L'amore fa paura

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Rivolgo lo sguardo ancora una volta al cielo stellato.
La luna piena illumina il percorso d'erba, fino alle radici del platano Picchiatore. Il vento leggero mi accarezza i capelli, muovendoli e rendendoli ancora più disordinati.
Getto gli occhiali per terra e seguo Sirius e Peter nel tunnel.
L'odore di terra bagnata e quello di polvere si fondono e mi confondo i sensi, le mie mani poggiate sul pavimento sporco sollevano sbuffi di polvere e peli. I graffi non indifferenti sul mobilio rendono l'ambiente ancor più inquietante, la luce che filtra dalle finestre rotte illumina a tratti l'atmosfera.
Poi un ringhio, come ogni mese, mi fa sobbalzare. Istantaneamente i miei sensi prendono il sopravvento, mi trasformo in un cervo affiancato da Sirius in forma di cane.
I miei zoccoli battono sul pavimento di legno provocando un fastidioso rumore, Remus nell'angolo della stanza ringhia e graffia il pavimento.

Poi tutto si fa confuso; i guaiti, il tremore, i crack soffocati, le botte, i colpi, le urla soffocate, i respiri affannati, l'odore di sangue che come ogni mese mi riempie le narici.
Le mie corna sbattono come ogni mese contro il muro, cercando di fermare Remus.

È una lotta atroce, spietata e crudele, ma il solo pensiero che ci sia Lily ad aspettarmi per curarmi, mi spinge a combattere di più, a non curarmi del dolore.

Remus spinge Sirius nell'angolo e comincia a correre verso l'esterno.
Dopo essermi assicurato che lui stia bene, seguo Lunastorta fuori dal tunnel. L'erba fresca sotto i miei zoccoli, l'odore della notte, la luna che illumina i prati, tutto qui mi sembra familiare.

La verità? Pensavo di morire la prima volta che mi sono trasformato in cervo.
Era talmente strano, talmente irreale.
Peter lo aveva già fatto, ed io e Sirius quel giorno eravamo convinti di potercela fare.
Abbiamo strizzato gli occhi, urlato, ci siamo buttati a terra, abbiamo rotto un paio di sfere di cristallo tanto per coronare il tutto, ma la vera magia è avvenuta quando mi sono fermato per respirare, e gli occhi lucidi di Remus si sono scontrati con i miei.

Il dolore, la speranza, la sofferenza, la preoccupazione, l'amore e l'amicizia. Nei suoi occhi c'era di tutto.
Mi sono tornate alla mente tutte le notti che lui aveva trascorso da solo, a lottare contro se stesso.
Avevo respirato un'ultima volta in forma umana, e poi avevo lasciato che il dolore, il suo dolore, la sua pazienza, la sua forza e il suo amore mi investissero.
Era stato come andare a sbattere contro un muro, troppo duro per essere perforato da solo.
Mi erano caduti addosso tutti i suoi problemi, le sue insicurezze e le sue paure, e solo allora avevo trovato la vera ragione per cui mi dovevo trasformare. Io volevo condividere tutto con lui, dolore e gioie, e c'era un solo modo per farlo.

Il mio corpo era cambiato, in modo strano, viscido e magico. I peli si erano fatti strada sulla mia pelle, i zoccoli, le corna, i sensi sviluppati.
Avevo creduto di morire per un istante terribile. Quel momento in cui tutte le nostre sicurezze crollano, per un secondo, solo per un secondo, e tu sei da solo, con lo specchio di quello che hai fatto. Mi ero reputato debole, il mio ego si era sgonfiato, il mio amore si era frantumato, le mie certezze si erano sgretolate in una stanza buia, dove la mia coscienza strillava parole brutte, terribili.
Avevo chiuso gli occhi preparandomi al peggio, avevo abbandonato la mia mente, la mia anima gridava.
Chi ero io? Nessuno.
Non mi meritavo nulla, nulla di nulla.
Ero solo, senza amore, vergogna, paura o coraggio.
Ero perso, completamente, disperatamente e terribilmente perso.
Era tutto una bugia? Tutto tranne i suoi occhi, i suoi occhi magnetici e verdi.
Se un'attimo prima pensavo a quelli castani e caldi di Remus, adesso, fuori da quel tunnel freddo, c'era lei.
Il motivo per cui andavo avanti era lei?
Mi sentivo così vuoto perché lei non c'era?
Nah, non era possibile.

Eppure oggi posso dire che é così.
L'amicizia è la cosa più importante che mi sia mai capitata, ed ero così giovane che pensavo che nulla avrebbe potuto essere meglio dei miei tre amici.
Ma l'amore no, quello non potevo capirlo.
Era così stretto che non mi entrava neanche. Un sentimento così esclusivo, troppo in alto, c'era troppo da sacrificare per raggiungerlo.
E così lo reputai una sfida. Se c'era così tanto da perdere, ci doveva essere anche qualcosa da vincere no?

Di un'occhialuto cercatore e una rossa mezzosangue- [Jily]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora