•78 giorni prima
Come preannunciato, all'orario di pranzo, il capannello di casa Jeon iniziò a suonare.
«No~» si lamentò Jimin, strusciandosi a destra e sinistra su Jungkook.
Erano rimasti realmente in quella posizione per ben due ore.
«Jiminie! Non posso lasciarlo fuori!» ridacchiò, osservandolo teneramente.Sembrava un bambino.
«No Jungkookie no!» esclamò stringendolo a sé, piagnucolando.
Jungkook a quella scena scoppiò a ridere, lasciando poi un leggero bacio sulla guancia di Jimin e alzandosi dal letto con lui ancora attaccato alla sua nuca.«Sei impazzito?!» urlò allacciando le gambe alla vita del moro.
«Quanto sei carino!» esclamò, facendolo saltellare leggermente.
«Smettila stupido! E fammi scendere!» rise il più piccolo, mentre l'altro eseguiva quanto detto.«Aspetta qui okay? Torno subito.» gli spettinò i capelli, uscendo dalla stanza.
«Guarda che conto i minuti eh!» urlò facendo ridere l'altro.Scese le scale, arrivando così alla grande sala open space dove vi era sia la cucina che il salotto.
Un enorme divano era piazzato sulla sinistra, di fronte il camino e con sopra la televisione; sulla destra invece, vi era un grande tavolo da pranzo e poco distante da esso i vari mobili relativi alla cucina.
Dietro il divano vi erano due grandi porte finestre che affacciavano sul giardino, mentre sulla sinistra vi era la porta sul retro.
Alla destra del camino vi erano le scale da cui era appena sceso mentre, alla sinistra di esso, una porta ad arco che dava sugli studi dei suoi genitori.Camminò velocemente verso la porta d'ingresso e premette il bottone che apriva l'enorme cancello esterno.
Si affacciò, guardando il ragazzo dai capelli grigi percorrere il sentiero in pietre bianco all'ingresso.«Ehi!» lo salutò stringendolo in un abbraccio.
«Ehi.» rispose semplicemente Jungkook.
Non amava tutta quell'espansività da parte sua.
Era tipico di Taehyung essere così solare con gli altri, ma a lui questo suo lato non piaceva per niente, trovandolo alquanto fastidioso.Lo fece accomodare in casa, facendosi dare lo zaino scolastico per poggiarlo di fianco il portaombrelli all'ingresso.
«Vuoi bere qualcosa?» domandò educatamente Jungkook, guardando l'altro appropriarsi del divano.
«Perché hai ancora i vestiti di ieri?» domandò perplesso Taehyung, cambiando argomento.«Ho fatto tardi a pulire la dependance ieri, non mi sentivo bene e non ho avuto il tempo di cambiarmi.» mentì spudoratamente, guardando l'altro storcere il naso.
«Gli dai una sala per fare la festa, l'addobbi pure e lui non ti aiuta a ripulirla dopo? Non potevo aspettarmi altro da Jimin.» rispose quasi sul disgustato il grigio.Jungkook strinse i pugni, odiava quando si parlava così del ragazzo di cui era innamorato, ma d'altronde non poteva dirgli la verità, avrebbe sicuramente pensato qualcosa di sbagliato se gli avesse detto che Jimin era stato lì a dormire.
«Era stanco.»
«Certo...» rispose, mentre faceva cenno al moro di sedersi di fianco a lui.Jungkook seppur arrabbiato prese posto di fianco a lui e, nel mentre, i suoi occhi notarono una piccola chioma corvina sbucare dall'angolo delle scale.
Cercò di non sorridere nel guardare quella scena terribilmente tenera.
Jimin con le guance gonfiate d'aria, le labbra sporgenti e il viso corrucciato, poggiato con le sue piccole mani al muro ad angolo.Riprese a guardare il ragazzo di fronte a sé, cercando di controllare il suo cuore che batteva velocemente al pensiero dello sguardo di Jimin sul suo corpo.
«Eri venuto a portarmi i compiti, giusto? Non eri obbligato.»
«Ah si, giusto.» corse verso il suo zaino e estrasse dal suo interno i compiti presi durante le lezioni. «Eccoli.» lo porse, dopo essere tornato a sedersi di fianco a lui.
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Like Devil || Jikook
FanfictionJeon Jungkook: ragazzo follemente innamorato del suo migliore amico Park Jimin. Erano un gruppo affiatato di sette amici, ma qualcosa rovinerà per sempre le loro vite. Soprattutto la sua. Quella notte d'inverno la sua fine fu segnata. La perfetta ne...