Donghyuck si era chiuso la porta alla spalle, e adesso lo guardava con un espressione sorpresa e sconcertata. Se ancora non gli aveva urlato contro di andarsene, probabilmente era perché sicuramente si era appena svegliato, e doveva ancora realizzare appieno la situazione.
Poteva dedurlo perfettamente, a causa dei suoi capelli in disordine, e della sua aria un po' stordita, ed assonnata. I suoi occhi sembravano quasi dire "sei davvero qui?" e Mark avrebbe voluto rispondergli che in qualche modo ci sarebbe stato sempre per lui, anche se non lo voleva più.
Gli piaceva così tanto in quello stato, che a stento si trattenne dall'allungare una mano, per mettere a posto quelle ciocche ribelli. Probabilmente, se ci avesse seriamente provato, pur volendelo con tutto se stesso, non ci sarebbe riuscito, perché in quel momento si sentiva paralizzato, incapace di reagire, riusciva infatti soltanto a guardarlo.
"Se lo toccassi adesso, o crollerebbe, lasciandosi sfiorare da me...o si sposterebbe" ipotizzò Mark, amaro. Non moriva per nulla dal desiderio di vedere Donghyuck allontanarsi da lui, perché lo amava, e la sola prospettiva lo intimoriva.
Entrambi si guardavano, come se quel momento fosse più che altro irreale. Donghyuck, stordito, credeva molto probabilmente di essere solo in un sogno, in questo caso, un incubo, che non faceva altro che perseguitarlo, invece di lasciarlo in pace.
Mark iniziò a credere che forse, presentarsi improvvisamente, e in quel modo, a casa sua, senza parole adatte, non era stata esattamente la più geniale delle idee. Eppure non se ne pentiva affatto: aveva preso la sua decisione, e non poteva arrendersi senza neanche averci provato.
Handong lo aveva lasciato andare da solo al piano di sopra, mentre lei parlava con la madre di Donghyuck. Questa, dopo aver aperto loro la porta, li aveva fatti entrare, senza porsi domande, ovviamente perché la signora Lee era già abituata a Mark.
La sua ex ragazza aveva capito da sola che probabilmente, se Hyuckie l'avesse vista, sarebbe andata peggio di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
E tecnicamente, stava già andando malissimo, quindi assente o presente, non cambiava molto, visto la sua incapacità di proferire parola.Donghyuck sembrava combattuto, indeciso su cosa fare, sembrava solo profondamente terrorizzato, anche se tentava di non mostrarlo troppo man mano che passavano i secondi, e tutto diventava sempre più reale. L'averlo lì andava contro tutta la fedeltà che avrebbe voluto dare a Jaemin.
<<Ciao, Hyuckie...>> trovò in fine il coraggio di mormorare Mark, senza aggiungere altro. Nient'altro uscì fuori dalla sua bocca, improvvisamente gli sembrava di avere la gola improvvisamente secca, e che una qualsiasi altra parola lo avrebbe solo fatto apparire ancora più stupido.
Come giustificare a sua presenza improvvisa in quella casa, se neanche riusciva a parlare? Avrebbe voluto dirgli tantissime cose, il problema era il modo. In che modo, ognuna di queste, gli avrebbe aperto gli occhi, facendolo tornare tra le sue braccia? Mark temeva di sbagliare ancora prima di iniziare.
Si sentiva un grosso idiota, ma almeno aveva spezzato il silenzio, e adesso il minore lo guardava come se solo quelle parole fossero bastate a farlo tornare alla realtà.
<<Pensavo avessi capito...non dovresti essere qui>> sussurrò infatti Donghyuck, abbassando lo sguardo. Il cuore di Mark si spezzò ancora una volta, e per un lungo e spiacevole momento sentì un terribile nodo alla gola sopprimerlo. Tutte le cose che avrebbe voluto dirgli, parvero già inutili. Provò il forte desiderio di scoppiare in un pianto incontrollato, ma lì, e soprattutto davanti a lui, non poteva lasciarsi abbattere così <<Jaemin non deve vederci insieme...va via, perfavore, Mark. Vattene>> lo pregò allora, seriamente preoccupato, ed ansioso.
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I Hate you, I Love you~Markhyuck
FanfictionDonghyuck si confessa al suo migliore amico etero, già fidanzato, per poi venire respinto...il mondo è un posto orribile, pieno di finti etero! Lmao, scherzo.~♡ Buona lettura♡♡♡