Pensieri fugaci

Miriam

Miriam si guarda allo specchio, le codine ricadono sulle spalle e una riga perfettamente fatta, divide la sommità della testa.
La cute bianca illuminata dalla lucetta della lampadina appesa al lettino del fratello.
Miriam si guarda il piagiama, rigorosamente stirato, nessuna piega, immacolato.
Chissà cosa indossano le mie compagne per dormire?
Si chiede Miriam.
Si osserva allo specchio, che riflette i muri colorati e disegnati con i cartoni della Disney.
Sulla sedia sono pronti i vestiti per indossare domani a scuola.
Quella giacchetta fatta dalla nonna ai ferri, corta, rosa confetto. I jeans ben stirati, monocromatoci e la maglietta con le maniche a palloncino.
Domani le mie compagne hanno deciso di mettersi una maglia bianca quelle con le frange, vanno di moda dicono. Alessia tenterà di giocare con i miei capelli alla parrucchiera invece con Nicolas correrò intorno alla scuola, ha detto che mi insegnerà qualche passo di break dance...
Miriam si guarda allo specchio, vorrebbe vestirsi come loro, le sue amiche di classe, vorrebbe pettinarsi come loro, una semplice coda di cavallo, una frangetta, taglio lungo davanti e corto dietro come Martina.
Martina l'amica di scuola, a merenda scambia il cornetto per la pasta fredda di Miriam.
Sogna Miriam.
Alle medie sarà diverso, mi farò tagliare questi capelli lunghi e mi farò fare un taglio adatto al mio viso ovale. Prenderò le pizzette al bar di fronte la scuola... Andrò a dormire più tardi delle venti, anche d'estate. E non vedrò più il sole tramontare mentre sono sdriata a letto.
Rumori si odono giù alle scale, Miriam di tutta fretta prende il lanternino e un libro e lo nasconde sotto il cuscino.
La mamma entra col fratellino addormentato. La guarda, l'accarezza e poi va via.
Non deve fare rumore.
Trasparente, insensiblile, invisibile.
Si mette sotto le coperte a luci spente. Il lanternino fa il suo lavoro e Miriam s'immerge in un mondo dove lei é diversa, dove il pianto non la viene a cercare. Si rassegna e si addormenta