2.L'inizio

1.4K 57 21
                                    

<<Charles... Credo che si stia svegliando. >>

Una luce bianca mi fa un po' male agli occhi, anche se in effetti ho ancora le palpebre chiuse. Cerco di aprirle... Che mal di testa.
Un uomo con gli occhiali mi guarda sorridente...

<<D-dove sono? >>

<<Dove volevi andare... >>

È... è la stessa voce che era nella mia testa...e ora che ci penso...

<<Sono... nella scuola, la scuola per Mutanti? >>

<<Io preferisco chiamarla scuola per ragazzi super-dotati. >>

<<Be', in effetti fa più figo.>>

Questa è sicuramente la voce di un ragazzo. Sarà più o meno dell'età mia.

<<Come ti senti? >>

Quello con gli occhiali mi guarda preoccupato.

<<Mi sento... non molto bene. Mi fa male la testa e... >>

Sento un dolore lancinante alla gamba, che stupidamente ho provato a muovere. Non riesco ad evitare un gemito di dolore.

<<Ci vorranno un paio di mesi per riprenderti... Sì, sei stata davvero fortunata ad esserti rotta solo la gamba, davvero. >>

<<Due mesi?! La mia ci ha messo un paio di giorni! >>

<<Non tutti guariscono velocemente come te, Pietro. >>

Loro parlano ed io intanto sono qua, con dei macchinari che mi controllano.

<<Mi... Potreste liberare da questi cavi, per favore? >>

<<Oh, emh... sì, solo un paio di minuti, devo controllare alcune cose. >>

Ora fanno tutti silenzio, si sente solo una bolla da masticare che scoppia. Sono abbastanza sicura che provenga da Pietro, o come si chiama. Sono a pancia in su, quindi riesco a vedere solo il soffitto di questa stanza un po' asettica, e il "dottore" che da un'occhiata ai miei risultati.

<<Okay, abbiamo finito. >>

<<Ho... ho qualcosa che non va? >>

<<Oh, no, tutto apposto. Solo... Cerca di muovere la gamba il meno possibile. >>

<<Va bene, grazie. Un'ultima cosa... Ma, questa non dovrebbe essere una scuola? Perché ha tutti questi macchinari? >>

<<Oh, lo scoprirai. Comunque, dovrei almeno dirti come mi chiamo. Sono il professore Hank McCoy. >>

Nel mentre mi aiuta a sistemarmi con le stampelle. Bene... ora sono pure menomata. Che gioia. Però...sono nel posto giusto... finalmente.

<<Io sono il professore Charles
Xavier.>>

È su una sedia a rotelle, ed è calvo. Mi scruta con un paio di enormi occhi azzurri. Abbasso gli occhi. Non mi piace il contatto visivo, mi mette ansia. Sarà forse anche perché ogni persona che ho incontrato nella mia vita mi ha detto: ma che begli occhi! Sono così belli! Sembrano lentine...

<<Oh, lo so cosa stai pensando. Un mese fa avevo dei magnifici
capelli... >>

Io ridacchio, perché in effetti stavo proprio pensando ad una sua foto che ho visto su un suo libro... Eh, sì, ricordavo che avesse i capelli.

<<Ce la fai a fare un giro della
scuola? >>

<<Sì, credo di sì. >>

For a second || Pietro MaximoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora