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KABAL:

- Stai più attento moccioso! -
Io e Liz ci voltiamo verso Gahel, è la prima volta che si rivolge cosi al piccolo, la Foresta Nera sta iniziando a fare effetto.

- Tom, stringi la mano di Gahel - mi affretto a dire, prima che il vecchio perda del tutto il controllo.
Gahel, al tocco del piccolo, sembra calmarsi. Lo guarda sorridendo e poi fissa gli occhi su di me.
- Cercate di rimanere calmi – dico con un po' di fatica.

Le mie forze diminuiscono sempre di più, a volte la mia magia appare e scompare. Le voci non si sono più fatte vive, ma quella sensazione che qualcosa, o qualcuno, ci stia osservando è sempre presente.
La mano di Liz stringe la mia come a rassicurarmi, ma in questo momento mi sento inutile. Devo essere io quello forte al posto suo, io devo darle forza, non il contrario.

Camminiamo per varie ore. Non so come, ma le nostri mani si staccano. Stiamo tutti vicini, ma è come se fosse un fastidio la vicinanza dei corpi.

Dove è Tom? Mi giro più volte, guardo i due che non sembrano essersi accorti di niente.

- Dove cazzo è Tom? - chiedo al vecchio, mentre lui mi guarda con aria di disprezzo.
- E che ne so io, di dove è quel moccioso. Mica sono la sua balia! – provo a cercare aiuto in Liz, ma è presa in un mondo tutto suo.
- Liz? - i suoi occhi sono diversi dal solito, non mi guarda come fa sempre.
- Mica sono sua madre! Che vuoi che ne sappia! Già devo controllare te, vuoi scaricare su di noi anche il bambino? - le sue frasi sono dettate dalla rabbia e della cattiveria che questa foresta emana. Anche io vorrei scoppiare e far uscire il veleno verso di loro, ma il piccolo... il piccolo per me è tutto, un'anima innocente da proteggere.
Da quando l'ho salvato quella sera, lui è sempre stato con me. Non mi ha mai abbandonato, diversamente da me che l'ho lasciato più volte. Non mi ha mai giudicato, lui guarda e sorride per darmi conforto. Lui non sa quanto io gli sono grato per i suoi silenzi, per i suoi sorrisi. Tom per me è un fratello minore. Un fratello che non si abbandona.

Il mio corpo sembra rigenerarsi, dopo questi pensieri. Sento la mia forza tornare, e assieme ad essa la lucidità; guardo le due persone davanti a me che continuano a sbuffare.
- Liz, Gahel, stiamo parlando di Tom! - non mi lasciano finire, che tutti e due mi rispondono in coro.
- Chi? – Le loro facce disgustate mi scioccano.
- Senti, non sappiamo di chi parli! E ora, al posto di tenerci fermi, vai a cercare quella persona, o vuoi che lo facciamo noi? Tanto sei bravo solo a uccidere, tu fai i danni è vuoi che noi rimediamo. Forse l'hai ucciso e non te ne ricordi? - le parole di Liz mi fanno male, ma dentro di me so che non è lei a parlare.
- Sicuramente! Fin da quando è nato ha portato solo morte! Ha maledetto i suoi genitori, ucciso la sua famiglia adottiva, sterminato milioni di innocenti, solo per la sua arroganza! E ora ci chiede di un bambino che noi non ricordiamo. Sicuramente è morto, le tue mani sono sporche di sangue -.
Gahel sveglia dentro di me i ricordi che la mia mente cerca di scacciare da quando sono entrato in questa foresta. Le loro parole sono vere, dovrei esplodere, far uscire la mia rabbia, il mio lato scuro, ma in questo momento l'unica cosa che riesco a fare è entrare nelle loro menti.

Per fortuna, Gahel ha abbassato le sue difese e entrare nella sua mente è facile. Inizio a mostrare loro il viso di Tom, la prima volta che l'avevano conosciuto; il suo sorriso, il suo amore nei confronti delle due persone davanti a me. E per un attimo, vedo l'amore che Tom prova per me, la mia mente si scollega dalla loro. Gahel sta fermo, paralizzato, come se si fosse svegliato da un incubo. Liz è immobile, i suoi occhi sono su di me, il suo viso inizia a bagnarsi di lacrime; cerca di fare un passo verso di me, ma la fermo.

- Dove... è Tom? Cosa è successo? – chiedo, mentre i due incominciano a ricordare cosa è successo.
- Ricordo che tu e Liz stavate camminando davanti a noi, le vostre mani si sono staccate, il piccolo mi ha guardato e gli ho fatto cenno di andare verso di lei. Ma poi... mi dispiace Kabal, io non ricordo nulla. - dice Gahel.

Lo sguardo si punta su Liz, che tenta disperatamente di ricordare.
- Tu... tu hai detto qualcosa, ma non ricordo cosa... ma non era la tua voce, era quella del lupo! - la guardo alzando un sopracciglio, è impossibile che il mio lupo abbia parlato per me, visto che io lo controllo sempre.
- Tom mi stringeva la mano, ero così serena. Poi qualcosa è apparso... - inizia a piangere più forte - io non ricordo più nulla... davvero non ricordo. È solo colpa mia... - singhiozza.

Rimango fermo a guardare; troppe cose strane: il mio lupo che parla senza che io me ne accorga, qualcosa che appare e scompare, Tom che è scomparso. Chiudo gli occhi concentrandomi su un qualsiasi rumore, ma niente si muove in quella dannata foresta.

Provo a comunicare con Tom, ma non mi risponde. Liz si butta tra le braccia di Gahel pregando di ricordare cosa è successo. Inizio a tornare indietro seguito da loro. Le mie orecchie sono sempre in ascolto, finché un rumore, anzi, delle voci non attirarano la mia attenzione.

Inizio a camminare più velocemente, mentre cerco di chiamare Tom. Mi volto verso Gahel, facendogli cenno di fermarsi. Mi dirigo verso un piccolo stagno che, a vederlo, mette i brividi.

L'immagine del piccolo mi fa tirare un sospiro di sollievo. Ma perdo alcuni battiti quando vedo una bambina accanto a lui; mi ricorda la bambina di cui Liz mi ha raccontato.

È davvero pallida, i suoi lunghi capelli sembrano brillare. Riesco a vedere i suoi occhi grigio/verdi solo quando lei si gira. Tom si volta verso di me caricando uno dei suoi sorrisi, gli faccio cenno di raggiungermi, lui si alza ma la bimba lo ferma.

- Tom, vieni subito da me! - la bambina fa una cosa che mi sorprende: inizia a parlare al piccolo. Cerco di sentire quello che gli dice, ma non riesco.
- È vero che le farai del male? - chiese Tom, lasciandomi di sasso.
- Tom, vieni da me! - dico a denti stretti, mentre sul viso della bambina compare un sorriso che non mi piace per niente.

- Ma prometti... - non lo lascio nemmeno finire.
- Te lo prometto, ora corri da me! - lui si allontana dalla bambina, che inizia a emettere un piccolo suono come una risata.

Presi la mano di Tom, mentre Gahel e Liz si avvicinano a noi.

- Kabal, ricordo! Ora rammento cosa ha detto il lupo! - Mi giro verso Liz che ha lo sguardo terrorizzato.

- Cosa ti ha detto?-
- Di stare attenti. Loro... sono vicini! – ha timore nel riferire il discorso.
- Loro chi, Liz? -

La sua mano si alza lentamente, puntando oltre le mie spalle.
- Loro! - risponde terrorizzata. Mi volto per vedere, e di corsa metto il cucciolo sulle spalle ed urlo.
- Correte! –

- Correte! –

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KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora