Era così tanto tempo che desideravo andare in Corea, mi sono appassionata di questo paese quando per caso ho ascoltato una canzone delle Blackpink e poi un'altra e un'altra ancora... In pochi giorni mi sono ritrovata ad ascoltare così tante canzoni dei BTS da esserene totalmente innamorata. Mandavo sempre le loro foto ad una mia amica che come me li adorava, ogni volta che guardavo uno dei loro video mi commuovevo e provavo un affetto nei loro confronti di cui molte volte io stessa mi stupivo.
Ormai erano così importanti per me che studiai moltissimo la cultura e la lingua coreana, mi interessavo anche di tutte le questioni politiche che riguardavano il loro paese.
Il kpop era sempre presente nelle mie giornate e la mia camera era diventata un museo.E così arrivò quel giorno, quel benedetto giorno in cui dovetti decidere che università fare, dopo aver riflettuto sulle mie passioni decisi di partire per la Corea del Sud e intraprendere lì la carriera militare che ho sempre desiderato.
E così mi ritrovai fuori dall'aeroporto di Seul, circondata da aria calda e umida, con la mia valigia e tanta voglia di scoprire cosa mi riservasse il futuro.
Così dopo un respiro profondo mi diressi verso la metropolitana e una volta salita mi pentii di non aver preso un taxi, l'aria era ancora più calda che all'esterno e con tutte quelle persone intorno mi sembrava che ogni respiro fosse più faticoso di quello precedente.
Non vedevo l'ora di scendere da quel treno e andare in albergo, avevo proprio bisogno di farmi una doccia fredda.Così una volta arrivata all'indirizzo giusto vidi un albergo molto colorato e ospitale, quando entrai mi accolse il sorriso quasi familiare del ragazzo dietro il bancone della reception che dopo aver controllato i miei documenti mi accompagnò davanti alla mia stanza.
La mia idea iniziale di farmi una doccia appena arrivata in hotel venne superata dall'incredibile bisogno di buttarmi sul letto, infatti sentivo le gambe che piano piano scivolavano verso il pavimento e la mia vista diventava annebbiata.
Appena appoggiai la testa sul cuscino mi addormentai fino a quando non venni svegliata, bruscamente, dalla suoneria del mio telefono, era mia madre.Senza nemmeno salutarla le dissi - mamma non sono passate neanche 20 ore da quando sono uscita di casa, ti ho anche mandato un messaggio dicendo che sono arrivata, lasciami vivere questo momento... Ciao, ti voglio bene- sentii la sua risata e la sua risposta fu - questa me la aspettavo, ciao... Ti voglio bene anch'io-.
Non mi andava proprio di parlare con qualcuno in quel momento così bello, ma quando guardai l'orario sul telefono ringrazziai mia madre e la sua chiamata, era tardissimo.Corsi in bagno e dopo una doccia veloce mi cambiai, mi sistemai i capelli e mi truccati, poi scesi le scale a due a due e lasciai in fretta le chiavi della stanza alla reception, dove il ragazzo mi chiese - sei di fretta eh?! - quelle parole caddero nel vuoto, anzi sembrava che io le avessi spinte nel vuoto, ma non potevo fare altrimenti, in questo momento rispondergli era l'ultimo dei miei problemi.
Uscita dalla hall mi gettai in strada e fermai un taxi, diedi l'indirizzo all'autista e aspettai di arrivare a destinazione.
Quando mi trovai fuori da questo enorme centro commerciale le persone che lo circondavano non erano molte, ma ciò che notai subito furono le foto dei BTS sul maxi schermo poco sopra l'entrata.Le emozioni arrivarono tutte insieme al mio cervello e un senso di ubriachezza mi pervase, sognavo di andare ad un incontro con quei ragazzi da molto tempo, se non caddi per terra fu un miracolo, tremavo tutta e avevo gli occhi lucidi e pieni di lacrime di gioia, quando ci fecero entrerare, in fila davanti al tavolo dove erano seduti i ragazzi, le emozioni si fecero ancora più intense; potevo sentire l'affetto e l'amore che provavo nei loro confronti, ma potevo sentire anche la gioia che provavo in quel momento e in più potevo sentire il bisogno di urlare, un bisogno davvero difficile da reprimere.
Il primo della fila era J-hope che mi strinse la mano e rise perché notò quanto ero tesa, mi accorsi quanto il suo sorriso fosse ancora più bello del solito, così con un sorriso timido lo salutai.
Passai al secondo che era Jin, lui mi salutò con la mano e io ricambiai con un sorriso, mi chiese come stavo e qual'era il mio bias, io risposi alla prima domanda e dopo un po' di incertezza risposi alla seconda domanda -Non so scegliere quindi li scelgo entrembi... Vkook! Ma il mio wrecker èun certo world wide handsome, lo conosci?
- e poi risi e anche lui scoppio in una delle sue risate fragorose per cui era tanto famoso. Così lo salutai e passai al terzo, Jimin, era molto tenero, come in molte foto e... sì, era anche molto bello.Credo proprio di essere arrossita e di aver fatto il mio sorriso più timido, abbasai la testa perché non riuscivo più a sostenere il suo sguardo e lui con un dito mi sfiorò il mento e poi fece un po' di pressione verso l'alto per farmi capire di alzare il viso; quando rivolsi lo sguardo verso di lui, sorrise e fece sorridere anche me, così aprii la mano per salutarlo e lui ricambiò con una faccia buffa.
Passai così al quarto, RM, appena arrivai mise le sue mani, come per formare la lettera V, sul mio viso, la sua stretta era rassicurante, quasi paterna, ma allo stesso tempo mi stava facendo impazzire, aveva le mani morbide e un po' appiccicose e quando guardandomi negli occhi mi disse - guarda come ti hanno ridotto questi ragazzacci- l'unica cosa che riuscii a fare fu ridere, probabilmente perché mi resi conto che aveva ragione, quei ragazzi mi stavano facendo morire.
Non so come, dopo un momento del genere, riuscii a trovare la forza di passare al quinto.
Il quinto era Suga e appena mi trovai davanti a lui mi resi conto che il suo sorriso era diverso da quello degli altri, era più timido e questo mi fece sentire un po' meno in imbarazzo, lo salutai con la mano e lui mi batté il cinque e poi mentre parlammo le nostre mani rimasero una contro l'altra.
Suga mi fece notare che ero l'unica ragazza occidentale a quell'incontro e quella frase fu seguita da un occhiolino e da una risata, queste azioni mi fecero venire un capogiro...Andai davanti verso Tae, e lì non riuscii più a trattenere le emozioni, scoppiai a piangere nascondendo abbassando il mio viso per nasconderlo, poco dopo sentii le sue mani che solevavano il mio volto e un suo dito che asciugava con cautela le mie lacrime, nel frattempo lui rideva e i ragazzi vicino a lui mi guardavano con uno sguardo tenero così io scherzando feci finta di asciugare le lacrime, inesistenti, di Tae e i ragazzi che notarono questa scena scoppiarono a ridere.
Non potevo credere al fatto che le mani di Kim Taehyung erano sul mio viso e le mie mani erano sul suo, così allotanai le mie mani da lui cercando di ricompormi, ma fu tutto invano, avevo davanti un angelo
Poi Tae mi batté il cinque con entrambe le mani e poi le nostre dita si intrecciarono e lui intanto mi chiese - abiti a Seul o sei qui di passaggio? - io con fatica gli dissi - sono venuta qua per entrare nell'esercito, come ho sempre desiderato-. Credo di averlo scioccato perché la sua espressione divenne perplessa e io risi perché capii la sua situazione, così lui mi chiese se quello che gli avevo appena detto fosse vero e io annuii, il nostro discorso venne interrotto perché dovevo lasciare il posto alla ragazza dietro di me, così lasciai Tae scioccato per spostarmi verso l'ultimo ragazzo, Jungkook.
Se prima ero arrossita ora ero più rossa di un pomodoro dalla testa ai piedi, anche davanti a Jungkook mi scesero delle lacrime di gioia che però asciugai io.
Così presi coraggio e gli dissi che lui era il mio preferito e poi gli dissi la mia classifica dei bias, e lui rise e tirò una gomitata a Tae quando scoprì che V era il mio bias insieme a lui. Tae ridendo disse a Jungkook quello che ero andata a fare in Corea e Jungkook assunse la stessa espressione di V qualche minuto prima. Così strinsi la mano a Jungkook e mentre gli raccontavo la mia scelta della carriera militare giocavamo con le dita.Prima di andarmene sfidai Jungkook a braccio di ferro e tutti i ragazzi vollero guardare la sfida, così strinsi la mano di Jungkook e poi con molta fatica vinsi (grazie all'allenamento che avevo fatto per entrare nell'esercito), nessuno ci credeva, nessuno aveva mai battuto Jungkook e i suoi muscoli, come premio ricevetti un piccolo abbraccio proprio da Kookie. In quel momento mi sentivo svenire, non ci potevo credere, probabilmente stavo sognando.
Mentre tornavo in hotel mi sentivo così leggera, spensierata e iniziavo a pensare che la vita iniziasse a sorridermi..........
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War or Love💜
FanfictionUna semplice ragazza con una passione sfrenata per il kpop e per le armi decise di andare in Corea del sud per arruolarsi...ma non sapeva dove, i compiti dati dal generale, l'avrebbero portata