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PIERFRANCESCO

Ero appena tornato a casa: avevo passato il pomeriggio in compagnia di un paio di fan incontrati in centro. Per me era sempre un piacere passare del tempo con le persone che mi sostengono costantemente.
Valerio era in camera, e stava dormendo. Sembrava un angelo, era stupendo.
Mi faceva strano fare questi pensieri riferendomi ad un ragazzo, lo era ogni volta, ma pian piano ci stavo facendo l'abitudine: erano tre mesi che stavamo insieme.
Mi sedei accanto a lui nel letto, per poi accarezzargli i morbidi capelli già scompigliati.
Quella mattina era venuto da me senza dare spiegazioni, buttandosi nel mio letto, dicendomi di voler stare da me un po'. Quando poi si addormentò, decisi di fare un giro a prendere una boccata d'aria.
Continuai ad accarezzargli i capelli, osservandolo dormire. Aveva dei lineamenti stupendi.
Lo vidi aprire gli occhi lentamente, poi sorrise.
-Ehi- mormorò mettendosi a sedere.
-Beh buongiorno- risi io, prendendolo in giro.
Lui ridacchiò e si sfregò le mani sugli occhi, come per svegliarsi.
-Che ore sono?- domandò poi.
Guardai l'orario nello schermo del mio iPhone.
-Sono le sette e mezza-
Lui annuì, poi abbozzò un sorriso.
-Hai fame?- mi chiese poi.
-Un po'-
-Che ti va di mangiare?-
-Pizza- risposi, quasi immediatamente, prendendo dal cassetto il necessario per un joint, che iniziai a rollare.
-E che pizza sia- rise lui, chiamando poi una pizzeria.
Chiusi la canna e la accesi, facendone un paio di tiri quasi subito, per evitare che si spegnesse.
-Da quando fumi senza offrire?-
-Da quando sei così permaloso?-
Non rispose, ma mise su un broncio adorabile, che mi fece ridere.
-Sei bello- dissi, senza pensarci troppo, per poi passargli il joint.
Lui lo prese, e non potei fare a meno di notare che era arrossito.
-Tu fai schifo- sentenziò sorridendo, facendo un tiro.
-Simpatico-
Rise. La sua risata era armoniosa.
-Come sempre- rispose, tirandosela.
-Qua stiamo esagerando eh-
-Ma stai zitto vah- esclamò ridendo, sporgendosi per lasciarmi un bacio a stampo, gesto che, mi fece sorridere.
Gli sfilai dalle dita il mio joint e fumai, sotto il suo sguardo di disapprovazione.
-Ah, quanno arrivano e pizze vacce te, che nun c'ho voja d'arzamme- sospirò, sdraiandosi.
-Che palle- sbuffai, finendo la canna.
-Lo so che in ogni caso mi ami- sorrise.
-Oh, si-
[...]
-Ora che si fa?- domandai, spostando i cartoni della pizza nel pavimento.
-Intanto fossi in te farei i complimenti al tuo fidanzato, che sarei io, per non aver sporcato le coperte-
-Allora lo ammetti di avere cinque anni in realtà- lo presi in giro.
Mi guardò male.
-Ma senti sto stronzo- mormorò, ridendo.
-È la verità, sei un bimbo-
-Perchè tu no?-
-Ho trent'anni-
-Ma la tua faccia non lo direbbe- rise.
-Arrivace te a trent'anni così bello come me- mi vantai.
Mi guardava incantato, con un sorrisetto ebete stampato in volto.
-Tutto bene?- domandai.
-Mh mh, si- fece un cenno positivo col capo, mordendosi successivamente il labbro.
-Non mi sembri molto convinto-
-Solo che.. più ti guardo, più mi innamoro, Pier. Ho una voglia assurda di fare qualcosa con te. In più di tre mesi non abbiamo fatto nulla oltre al bacio- disse tutto d'un fiato.
-Va bene, Vale.. ma non saprei da dove iniziare- sorrisi imbarazzato.
-Faccio io- mormorò lui, arrossendo leggermente.
Mi si avvicinò pericolosamente, posizionandosi a cavalcioni su di me, guardandomi intensamente negli occhi.
Sentivo il suo respiro sulle mie labbra, mi stava facendo impazzire.
Mi mossi io per primo, iniziando a baciarlo.
Passai al suo collo, che riempii di baci e succhiotti; era un gesto adolescenziale, è vero, ma io lo ritenevo opportuno, le persone dovevano sapere che era off-limits.
Le sue mani vagarono fino all'orlo della mia felpa, che venne gettata al nostro fianco, raggiunta pochi istanti dopo dalla mia maglia.
Feci lo stesso con lui, lasciandolo a torso nudo. Lo guardai, era stupendo, ma qualcosa mi bloccava nell'andare oltre.
Mi fece sdraiare, poi passò a sbottonarmi il jeans, rivelando la mia erezione, evidente nonostante ci fossero ancora i miei boxer.
La sua mano iniziò a massaggiare delicatamente la mia zona sensibile, senza togliere il sottile strato di stoffa: mi morsi il labbro, mentre lo guardavo.
-Posso andare oltre, Pier?-
Annuii piano, lui sorrise.
Accadde tutto in un attimo; mi fece prima un pompino, poi decidemmo di fare qualcosa in più.
-Sicuro?- mi domandò, accarezzandomi il petto.
Annuii. Non ero sicuro, in realtà.
E difatti non riuscimmo, o almeno, io non ci riuscii. Quando stava per succedere, mi girai e mi sistemai.
-No Vale, non ce la faccio- dissi guardandolo negli occhi.
Lui si risistemò e si mise in piedi davanti al letto, senza perdermi d'occhio.
-Cosa ti blocca, Pier? Ho fatto di tutto per metterti a tuo agio, se non mi ami basta dirlo- sentenziò lui secco.
-Stai fraintendendo tutto, io..-
Non mi lasciò finire.
-Non penso di star fraintendendo, ho capito, non mi vuoi- continuò.
Era solito da lui, farsi le pare e andare avanti con i pensieri e le supposizioni, ma stava sbagliando. Io lo amavo, ma era difficile, per me.
-Non è vero, è che non riesco- mormorai.
Ed era la verità, la fottuta verità.
-Meglio se ci prendiamo una pausa. Scusami- disse infine.
Il mio cuore perse un battito e continua mi a guardarlarlo, rivolgendogli uno sguardo distrutto.
-Ma che stai dicendo?- domandai alzandomi.
-Ho bisogno di pensare, questa cosa credo debba essere assimilata da entrambi..- disse poi.
-Come vuoi, allora vai- lo incoraggiai.
Lui indossò la sua felpa e le sue scarpe, poi uscì prima dalla mia camera, poi dal mio appartamento, lasciandomi un senso di vuoto immenso.
Assurdo, pensai.
-Pierfrancesco Botrugno, complimenti- dissi tra me e me, gettandomi di peso nel letto.
Permisi ad alcune lacrime di farsi strada nel mio volto, poi decisi di dormire.
Magari è solo un brutto sogno.

regà non potete capire i secoli per scrivere sto capitolo, è stato imbarazzante da morire, scusate se le parti che magari vorreste leggere non le ho descritte, ma mi fa troppo strano scriverle 💔
scusate inoltre se la parte del litigio è così superficiale, ma non riesco a scrivere in questi giorni :c

𝐈𝐧𝐬𝐭𝐚𝐠𝐫𝐚𝐦 ;; 𝐌𝐚𝐝𝐦𝐚𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora