire. Tuttavia una piccola parte di me era cosciente di ciò che stavo facendo, e cercava in tutti i modi di respingere la negatività che fluiva nelle mie vene.
Era in quello che consisteva il mio allenamento: riprendere il controllo attraverso quella piccola parte del mio cuore rimasta illesa dall'oscurità.
Creai un'altra corrente, la quale taglio ogni singolo arbusto della zona.
-Io sono la piccola e dolce Wendy, la Dragon Slayer più debole, quella che va sempre difesa dai nemici, quella che non riesce ad affrontare da se un pericolo, quella che non riuscirebbe mai a completare una missione da sola, quella debole, quella piagnucolona, quella goffa, quella inutile- sibilai mentre davo sfogo ai miei sentimenti attraverso delle sfere di magia che scagliai contro ogni cosa che c'era davanti a me.
-Sono quella che va sempre protetta da tutto e da tutti, perché incapace di farlo da se- ringhiai nuovamente facendo a pezzi il masso su cui mi ero precedentemente seduta.
-Sono quella sempre terrorizzata, quella piatta, quella che si lamenta sempre di ogni singola cosa- un altro masso salto in aria.
-Sono la mezza cartuccia che usano come ruota di scorta- l'erba si annerì come il carbone, prima di disintegrarsi.
-Sono quella che è utile solo per guarire i feriti, quella che da sola non è niente- intorno a me non era rimasto più nulla, solo una vasta pianura nera come la pece.
Feci dei respiri profondi, nel tentativo di calmare quella rabbia che reprimevo sempre: mi sarebbe piaciuto dire che fosse tutta colpa della Dragon Force, ma non era così; quelle erano emozioni che provavo realmente, ma che mi ostinavo di non dare a vedere perché mi convincevo essere solo una mia impressione.
Il mio viso era bagnato dal sudore, e delle gocce mi annebbiarono leggermente la vista quando mi caddero negli occhi; ma non fu quella a impedirmi di continuare a distruggere.
-Non è così- sentii una voce alle mie spalle, e mi girai immediatamente, convinta che fosse un nemico pronto ad attaccarmi.
-Romeo- sussurrai sorpresa, ma mi riscossi velocemente -cosa vuoi?- ringhiai mettendomi in posizione difensiva quando fece qualche passo per avvicinarsi.
-Cosa ti sta succedendo?- mormorò con la fronte aggrottata dalla preoccupazione -perché hai fatto tutto questo?- mi chiese mostrando con un ampio gesto del braccio ciò che ci circondava.
-Sei sorpreso, eh?- sbuffai con un sorriso sarcastico -la debole Wendy che riesce a distruggere un'intera pianura. Come è possibile?-
-Non intendevo questo- scosse la testa avvicinandosi ancora di più.
-Non ti muovere!- sibilai, ma non mi ascolto minimamente, continuando a fare di testa sua.
-Perché non mi hai detto niente?-
-Perché avrei dovuto?- indietreggiai ancora sulla difensiva.
-Non lo sa nessuno?- domandò ignorandomi completamente.
-Certo, avrei dovuto dirlo in giro, così sarei stata ancor di più lo zimbello di Fairy Tail: sarei stata quella che non riusciva a controllare nemmeno i suoi stessi poteri-
-Possiamo aiutarti- fece un altro passo.
-Nessuno può!- esclamai accecata dalla rabbia.
-Perché ne sei così certa?- avanzò ancora.
-Fermati! Non ti avvicinare!- urlai facendolo sobbalzare un minimo, ma non si arrese.
Iniziai a scuotere la testa portandomi le mani ai lati di essa, avvertendo un male lancinante. Mi accasciai al suolo in ginocchio, facendo correre Romeo verso di me.
-Ehi, cos'hai?!- mi domandò con l'espressione contorta dalla preoccupazione, ornata da delle piccole gocce di sudore nervoso.
Ma non sentii più nulla.
Venni circondata dal vuoto.
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L'altra faccia della medaglia
Fiksi PenggemarTutti conoscono la piccola, dolce ed indifesa Wendy. Ma nessuno conosce i suoi due, unici e pericolosi segreti. La piccola Dragon Slayer spesso scompare, a volte per giornate intere, senza che nessuno sappia dove vada o cosa faccia. I suoi nakama ov...