Passiamo il pomeriggio a baciarci e a parlare.
Verso le 7 torno a casa. Hardin, appena arrivo mi riempie di domande.
"Hardin, sto bene tranquillo"
"Glielo hai detto?"
"Non ancora. Non so se voglio che lo sappia. È il padre del bambino e lo amo. Ma non posso pensare di fidarmi del tutto di lui"
"Fai bene a non fidarti del tutto, ma fra un po' si vedrà e dovrai dirglielo"
"Hai ragione"
In effetti la pancia inizierà a vedersi e prima o poi dovrò dirglielo.
Mi squilla il telefono. Zed.
"Pronto amore"
"Già mi manchi bambolina"
"Anche tu"
"Devi venire più spesso a casa mia"
"Va bene"
"Tutto bene?"
"Si, si. Stavo solo pensando"
"A cosa?"
"Al mio futuro"
"Al nostro futuro"
"Beh certo ci sei anche tu nel mio futuro. Sai mi stavo immaginando con una fede al dito e con un bimbo in braccio con i tuoi occhi e i miei capelli"
"Meg, sta già pensando al matrimonio e ai figli?"
"No no certo, non adesso. Ma mi piacerebbe un giorno"
"Meg, non penso di essere pronto a condividerti con qualcuno. E non penso ne sarei mai pronto. Al matrimonio ci possiamo pensare, ma non penso di volere bambini"
Sto piangendo.
"No certo, va bene, tranquillo. Non dobbiamo avere per forza figli"
"Sicura?"
"Si certo"
"Meg tutto bene?"
"Non mi chiami mai Meg"
Chiudo la chiamata. Sono in un bagno di lacrime.
Mando un messaggio ad Hardin.
"Non ho voglia di cenare, mangia da solo"
"Tutto bene?"
"Si si, non ti preoccupare"
Due minuti dopo sento bussare alla porta. Non rispondo. Hardin incombe nella stanza.
"Meg, che succede?"
"Non vuole figli, e credo mi stia tradendo"
"Perché credi che ti stia tradendo?"
"Mi chiama sempre bambolina, prima mentre ero al telefono con lui e abbiamo parlato di bambini e di matrimonio mi ha chiamata Meg. Questo vuol dire che non considera una cosa seria la nostra relazione o che non vorrà costruire un futuro con me nonostante dica il contrario"
"Io gli spacco la faccia. Dammi il cellulare"
Glielo porgo. Chiama Zed.
"Pronto Meg"
"Allora mia sorella ha ragione. Brutto stronzo se stai tradendo mia sorella ti ammazzo e sappi che..."
"No Hardin no" mi intrometto.
"Cosa? Hardin dimmelo"
"Meg, l'avrebbe scoperto, ma lascerò che glielo dica tu"
"Va bene. Zed, sono incinta e il bambino è tuo"
"Cosa? Ma tu non prendi la pillola? Siamo stati tutto il pomeriggio a baciarci e non hai pensato di dirmelo. Devi abortire. Io non voglio figli"
"Non è una scelta tua"
"Si è una scelta mia. Non voglio un mostriciattolo che gira per casa a cui devo pagare gli alimenti finché non sarà grande. Tu abortirai e la nostra relazione finisce qui"
"Non è una scelta tua. Io voglio questo bambino e lo avrò. Tranquillo non gli racconterò di quanto stronzo di suo padre, non gli racconterò mai di suo padre, perché non merita di sapere di un coglione"
Riattacco senza lasciargli il tempo di replicare.
Mi sento bene. Non mi farò mettere i piedi in testa da un coglione. Non me lo merito, e neanche mio figlio.
"Meg, tutto bene?"
"Si, sto bene. E voglio avere questo bambino"
Il sorriso che faccio è stranamente spontaneo. Sono davvero felice.
"Meglio andare a fare un controllo"
"Hardin, sto bene"
"Meglio controllare"
"Va bene"
Andiamo subito in ospedale. Faccio il controllo e va tutto bene. Ho ancora il mio bimbo e tra poco saprò anche il sesso del bimbo. Non potrei essere più felice.
STAI LEGGENDO
Maledettamente rossa ||Zed Evans||
JugendliteraturNome: Meghan Scott Segni particolari: Rossa, timida e umile, ingenua ma anche molto intelligente, testarda. Ama la musica e divertirsi, ma dedica molto tempo allo studio. Fa di tutto per nascondere il suo segreto più grande.