Addio

25 3 0
                                    

Ero immobile, sulla cima del palazzo, sul tetto, le mie gambe tremavano, stessa cosa valeva per il resto del mio corpo. Lentamente mi avvicinai sempre di più al bordo del tetto, sentivo le urla, le tremende urla dei miei amici e famigliari, sentivo in lontananza il rumore del pianto di mia madre, mia sorella e le mie amiche.
La polizia e i pompieri avevano messo una rete per proteggermi nel caso mi buttassi, dei poliziotti cercavano di farmi capire l'assurdità della cosa che stavo facendo, ma io non sentivo nulla di quello che dicevano, pensavo, pensavo a quei momenti che avevo vissuto poche ore fa, pensavo alla pena a cui avevo sottomesso alle persone che mi erano state intorno, pensavo, pensavo e basta, poi però delle lacrime mi marcarono il viso, erano amare, amare come lo è la verità,piano piano sorrisi

......... mi
             sarebbe
mancato
                                questo
                mondo.......

Lentamente mi lasciai cascare tra le braccia del vento, non di dio....no, lui ormai mi aveva tradita troppe volte per meritarsi ancora la mia fiducia, dio ci rende deboli e indifesi, sembra che ci protegga, ma fa il contrario, ci rende indifesi, cascai tra le braccia del vento, e degli inferi, la caduta durò un'eternità, velocemente vidi mia madre urlare il mio maledetto nome un'ultima volta prima di crollare a terra, mio padre fece la stessa cosa solo cadendo e abbracciando mia madre, mia sorella cercava di correre nella mia direzione, ma veniva bloccata dai pompieri, stessa cosa per Chealszea, Marta, Matilde, Amani e il resto degli amici più stretti, piangevano e urlavano, poi vidi lui...il ragazzo che mi ha sempre sopportata, il ragazzo che c'è sempre stato, il ragazzo con cui ho legato maggiormente, il ragazzo che non ha mai avuto paura di me, il ragazzo che resterà sempre nel mio cuore, il ragazzo di cui mi sono innamorata..... urlava, piangeva, piangeva come non lo ho mai visto piangere, lentamente chiusi gli occhi, dalla mia tasca della giacca cascarono delle buste, che volarono nel vento.
Poi il buio, il buio più totale, all'improvviso un dolore lancinante nello stomaco, poi nulla l'ultima cosa che sentì furono gli urli e il suono delle sirene, e con le mie ultime forze sorrisi, sorrisi a quel mondo che mi aveva provocato tutte quelle ferite, a quel mondo che pur essendo arrivata a questo punto non riusciva a smettere di amare.

E lentamente cascai nelle braccia delle morte, che mi abbracciò e mi portò con se, in un posto che va oltre l'immaginazione Watpaddiana.

Nella mia mente apparvero due parole, due parole che non mi sarei mai dimenticata...

Se avessi...

In pochi minutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora