Capitolo 4

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“Ti devo dire una cosa”

Che cosa le deve dire? Il battito era accellerato e ora si sentiva il cuore in gola.

Deglutì a vuoto. Ormai la paura si era impossessata di lei e non riusciva a scacciarla.

Rimase in silenzio per alcuni minuti, poi si decise a parlare:

“Non rimarrai qui solo stasera, ma per sempre”

Spalancò gli occhi. Che cosa voleva dire?

“C-Che vuoi dire?”

“Devo essere diretto?”

Annuì.

“Entrerai nella nostra banda. Ti insegnerò io tutto quello che devi sapere sul tuo nuovo lavoro. So che all'inizio questa cosa non ti piacerà, ma vedrai che con il passare del tempo, inizierà a piacerti e non potrai più farne a meno. Abbiamo bisogno di una ragazza come te; forte, che non ha paura di dire le cose in faccia alle persone, che si sappia difendere e, soprattutto, bellissima” finì accarezzandole leggermente la guancia.

Era scioccata, non sapeva che cosa dire o fare.

Però pensandoci, questo le avrebbe cambiato la vita e lei la voleva cambiare da tanto tempo. Non sopporta più studiare, fare la brava figlia, non fare quello che i normali adolescenti fanno.. È questo che le fa più male; non essere una normale adolescente. Perchè i suoi genitori, facendo così, l'hanno praticamente chiusa dal mondo. È come se fosse dentro una cella quando è in casa. Sente che quella casa non è il suo posto. Sente che così i suoi genitori le stanno strappando sempre di più

quella poca libertà che ha. Quindi perchè non buttarsi? Tanto non aveva nulla da perdere, no? Forse entrando nella banda riuscirà finalmente a sentirsi libera. Dimenticare e andare avanti con la mia nuova vita... È questo che voglio fare. Pensò.

“Allora?”

“Domani andremo a prendere i miei vestiti, tanto i miei lavorano e sono figlia unica, quindi, nessun problema” rispose.

“È un si?”

“Secondo te? Ovvio che è un si”

Sorrise. Il sorriso più bello che lei abbia mai visto.

Fece per andarsene, ma lo bloccò per il braccio.

“Giorgio, ti posso chiedere una cosa?”

“Chiedimi tutto quello che vuoi, bellezza” arrossì per il modo in cui la chiamò.

“Tutto quello che hai detto di me prima, lo pensi veramente?”

“Certo che si”

“C-Come fai a dirlo?”

“Beh.. Si vede che sei una rqgazza forte, caratterialmente e poi i tuoi pugni non erano molto male, non pensavo che una ragazza come te potesse dare pugni così forti. Non hai paura perchè, se ce l'avessi, te ne saresti già andata da quella finesta. Ti sai difendere bene con le parole, ma da domani imparerai a difenderti anche con le armi. E si, sei bellissima” sorrise alle sue parole. “Ora posso farti io una domanda?”

“Si, certo”

“Come mai hai accettato di entrare?”

Sospirò e abbassò lo sguardo.

Le accarezzò la guancia.

“Se non ne vuoi parlare ora non fa nulla”

Annuì. Non ne voleva parlare ora. Adesso voleva solo ripartire da zero e vivere finalmente una vita da adolescente. Certo, sarà pericoloso, ma lei ama il pericolo anche se non lo faceva vedere.

A Crash Like An HurricaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora