III CAPITOLO

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Andare alla stazione con Alice è diventata ormai da un mese una bella abitudine. Invece non parlo con Camilla dalla chiacchierata in corriera, il secondo giorno di scuola. Cammino come sempre verso la stazione con la ragazza dai capelli castani. È strano come in un mese io sia riuscito a legare con lei così tanto. Mi piace come si atteggia con le altre persone, non fa finta di essere qualcun'altra. A volte mi racconta di ciò che fa, non pretende tanto, in un certo senso vuole solo godersi ciò che ha.
Ad un tratto vedo correre una ragazza bionda di fianco a me: Camilla. Lei fa qualche altro passo per poi ritornare indietro e consegnarmi una cassetta con sopra scritto M.I. In blu <<Cos'è?>> le chiedo <<Tu ascoltala>> dice ricominciando a correre. Guardo Alice e lei si mette a ridere <<Una cassetta? Sul serio?>> chiedo ridendo a mia volta <<È fatta così, che vuoi farci?>> dice sorridendo <<A proposito...>> dico mentre mi ritorna in mente ciò che ho pensato quel giorno in corriera <<Come vi siete conosciute tu e lei? Mi sembrate così diverse>> continuo <<L'ho conosciuta quest'estate durante un caposcuola>> dice tranquillamente <<Mi aveva aiutata in un brutto periodo, mi era stata accanto. Pensavo di non rivederla mai più, invece l'ho ritrovata qui>> continua. Oggi non mi va di scendere in argomenti tristi <<Beh e perché la cassetta?>> domando quindi ridendo <<Le piace il vintage e tutto ciò che la possa allontanare dalla società di oggi>> dice seria. Non capisco perché tutto a un tratto il suo viso sia così cupo. Non ho nessuna intenzione di costringerla a dire qualcosa che non vuole dire <<Se vuoi chiama>> dico solamente prima di andarmene.
Arrivato a casa sono curiosissimo di ascoltare la cassetta, ma dove diamine lo trovo un walkman? O Almeno uno stereo che legga le cassette...
Chiedere a mio padre è fuori discussione per un'infinità di motivi. Scendo in garage, magari lì c'è qualcosa e di fatti, in quel mare di immondizia non funzionante, trovo il mio tesoro, proprio un walkman. Lo porto in camera, infilo la cassetta e mi metto le cuffiette. Musica Indie. Nient'altro, ecco per cosa stava M.I. Ci rimango male, non che sia brutta musica, semplicemente pensavo che fosse qualcosa di più interessante. Ma alla fine di tutte le canzoni c'è una parte di registrazione della ragazza che parla con qualcuno. Penso che forse Camilla si è dimenticata di cancellarla e faccio per spegnerla e cancellarla, quando sento la voce di Alice dire <<Beh, si mi piace, ma lui ha il prosciutto sugli occhi, non se ne rende conto!>> dice. Adesso mi rendo conto che non è un errore, Camilla aveva pianificato tutto, per farmi ascoltare.
Mi siedo sul letto e la chiamo. <<Pronto?>> dice la sua voce dall'altra parte del telefono <<Parlava di me, vero?>> chiedo euforico <<Calma, calma campione, chi?>> chiede <<Alice, nella registrazione>> le spiego impaziente <<Cosa? No, non era per te, cancellala>> ordina. Merda, sono un coglione <<Scusa, io credevo che...>> borbotto <<Stavo scherzando! Certo che parlava di te>> risponde ridendo. Mi butto all'indietro sul letto <<Cazzo... E ora che faccio?>> le chiedo, ma non la lascio rispondere <<Lei mi piace, ma io non so, nel senso, siamo sicuri che lei...>> provo a dire, ma lei mi interrompe <<Fermo, fermo, fermo... Hai detto che ti piace, no?>> chiede <<Si>> dico <<E allora dove sta il problema?>> domanda <<Non posso dirglielo così>> sbuffo <<Certo che sei strano, beh allora potresti dirglielo alla festa di sabato, quella a casa di Riccardo, farò in modo di farvi stare assieme a "sette minuti in paradiso">> propone <<Riccardo mi odia, non mi inviterà mai>> le spiego <<Si, ma è mio amico, fidati di me>> dice seccata <<Ma io non...>> provo a dire, ma lei mi interrompe <<Niente ma!>> risponde e mi attacca.
Per un attimo resto disteso sul letto a guardare il soffitto. Riccardo non mi piace per niente, è un ragazzo più basso di me. È biondo ed ha gli occhi azzurri, solitamente si veste in modo casual e non so molto altro di lui. Odio il suo carattere, quel suo modo di atteggiarsi da divo hollywoodiano. Ha organizzato questa festa sabato, per festeggiare il compleanno della sua ragazza, Bianca. Lei mi sta simpatica, mi piace come si atteggia. È più bassa di Riccardo ed è magra. Ha i capelli neri, come gli occhi, ha il naso all'insù. Ha uno stile molto anni novanta.
Sinceramente non so come farà Camilla a convincere Riccardo ad invitarmi, ma non mi interessa, in testa ho solo una cosa, anzi una persona: Alice.
Lei è così... Così perfetta. È bella, è gentile, è simpatica, divertente.
L'unica cosa che ora potrebbe rovinarmi il momento è mio padre.
Sento bussare alla porta, parli del diavolo e spuntano le corna. Mio padre entra senza che io abbia detto che poteva farlo e vedendo il walkman si imbestialisce <<Cosa ci fai con quello?!>> urla <<Dove hai messo la cassetta che c'era dentro?!>> grida ancora <<Dentro non...>> provo a dire, ma lui non mi fa finire <<Dà qua!>> dice, strappandomi dalle mani il walkman e andandosene sbattendo dietro di sé la porta. Chissà di che parla...

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