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Ero sul treno e stavo ascoltando musica, non sapevo più cosa fare e mancava ancora un'ora all'arrivo, ero troppo agitata per dormire, così prensi la mia collana e la sganciai dal collo per osservarla.
La guardavo spesso, é bellissima, ma molto misteriosa, non avevo compreso il significato di quelle lettere incise, molti avevano ipotizzato fosse il nome mio del vero padre o quello della mia vera madre, ma io ero sempre rimasta convinta che indicava il mio nome, "Thalia D.V.".
Mi stava salendo l'ansia e mi accorsi solo ora che non avevo la più pallida idea di cosa fare una volta arrivata a Torino, qualcono sarebbe venuto a prendermi? Dove sarei andata? Le mie compagne mi avrebbero accettata? Mi avrebbero fatto conescere i giocatori di serie A? Come avrei giocato? Sarebbero state molto più forti di me? .... Non sapevo neanche perché ero partita, faró solo figuracce, non ero capace di giocare a calcio😭😭😭.
Mi concentrai sulle parole della canzone che stavo ascoltando, per distrarmi, e dopo essermi accertata che non c'era nessuno nel mio vagone, mi misi a cantare.

Ovviamente non ero così brava, ma la musica in generale é sempre stata una mia passione oltre al calcio.
Guardai il telefono e vidi che mancavano solo 10 minutiiiiii.
Ero stra felice, ma anche in ansia, ero sicura che faró sfigurare tutti e che resteró sempre in panchina.
Il treno annunció l'arrivo e iniziai a prepararmi per scendere, presi la valigia, lo zaino, mi guardai indietro per vedere se non ho dimenticato niente, mi misi il mio cappellino degli Yankees e mi posizionai davanti alle porte.
Piano piano si aprirono e io facendo un bel respiro uscii dal treno.

Appena fuori vidi un signore vestito in giacca e cravatta con un cartello con scritto il mio nome, mi avviai verso di lui e tutto contento mi salutó, ricambiai titubante e imbarazzata sorrisi e basta

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Appena fuori vidi un signore vestito in giacca e cravatta con un cartello con scritto il mio nome, mi avviai verso di lui e tutto contento mi salutó, ricambiai titubante e imbarazzata sorrisi e basta.
"ciao, tu sei Thalia, giusto?, come stai?"
"esatto, sono io e per ora posso solo dire che sono emozionatissima, scusa se te lo chiedo, ma tu chi sei?" risponsi.
"Sono Jorge, l'autista della squadra, mi hanno mandato per prenderti e portanti in albergo dove dorme il presidente in questi giorni, quindi se non ti dispiace seguimi, ci metteremo un po'"

una futura promessa del calcioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora