1.Prologue

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Us
and them
And after all we're only ordinary men
Me
And you
God only knows
It's not what we would choose to do

Non l'ho scelto io. No.
Non ho scelto di essere una Mutante, di avere una ciocca blu tra i capelli castani, di avere gli occhi blu. Non azzurri...blu.
Mai mi sarei immaginata tutto questo. Mai che mio padre lasciasse casa così... per colpa mia.
Sono qua, nella mia stanza, tremante, arrabbiata con me stessa, arrabbiata con il mondo. Arrabbiata con mia madre che mi ha fatto nascere, arrabbiata con mio padre che se n'è andato, lasciando solo mio fratello.

<<Credi davvero che starò ancora qua, con quel mostro in casa?! >>

<<È-è tua figlia, n-non un mostro... >>

<<Non è mia figlia. E tu lo sai. >>

<<È TUA FIGLIA, LO VUOI CAPIRE?! >>

<<Bene, addio. >>

Proprio due minuti fa, ha chiuso la porta di casa, lasciando mia madre piangente. Un altro tonfo... mamma deve essere entrata nella stanza da letto. Il buio della stanza mi avvolge, quasi proteggendomi. Sono qua, seduta sul letto della stanzetta, a contemplare il soffitto pieno di stelline fluorescenti... una lacrima, lenta, mi riga la guancia destra.

<<A-alyssa?>>

Mio fratello è sulla soglia della porta, il viso solcato dal pianto, gli occhi color del caramello arrossati.
Uno spiraglio di luce, proveniente dalla cucina, illumina un minimo la stanza.
Tendo le mani, e corre tra le mie braccia. Trema, la mia maglia si riempie di lacrime, si attacca alla pelle. Singhiozza forte.

<<Sssh... non se n'è andato per sempre... >>

<<N-no?! >>

<<No. >>

Alza piano la testa, guardandomi speranzoso.
Non se n'è andato per sempre. No.
Devo andarmene io. Ritornerà.
Accarezzo piano i capelli di Matt... vorrei tanto restare qua. Non posso. Il suo respiro si fa un po' più lento, il cuore batte meno velocemente. Si sta rilassando.
Continuo ad accarezzargli i capelli, in completo silenzio... sento solo i rumori tipici della casa... il frigorifero che vibra, l'orologio che ticchetta...
Potrei quasi dire di sentirmi in pace con me stessa, se non avessi la maglia bagnata delle lacrime di mio fratello e delle mie, il fantasma della voce di papà in testa che mi chiama "mostro", i singhiozzi di mamma.
Non ce la faccio. Più sto nel silenzio, più si fa insopportabile. Pensando di trovare un po' di conforto, prendo il telecomando e accendo la mia piccola televisione.

<<È passato esattamente un mese dalla sconfitta dell'Apocalisse, Mutante pericoloso, antico...ma è anche grazie ad altri Mutanti, gli X-men, che si è riuscito a sconfiggerlo. In diretta il Presidente per un messaggio commemorativ->>

Spengo la televisione di scatto. Non riesco a sentirmi anche così inutile.

In tutto questo, finalmente Matt si è addormentato. Mi alzo, cercando di fare il meno rumore possibile.
Poggio il capo di Matt sul cuscino e gli rimbocco le coperte.
Gli lascio un piccolo bacio sulla fronte. Non lo vedrò per un bel po', forse sarà già cresciuto.
Gli occhi si alzano sul poster dei Pink Floyd, su quello della band dei Queen, le foto di cantanti attaccati con lo scotch sulle ante dell'armadio. Ho raccolto davvero pochi vestiti... l'anno scorso ho fatto un lavoretto estivo in una pizzeria, non sapevo ancora che quei soldi mi sarebbero serviti così tanto.
Raccolgo il borsone, il portafogli con la patente e soldi ed il walkman. Non potrei stare senza musica.
Prendo carta e penna, e scrivo di getto una lettera:

Ciao mamma,
lo so che ti starai preoccupando come una matta, vorrai chiamare la polizia, la CIA, e tutte le forze speciali per trovarmi. Sappi solo che sto bene, davvero. E non ti preoccupare, ritornerò. Prometto anche che chiamerò, ogni tanto. Non sparirò per sempre. Promettimi tu, invece, che non verrai a cercarmi. Di' a Matt le stesse cose che ho detto a te: non sono sparita. Chiamerò, un giorno tornerò.
NON TI HO LASCIATA SOLA. Non VI ho lasciati soli.

Vi voglio un mondo di bene,
Alyssa

È breve, ma spero che capirà.
Do un'occhiata all'orologio: mezzanotte precisa...
Tanti auguri a me...
Bene, sono ufficialmente maggiorenne, ho appena compiuto diciotto anni. Che felicità...
Apro piano la porta di casa, richiudendola con la mia chiave. Stasera c'è un bel venticello fresco, si sente la primavera. Alzo gli occhi, cercando la Luna. Mi ricordo quando da piccola pensavo mi sorridesse. Ora vedo solo dei crateri sparsi.
Cammino verso il garage, lo apro.
Il mio scooter bianco è la, ad aspettarmi. Lo monto ed esco fuori, richiudendo il garage.
Non so dove andare. So solo che prima parto, prima arrivo, prima starò lontana per un po' da tutto questo.

Sono ormai una ventina di minuti che vago... dove potrei andare?
Avevo sentito della X-Mansion, la scuola per mutanti...ora mi sembra l'unica soluzione possibile. Se solo ricordassi dove si trova...

Ti posso aiutare io...

Ma... sei tipo nella mia testa?

Sì, sono nella tua testa.
Charles Xavier... mai sentito
parlare di me?

Oh, sì. Il professor X, il preside di quella scuola...

Lasciati guidare...

Come faccio ad essere sicura che è lei?

Devi fidarti.

Non voglio.

Dei fari mi accecano, e sterzo inutilmente. Poi, tutto buio.

<<Mamma, mamma... guarda! >>

<<Oh, tesoro... >>

Ero tutta sporca dell'acqua di una pozzanghera.

<<Sally, cosa...Alyssa! Non fare la sciocca!>>

Mio padre mi aveva giustamente rimproverato.
Io, per farmi perdonare, avevo creato con l'acqua la forma di un cuoricino, e, pensando fosse una cosa normale, glielo porsi. Mi stupì quando tra le mani di papà l'acqua si scompose.
Ed è lì che lo vidi. Il terrore nei suoi occhi.

<<T-tu... >>

<<Austin... >>

<<Hai visto cos'ha fatto nostra
figlia...>>

<<Cosa ho fatto, papà? >>

<<Infatti, Austin, non ho proprio capito cosa abbia fatto di così sconcertante...insomma, è piccola, è normale che le piaccia saltare nelle pozzanghere... >>

Disse mamma, un po' riluttante.

<<S-sì, tesoro, normale... >>

Rimasero entrambi molto tesi per tutto il giorno. Da quel momento mi resi conto che forse non ero poi così tanto normale.

Angolo lettrice

UEILAAAAAAHSGDHSJS...
SÌ, lo so che è corto. Tanto corto... TROPPO CORTO.

Evvabbeeeè...

La cosa bella che di solito il primo capitolo è il più lungo, ma, ehi, non si sa mai, eh.

#Stay-X

For a second || Pietro MaximoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora