Capitolo 21

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Alla fine abbiamo messo a posto e siamo tornati a casa. Non so dove ho trovato la forza per alzarmi stamattina.

Jay è passato a prendermi in auto insieme a Cam e Jack.
<Buongiorno ragazzi. > li saluto e mi appoggio al sedile per dormire altri 10 minuti scarsi.
Tutti e tre ridono.
Dopo qualche minuto quello stronzo accende la radio con la musica al massimo.
<Certo che sei proprio infame. > mi lamento e loro ridono ancora.
Che spasso, vorrei vederli al mio posto.
<Mi vedete come un pagliaccio immagino. > tiro un ceffone a tutti e tre.
<Ma dai tanto ormai siamo quasi arrivati.> si giustifica Cameron.
<Quasi. Questo significa almeno 5 minuti di tranquillità. > torno ad appoggiarmi al sedile.
<Ho perso le speranze con te ormai. > scuote la testa Jack incredulo.

Arriviamo nel parcheggio e gli altri ci aspettano in cortile.
Vedo che manca solo Martin, dev'essere ancora malato.
<Ma Martin?> chiedo a Nash.
<Ha la febbre. Deve averla presa dormendo in spiaggia. Non aveva portato una felpa. > mi guarda in modo strano.
<L'amore. > Tossisce Matt.
Gli tiro un calcio. Mi ha scocciato.
<Come scusa? >
<Niente. Cazzo perché devi essere sempre aggressiva. Che diamine. >si stringe la gamba.
<Te le vai sempre a cercare. > alzo le spalle.
<Beh aspetto di conoscerlo. Magari possiamo passare a trovarlo. > propone Jay guardando Nash.
<Per me non c'è problema. Venite quando volete.> sembra un po' pensieroso ma sarà una mia impressione.
<Domani magari.> continua poi.
<Va bene. Comunque abbiamo matematica alla prima ora,andiamo? > mi rivolgo a Jay che però sembra non pensarci minimamente.
<Non eri tu quella che 5 minuti fa voleva dormire? Da quando entri addirittura prima. >
<Così posso dormire sul banco idiota. Su muoviti. > lo tiro per un braccio e gli altri ridacchiano.
<Mi unisco a voi. Ho la stessa materia. > alza gli occhi al cielo Nash. Oggi lo vedo un po' strano ma magari è solo un'impressione.

<Tutto bene? > gli chiedo a fine ora udcendo dalla classe.
<Si perché? > non è molto convincente la sua faccia.
<Mi sembri strano oggi. Se ti va di parlare magari.. > propongo incerta.
<Lo fai perché ti interessa o solo perché ti senti in debito dopo la volta in spiaggia? > fa una risata amara.
Ok si c'è qualcosa che non va.
<Mi dici che ti prende. Fidati che se una cosa non mi interessa non mi spreco neanche.> lo prendo per il polso e lo faccio girare.
<Si scusa. Ma non mi va di parlarne, voglio stare un po' solo ok? Grazie comunque.> mi fa un cenno e va via.
Non capisco cosa sia successo. Ieri era normalissimo.
Decido di lasciarlo stare per ora, magari glielo chiederò dopo.

La mattinata è passata abbastanza velocemente rispetto al solito. Quando esco vedo tutti al solito posto nel cortile e li raggiungo.
Mentre Ale e i ragazzi si lamentano per un test che la prof di chimica ha preparato per la prossima settimana, prendo Sara in disparte e le chiedo se ha visto Nash. Avevano le ultime due ore insieme.
<È andato via subito. Perché? > chiede non capendo.
<È strano oggi. Sarà successo qualcosa ma non ne voleva parlare. > le spiego.
<E tu cosa centri?> continua a non capire.
<No niente ma volevo sapere cosa avesse. Tutto qua. > non ci vedo niente di tanto anormale.
<Da quando sei così in pensiero per gli altri. > mi prende in giro.
Madonna.
<Lasciamo stare. > chiudo l'argomento e decido di mandargli direttamente un messaggio.

-Non vuoi parlarne con me ma magari riesco a farti cambiare idea con un frappè🥤. Che dici? >

Non so neanche cosa fare. Mi sento una merda perché lui si è preoccupato per me, ma non è solo per quello. Mi dispiace anche vedere qualcuno così.

-Scusa Fra. Non posso proprio. Però grazie di esserti impegnata. Lo so che mi ami. ❤️-
Sorrido. Si sta sforzando di essere normale anche se non sta bene. E mi sento ancora più una merda.

<Te ne torni a casa con me? > mi chiede Jack risvegliandomi dai miei pensieri.
<Ah si. Certo. > salutiamo gli altri e ci avviamo verso la fermata dell'autobus.

<Sei pensierosa oggi. > interrompe il silenzio dopo un po'.
<Nah. Solita giornata monotona.> niente di interessante come sempre.
<Certo. È per qualcosa di ieri o altro. > insiste. Non so neanche perché mi sforzo più a mentire.
Solo che non so praticamente come dirlo.
<No è che ho visto Nash molto strano oggi. Sai se è successo qualcosa? Non me ne ha voluto parlare. > distolgo lo sguardo. Ho paura che i ragazzi si creino dei pensieri assurdi.
<Si lo abbiamo notato anche noi. Da quanto ho capito ha un problema in famiglia credo. Non ha voluto parlare.> mi spiega. Cavolo a saperlo non avrei insistito così tanto.
<Oh. Beh mi dispiace. >
Jack si gira a guardarmi con una faccia incredula.
<Cosa? > chiede.
<Ma perché fate tutti così. Cosa c'è di strano. > non capisco cosa ci sia da stupirsi.
<Fra ma ti senti bene? Tu dispiaciuta per qualcuno che addirittura conosci da pochissimo. Seriamente? Tu che non chiedi mai niente su nessun argomento ora addirittura ti stai interessando a cosa gli possa essere successo? Ovvio che restiamo sorpresi. > spiega.
Ha ragione ma non ci vedo nulla di strano se per una volta è il contrario.
<È che Nash l'altra sera in spiaggia mi ha aiutato a non pensare alla faccenda di Cole e tutto il resto. > lui lo sa più di tutti, avevano anche parlato.
<Ora capisco. Beh se vorrà parlarti lo farà fidati. Non serve insistere. > mi consiglia.
Resto in silenzio finché non arriva il momento di scendere.

La mattina dopo Nash non è venuto a scuola e non ho più avuto notizie ieri.
Oggi dovevamo andare a trovare Martin ma ora se ci sono problemi non ne siamo più tanto sicuri.

<Più tardi lo contatto e chiedo se possiamo ancora andare. > dice Jack mentre siamo tutti in cortile.
<Non vorrei creare altri fastidi. > continua.
<Va bene> siamo tutti d'accordo.

<Tutto bene? > mi prende in disparte Jay.
<Ieri ti ho vista un po' strana ma sei andata via subito. > continua.
<Si tutto bene. Solo che avevo notato che Nash era strano ieri ma non ha voluto parlarne. Sono rimasta con il pensiero finché Jack non mi ha detto che dovrebbe avere un problema in famiglia. > mi sto abbastanza torturando le mani.
<E mi spieghi come mai? > mi sorride.
<Non è come pensi. Solo che Nash mi ha aiutato una sera a superare un momento in cui mi sentivo proprio a terra per tutta la faccenda di Cole. È stato veramente gentile con me e quindi ora mi dispiace se è successo qualcosa. > alzo le spalle e Jay mi guarda con uno sguardo che non so interpretare.
<Che cos'era successo? Sei stata male?> ecco lo sapevo. Non voglio mettergli altre stronzate in mente.
<No tranquillo. Solo che eravamo in spiaggia per dormire e mi ero un po' isolata. Mi ha tenuto compagnia e fatto distrarre. Tranquillo. > non posso dirgli di certo di aver pianto e tutto il resto altrimenti sarebbe capace di andare a picchiare Cole in questo momento.
<D'accordo. Magari Nash non vuole coinvolgerti e risolverà presto il problema. Può essere che voglia stare solo. > mi poggia una mano sulla spalla.
<Già. > non posso dirgli che lui non mi ha lasciata sola e ora mi sento anche io in dovere di non farlo.
Jack ha ricevuto conferma che possiamo andare quindi magari dopo riproverò a parlarci.
Non voglio essere pesante quindi non insisterò, magari con noi in casa si distrarrà.

La prof di storia ci ha assegnato un compito da presentare entro la prossima settimana. Ottimo. Sparatemi in testa. Già questo pomeriggio sicuramente salta e chissà quanti altri.

<Ragazzi ma se andassimo stasera a trovarlo? Ho dei compiti da fare. > propongo quando siamo usciti da scuola.
<Non penso ci siano problemi. Chiedo e ti faccio sapere. > risponde Matt.
<Se volete andate voi e magari io vi raggiungo dopo. Non voglio rovinarvi il pomeriggio. >
<Vediamo com'è più comodo per loro e ci organizziamo. > interviene Jack.
Mi affretto a tornare a casa così magari riesco a concludere realmente qualcosa e ad andare con loro.

-Hanno detto che non c'è problema per l'orario. Però pensiamo di non fare troppo tardi per permettergli di riposare. - 

-Va bene. Io ora sto studiando quindi vi raggiungerò dopo. -

Rispondo a Jack e vedo che sono le 16.  Vedo fin dove riesco ad arrivare e poi li raggiungo magari tra un paio d'ore.

Lost In Your Eyes ||Nash GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora