Per tutto il viaggio in auto verso il Campo Giove rimanemmo in un silenzio inquietante interrotto solo dai singhiozzi di Isabelle. Mia cugina non si calmò neppure quando arrivammo a destinazione. Cercai di consolarla e di farla un po' ridere, ma neanche io ero molto allegro. Adrian era anche mio cugino. Eravamo nati e cresciuti insieme. Per quanto a volte fosse più pestifero di un bambino, lui era stato sempre l'unico dio con cui potevo parlare spontaneamente, oltre ad Izzy, ovvio. Erano le uniche due persone con cui potevo essere me stesso.
-Eccoci. -disse Cecily fermando la macchina.
Scendemmo e ci dirigemmo verso l'entrata del Campo, dove le sentinelle ci riconobbero e ci lasciarono passare.
Appena ci sedemmo nel padiglione della mensa, dove tutti i semidei si erano riuniti a mangiare, Reyna si avvicinò a noi insieme a Will Solace, Piper McLean e Audrey Collins, la migliore amica di Allison. Cavolo, le borse sotto gli occhi sembravano aumentate di parecchio. In quegli ultimi mesi la ragazza aveva dormito pochissimo per due motivi: Allison scomparsa e la rottura con il suo ragazzo, Kendall.
-Com'è andata? -chiese Will, poi vide le nostre facce scure e aggrottò le sopracciglia, preoccupato: -Che cos'è successo?
Cecily non ebbe il coraggio di dire nulla, così fu James a dare le notizie. Si fece avanti e parlò: -Allison sta bene, Will. L'abbiamo vista.
Il figlio di Apollo sembrò rilassarsi: -Grazie agli dei... -mormorò. -E Adrian?
A quel punto Isabelle scoppiò a piangere di nuovo. Fece cadere la forchetta sul piatto con un rumore metallico, poi si alzò e corse via, sotto gli occhi interrogativi dei semidei.
-Ho detto qualcosa di... -fece Will.
-No, ma per Isabelle è stato un duro colpo. -dissi.
-Cos'è successo? -domandò Piper cautamente.
Deglutii: -Adrian è morto.
Anche se avevo parlato piano, solo per pronunciare quelle tre parole mi si serrò la gola.
-Oh, dei... -Reyna si portò una mano davanti alla bocca, sorpresa.
-Ma com'è possibile? Adrian era un dio, no? -chiese Audrey.
-Si è sacrificato per Allison. -spiegò James, notando che Will sbatteva le palpebre, visibilmente sorpreso.
-Per mia sorella? -domandò infatti. -Ma... perché?
-Adrian l'amava davvero tanto, Will. Avresti dovuto vederli durante l'impresa. -disse Cecily riuscendo finalmente ad aprir bocca.
James annuì: -Adrian mi disse di persona cos'aveva intenzione di fare.
Mentre i semidei raccontavano ciò che era successo al palazzo di Orfeo e James spiegava la sua conversazione di sei mesi prima con Adrian, mi allontanai per cercare Isabelle. Chiesi ad alcuni semidei se l'avessero vista e loro mi indicarono la Collina dei Templi. Li ringraziai e andai in quella direzione.
Mentre camminavo, un ragazzo dai capelli castani mi fece l'occhiolino. Mi voltai, per vedere se quell'occhiolino fosse destinato a qualcuno, ma dietro di me non c'era nessuno. Perciò tornai a guardare il ragazzo e gli feci un sorriso imbarazzato, poi aumentai il passo. L'avevo visto spesso al Campo Giove, ma non ricordavo bene il suo nome... Forse Niall... o Neville? Oppure Nick? Mah. In ogni caso non era il mio tipo.
Comunque, arrivai in cima alla Collina dei Templi e cercai Isabelle con lo sguardo.
-Isabelle? -chiamai. -Izzy? Sei qui?
Non ottenni risposta, così controllai dietro ai vari templi, camminando con le mani in tasca.
Trovai mia cugina seduta dietro a quello di Plutone, la versione romana di suo padre Ade.
Aveva le ginocchia strette al petto e la testa su di esse. Le spalle coperte dai capelli neri erano scosse dai singhiozzi.
-Izzy? -la chiamai dolcemente. Lei alzò lo sguardo su di me: aveva gli occhioni color cioccolato colmi di lacrime.
-Ehi... -mi sedetti accanto a lei e le misi un braccio attorno alle spalle per avvicinarla a me. Isabelle si fece piccola piccola, così che la potessi abbracciare come quando eravamo piccoli e faceva un incubo.
-Shh, va tutto bene.
-No, non va per niente bene. -ma, prima di finire la frase, scoppiò di nuovo a piangere. La strinsi a me e inspirai il suo profumo familiare.
-N-Non posso credere che sia morto. -disse ancora.
-Lo so, è impossibile. Ma stai tranquilla. Troveremo...
-Non esiste una soluzione alla morte, Ocean. -m'interruppe e sospirò. -Lo sai.
-Lo dicevo per provare a tirarti su.
Isabelle si scostò e si asciugò gli occhi: -Apprezzo il tentativo, Ocy, ma questo non lo riporterà indietro.
-Lo so. -dissi abbassando la testa. -Spero solo che ora sia in un posto migliore e che non soffra più.
-Non credo che il regno di mio padre sia un bel posto...
Mi venne un'idea: -Potremmo andare a cercarlo nei Campi Elisi, dopotutto credo che tu possa entrare come e quando vuoi essendo figlia di Ade. E poi lui può raccontarci cos'è successo esattamente sei mesi fa.
-Beh, si, potrebbe essere una buona idea. -Isabelle fece un sospiro tremante. -Ma non troppo presto, ok?
Annuii.
Rimanemmo in silenzio per un po', mentre guardavamo i semidei che camminavano in giro per il Campo Giove e parlavano fra loro.
-Ocean, tu come stai? -chiese mia cugina ad un certo punto.
-Beh, neanche io mi sarei mai aspettato di sentire la notizia...
Lei scosse la testa: -Non parlo di Adrian, parlo di te.
-Di me?
Isabelle annuì: -Ho notato che sei strano ultimamente. So che per te non è facile, ma pensi che qualcuno abbia attirato la tua attenzione?
Mi sentii arrossire. Non mi piaceva parlare di argomenti amorosi con nessuno, soprattutto se il protagonista ero io.
-Io... ehm...
-Sei arrossito! Ho fatto centro! -esultò mia cugina alzando le braccia. -E chi è?
-N-Nessuno! Non mi piace nessuno! -balbettai.
-È una ragazza? -domandò la dea.
-No!
Gli occhi di Isabelle divennero due cuoricini: -Aw! Allora è un ragazzo!
-N-No.
-Hai esitato!
Abbassai lo sguardo: -B-Beh...
Odiavo quelle situazioni imbarazzanti. Il più delle volte perché non sapevo cosa rispondere per uscirne.
Vedendo che non rispondevo, Isabelle mi sorrise e mi mise una mano sulla spalla.
-Ocean, guardami. -mi disse dolcemente. Alzai gli occhi sul viso di mia cugina. Da piccolo mi ero preso una cotta per lei, ma roba da nulla. Durò circa una settimana.
-Lo sai che di me ti puoi fidare. -mi rassicurò.
-Ma... non mi piace nessuno...
E così mi venne un grosso dubbio: non mi piaceva nessuno per davvero?
Ora: io non sono mai riuscito a capire se mi piacciono le ragazze o i ragazzi. Fin da quando ero piccolo avevo questo pensiero. Tutto questo perché, oltre ad avere la cotta passeggera per Izzy, ne avevo avuta una ben più grande per Adrian. Era durata circa tre o quattro mesi. Mio cugino non ne sapeva niente, ma Isabelle sì. Lo aveva scoperto subito.
-D'accordo. Allora facciamo così: che ne pensi di quella ragazza che ti sbava dietro da quando abbiamo deciso di venire nei campi per aiutare i semidei a cercare Allison e Adrian?
-Chi?
-E di quel ragazzo che ti fa l'occhiolino ogni tanto?
-Non so neppure chi sia.
-Della figlia di Vulcano che non ti stacca gli occhi di dosso?
-Com'è che si chiama?
Isabelle fece una smorfia, poi fece un sorriso furbo: -Quel ragazzo che era al palazzo di Orfeo?
Mi sentii avvampare. Beh, non potevo negare che uno dei due gemelli aveva attirato la mia attenzione...
-È lui, vero? -chiese mia cugina.
-Forse?
E poi tappai la bocca ad Isabelle, che stava già per urlare di gioia.Quando tornammo da Will, lui e gli altri stavano parlando dell'impresa di Allison e Adrian per trovare la cintura di Afrodite.
Appena il figlio di Apollo vide Isabelle, si alzò dal divano su cui era seduto e le si avvicinò.
-Mi dispiace, non volevo farti piangere. -disse, imbarazzato.
-Non fa niente, stai tranquillo. -lo rassicurò mia cugina. Will sorrise.
-Ora dobbiamo trovare un modo per riportare Allison a casa. -disse Piper. -E dobbiamo dire a sua madre quello che avete scoperto. La signora Davis deve sapere che sua figlia sta bene.
Reyna annuì: -Avete qualche idea? -chiese rivolta a Cecily e James.
-Io sì. -disse Cecily con fare pensieroso. Aveva le sopracciglia aggrottate e negli occhi si poteva vedere quanto fosse concentrata.
-Che cos'hai in mente? -chiese James.
-Will e Piper potrebbero provare a parlare ad Allison. -rispose la figlia di Atena. -Sapete che è legatissima a loro. Magari a voi darebbe ascolto.
-Non è una cattiva idea. -disse Piper tormentando con le dita la piuma colorata che aveva nei capelli.
-Noi verremo per coprirvi le spalle. -continuò Cecily. -Chiederò a mia sorella di darci una mano. Più siamo e meglio è.
-D'accordo. -disse Will. -Ma prima andremo dalla madre di Allison, al ranch. Qualcuno sa dove si trova?
-Io sì. -rispose Audrey. Sembrava distrutta, ma cercò di sorridere. Mi dispiaceva moltissimo per lei. Non avrei mai immaginato che Kendall avesse avuto il fegato di lasciarla quando lei aveva bisogno di lui.
-Perfetto. -disse Reyna. -Allora dobbiamo solo ideare un piano ed è fatta.
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Don't Forget Me
Fanfiction|| DAUGHTER OF THE SUN: LIBRO III || "[...] -Se dovesse succedere mi prometti una cosa? -le chiesi. -Cosa? Mi sistemai in modo di guardarla in viso: -Non dimenticarti di tutto questo, della nostra piccola impresa, di noi due. Di quello che stiamo c...