Scommessa - Spamano Smut

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Storia Extra - Spamano!
Per colpa di una scommessa con Prussia, Romano si ritroverà in una situazione imbarazzante e scomoda.
(Avevo voglia di scrivere cose zozze sulla spamano pardon)

Feli aveva invitato Ludwig e Gilbert a casa sua e di Romano a Firenze, dove la sera, nella stessa casa, si sarebbero dovute incontrare tutte le nazioni per passare del tempo insieme.

Li aveva invitati a venire la mattina, per poter passare del tempo con Germany.

Così Romano si ritrovò nella stessa stanza con Prussia.

Erano da 10 minuti buoni che se ne stavano in silenzio, guardando i loro telefonini nei due estremi del divano.

"Hey Roma, guarda sto post!"
"Dovrebbe fare ridere?"
"No! È un tenero gattino! Non dirmi chd non ti piacciono i gattini!!"
L'italiano si rimise a guardare il suo schermo intento ad ignorare l'altro, ma evidentemente Gil aveva deciso che dovevano parlare.

"Guarda, questo è un mio amico che una volta mi fece un sacco di complimenti per come avevo cucinato!"
"Cucina tedesca immagino."
"No, pizza!"
A sentire quel nome, romano si accese e non rispondeva più annoiato come prima.
"Ma per favore! Scommetto che non era affatto buona."
"Era buonissima invece!"
"Come se tu sapessi come si cucina una buona pizza napoletana."
"Bene! Allora scommettiamo! Oggi a pranzo cucino io, e se Feli non si accorge che l'ho preparata io al posto tuo ho vinto."
"Se invece si accorge, tu dopo quando arrivano gli altri ti devi vestire da donna."
"E se invece vinco io?"
"Accetto qualsiasi cosa, tanto è IMPOSSIBILE che mi batti."
"Perfetto allora, io vado in cucina!"

Durante il pranzo, Feli fece i complimenti per la pizza, dicendo che la aveva fatta proprio come la avrebbe fatta lui stesso.
Romano non ci credette e assaggiò anche lui.
Era davvero buona.
Com'era possibile??
Guardò il prussiano che lo stava guardando con un ghigno sul volto.
"Sai Feli" disse sempre guardando verso Romano "questa pizza l'ho fatta io. Dopo tutte le lezioni di cucina che mi hai dato, sono diventato fantastico pure a preparare la pizza."
Lezioni??? Quali lezioni??
Feli aveva dato a Gil delle lezioni di cucina e Romano non ne era a conoscenza!
"BASTARDO MANGIA PATATE TU HAI BARATO!"
"Non è vero, la pizza l'ho fatta io ed è buona quanto quella fatta da un italiano. Queste erano le regole."
Roma si infuriò e diventò rosso come un pomodoro.
Strinse denti e pugni e se ne andò, sotto gli occhi confusi di Lud e Feli.

Alla fine del pranzo, Gil si recò in camera del Sud Italia.
Bussò.
"Chi è?" Rispose frustrato.
"Il fantastico me! Pronto per la penitenza per la sconfitta??"
Roma si alzò senza voglia dal letto e aprì.
Vide che in mano teneva un oggetto... inappropriato.
"C-CHE CI FAI CON QUEL VIBRATORE?!"
"Avevi detto che potevo scegliere qualsiasi cosa."
"Tu sei fuori da legare se pensi che segua i tuoi giochetti pervertiti!"
"Oh? Ti stai rimangiando la parola data forse? Pensavo che fossi un uomo d'onore."
"Io non mi rimangio mai la parola!"
"E allora tieni. Lo metterai spento quando arrivano gli altri.
Il telecomando sarà al posto di quello della tv. Quando qualcuno premerà un pulsante, questo si accende. Io accenderò contemporaneamente la tele così da non far capire nulla."
"Tu sei fuori da legare."
"KESESESESESESE ora ammetti che la mia pizza era buona?"
"MAI."
"La metti così? Allora chiunque prenderà il telecomando, tu dovrai riuscire a portatelo a letto."
"MA-"
"NIENTE MA HAI PERSO E HAI DETTO CHE ANDAVA BENE QUALUNQUE COSA! KESESESESESE"
E ridendo, il maggiore se ne andò dalla stanza con solo il telecomando.

Sarà una serata da incubo.

•••

Erano tutti intorno al tavolo della sala, annoiati.
Feli si stava coccolando il suo Lud, Russia e America continuavano a guardarsi minacciosi, Romano era tra Svizzera e Norvegia, Francia si guardava allo specchietto che si portava sempre dietro, Inghilterra sorseggiava un te ormai quasi finito, Danimarca contava delle monetine, Australia sbuffava in continuazione, Giappone si guardava intorno, Cina commentava nei suoi pensieri i dipinti appesi, Austria batteva le dita a ritmo sul tavolo, insomma tutti si annoiavano.
In quel silenzio durato troppo, America se ne uscì con "Facciamo qualcosa?"
"Che ne dite di un film?"

Romano si agitò e scatto in piedi
"NO! cioè, no... che ne dite di... hem... giocare a Risiko!"
Tutti risposero in coro con un Sí.
Sapeva che Risiko li avrebbe convinti.
Il sorriso di Roma scomparve quando Spagna si alzò dalla sedia.
"Scusate ma io non gioco, devo vedermi Il Segreto, non posso perdermi una puntata... scusate!"
L'italiano cercò di fermarlò prima che prendesse il telecomando, ma fu troppo tardi.
Prussia accese la tv nel momento esatto in cui Antonio accese il vibratore di Romano, che si aggrappò subito al divano.
"P-perché n-on spegni e-e giochi con noi AH-Antonio!?"
"Mi dispiace Roma, ma non posso non sapere la fine della scena con la Señora María! Oh, ecco che incomincia!"
Tonio fece aumentare l'intensità, mentre Prussia alzò il volume.

"Che fai fratello, non vieni a giocare?"
"N-no g-grazie io.. io p-passo"
Non poteva fare altro che sedersi affianco a Spagna e aspettare che la puntata finisse.

...

"Non ci posso credere, come ha potuto Gonzales farle questo??"
"Hey Spain, hai finito con la tua telenovelas? Vorremmo vederci un film."
"E siccome ho vinto io a Risiko, scelgo io! Because I'm the Hero!"
"Si, ho finito ma- Roma, ti senti bene? Sei tutto rosso..."
"S-si, sto b-ene bastardo!"
"Cavolo hai la faccia in fiamme! Credo tu abbia la febbre, aspe ti porto in camera"
"N-non mi t-toccare.. f-fermAH!"

Prussia dovette trattenersi dal ridere, mentre tutti gli altri erano preoccupati per la salute di Romano.

Spagna lo prese e lo portò in camera propria, nel suo letto.

"L-lasciami non ho... non ho la f-febbre... ah~"
"Permettimi almeno di portarti un panno bagnato" fece per uscire, ma l'italiano lo prese per la manica e lo tirò a letto, facendolo cadere su di se.
Si morse un labbro per trattenere un gemitoda tutto quel contatto.

"Roma che..."
Spagna rimase senza parole alla vista.
Romano, accaldato, con le guancie rosse, la schiena leggermente ricurva verso l'alto, gli occhi pieni di voglie.
Solo allora si accorse dell'erezione del piccolo, ed arrossì all vista.
"T-ti prego, t-occami Tonio... mmnh... non res...isto più!!!"
Roma ormai non lo diceva solo per la scommessa, ma perché non poteva più trattenersi.

Spagna si avvicinò a lui e lo bacio con foga, mentre le sue mani slacciavano i pantaloni del minore che sapeva gli facevano male.
Iniziò a baciare il collo, aumentando i gemiti di Romano.

Quando tolse anche le mutande si accorse del vibratore.
Guardò Romano in viso, e volendo godersi quella visuale, inizio a spingere l'oggetto più a fondo.
"Ah-AAH T-TONIO! MMH SME...SMETTILA!"
Spagna rise lievemente, per poi accontentare il piccolo meridione, e decise di togliere la cosa che lo infastidiva.
Roma fece un sospiro al sentire la mancanza di quella sensazione, ma si accorse che Spagna, ormai duro già da un po', la aveva sostituita.
Ripresero a baciarsi selvaggiamente, mentre iniziarono le prime spinte, e dopo farsi sempre di più veloci.
"Spa...spagna~ah!"
"Mmh... Roma... sei... così stretto! Mnh"
Romano spalancò gli occhi e inarcò la schiena quando Spagna colpì il suo punto.
"AAAAAH!"
"Hehe, trovato..."
Antonio continuò a spingere velocemente sullo stesso punto, facendo impazzire il suo Romano, con gli occhi girati verso l'alto e la bocca aperta.
"T-Tonio... è bellissimo! Sto per...AAAAH!!"
E venne tra i loro petti, seguito da Spagna dentro di se.
L'ispanico crollò al suo fianco, e lo abbracciò, quando ormai Roma stava già per addormentarsi sfinito.

La risposta è sì, continuerò a scrivere minchiate non inerenti come questa e le metterò qui.
Vi dispiace?

HETALIA'S HOUSE - with Feliciano VargasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora