18- BUON COMPLEANNO!

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-Grazie ragazzi! Non so cosa dire, queste...- Luke alzò una mano con appeso il contenuto del suo ennesimo regalo -sono favolose- feci una smorfia guardando il resto della sua combriccola urlare eccitata.

Era il compleanno del mio migliore amico, e per quanto cercassi tutto l'anno di evitare la sua truppa di folli amici, quel giorno ero obbligata a partecipare.

Ma dovevo ammettere che c'era chi stava peggio di me. Liam.
Se ne stava di fianco a me con l'aria di chi era pronto ad appendere una corda alla trave del soffitto.
Quando avevo scoperto che Luke lo aveva invitato avevo seriamente pensato che fosse impazzito, ma la cosa ancora più grave è che Liam aveva accettato di venire.

A quanto pare durante il soggiorno di Luke a casa mia, alla fine quel té insieme lo avevano bevuto, ed eccentricità a parte, sapevo quanto Luke piacesse alle persone. Ma probabilmente Liam non aveva considerato la possibilità di una serata del genere.

-Se vedo un altro costumino leopardato scappo dal bagno- mormorò Liam al mio orecchio. Mi voltai divertita e rimasi a osservalo.

Era passata una settimana dal mio ritorno da New York e da allora avevamo completamente evitato di parlare dell'ultima volta che eravamo stati insieme.
Il suo quasi bacio, la sua quasi dichiarazione e la mia quasi rottura.
Dico quasi perché non ero proprio riuscita ad avitarlo del tutto, dopotutto eravamo vicini di casa e ... quasi parenti.

Mi veniva una certa nausea ogni volta che facevo quel pensiero.
Ma le cose erano strane, o almeno lo erano per me. Ogni volta che parlavo con lui, era come se un fiume di parole silenziose volesse esplodere tra di noi.

Alzò lo sguardo su Luke che stava spacchettando un nuovo pacco.
-Nooo!!! Oddio ma vi adoro!- strillò il festeggiato, e praticamente tutti i presenti del locale lo fulminarono con lo sguardo .

Eravamo al locale preferito di Luke, e proprio non capivo perché gli piacesse tanto, era un semplice locale con la musica dal vivo nel centro di Seattle.
Sospettavo fosse per i bei camerieri che giravano per i tavoli.

Ed eccolo: un altro paio di slip maculati. Ridacchiai lanciando uno sguardo a Liam, il quale appoggiò la fronte sulla mano sconsolato.
Un'altra cosa strana era il suo cambiamento.
Da quando ero tornata non avevamo mai discusso, era diventata quasi una persona normale. Quasi .

-Vado a prendermi un altro drink- fece alzandosi -te ne prendo uno anche per te?- lo guardai sorpresa.

O era posseduto o gli avevano fatto una seduta di elettroshock durante la mia assenza.

Incrociai i suoi occhioni verdi e di nuovo sentii quella tensione ormai diventata familiare.

Sorrisi -Sì grazie, un ...- andò via prima che potessi dirgli quello che volevo. Chiusi la bocca, socchiudendo gli occhi in fessure.
Come non detto.

-Balliamo Luky?- Tyler strattonò il mio amico per un braccio e mi chiesi, di nuovo, quale negozio avrebbe potuto vendere la magliettina fluo che indossava.

Uno per daltonici sicuramente.

Sospirai lanciando un'occhiata al mio cellulare sentendo un tuffo al cuore, nessun messaggio da parte di Caleb.
Sapevo che aveva una riunione quella sera e lui era a conoscenza del mio impegno ma erano le dieci passate...

Lo ficcai in borsa, non volevo essere una di quelle ragazze appiccicose. Luke si avvicinò a me, era vestito super elegante e la camminata pimpante mi diceva che era a un passo dall'essere ubriaco perso.

-Kat alza quel bel culetto!- urlò e avrei voluto ucciderlo, ancora di più del solito si intende.
Feci cenno di no, lanciando un'occhiata al bar colmo di persone tra cui, sicuramente, c'era Liam che non riuscivo a vedere.

IL RAGAZZO DELLA PORTA ACCANTO [TEMPORANEAMENTE SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora