-Izzy! Giù! -mi ordinò Ocean. Mi abbassai e mio cugino infilzò con il suo tridente un'arpia prima che mi potesse attaccare.
Lo so, non si sente mai parlare di qualcuno che combatte con un tridente invece della spada, ma Ocean lo usava perché era un regalo di suo padre e diceva di essere anche più facilitato.
Non sapevo proprio come facesse ad alzare quel coso. Era interamente fatto d'oro!
Bah, maschi.
Comunque, mi rimisi a combattere contro un soldato di Orfeo, parando i suoi colpi con la mia amata spada di ferro dello Stige. Cavoli, era bravo.
Ma lo ero anch'io.
Quando lui si lanciò in avanti per attaccarmi, io mi scostai di lato e lo colpii alle spalle con l'elsa della spada. Lui cadde in ginocchio, ma si rialzò e tornò a combattere come niente. Ritentò di colpirmi, ma fermai la sua spada con la mia all'altezza della mia gola.
E potei vedere i suoi occhi: erano verde chiaro. Stupendi.
Scossi la testa per reprimere il desiderio di togliergli l'elmo per vedere meglio i suoi occhi e mi allontanai, respingendolo. Lui tentò di nuovo di colpire, ma questa volta riuscii a disarmarlo. Mi guardò, stupefatto: non se lo aspettava.
Durò solo pochi secondi, ma i suoi occhi tennero il contatto visivo con i miei per un tempo che mi sembrò infinito.
Mi diedi uno schiaffo mentale e mi voltai appena in tempo per bloccare la spada di un altro soldato. In quel momento una scarica di adrenalina mi investì: respinsi il ragazzo, che indietreggiò, e iniziai a disarmare tutti i soldati che incrociavo. Ero talmente carica che non mi accorsi di essere stata ferita al braccio.
A quel punto mi concentrai e poco dopo i soldati vennero circondati da una strana nebbiolina lilla.
Quando si diradò, i nostri avversari erano tutti a terra, svenuti, i mostri erano diventati polvere e i miei amici si guardavano attorno, sorpresi. Tranne Ocean, lui ci era abituato.
-State tutti bene? -chiese Annabeth mentre ci riunivamo al centro della sala. Annuimmo tutti, cioè tutti a parte Jason, che era svenuto.
-Che cosa gli è successo? -domandò Ocean aiutando Piper a sostenere il ragazzo.
-Lo hanno colpito in testa. -rispose la figlia di Afrodite raddrizzandosi.
-Dobbiamo curarlo. Potrebbe... -iniziai a dire, ma Leo mi fermò: -Succede sempre. Tranquilla, non è niente di grave.
-Già. Ormai Superman ha la testa dura. -commentò Percy con una scrollata di spalle. Riuscì a strapparci una risatina. Perfino a Cecily, che però riprese a piangere.
-Ehi, che succede? -chiese Annabeth avvicinandosi alla ragazza.
-Mia sorella... lei... -balbettò l'altra in preda ai singhiozzi. Poi scoppiò in un pianto disperato e James la strinse a sé.
Hazel si guardò attorno. -Avevo la sensazione che mancasse qualcuno... che cosa è successo?
-Si è messa tra Cecily e un mostro che la stava per attaccare. -spiegò James mentre accarezzava la schiena di Cecily. -L'hanno presa. Ora l'avranno portata nelle segrete, credo.
-Voleva solo difendermi. -singhiozzò Cecily liberandosi dalla stretta del ragazzo. -Io... devo andare a cercarla.
-Cecily, no. -la fermò Audrey. -Non è saggio andare ora. Dobbiamo tornare al Campo Giove.
-Torneremo qui. -aggiunse Will come una promessa. -Dobbiamo tornare qui.
-E trovare il modo per portare via anche Allison. -disse Piper.
-A proposito. -fece Nico. -Che cosa è successo? Perché sono intervenuti i soldati?
-Allison crede che la vogliamo ingannare. -spiegai. -Non so come faremo a convincerla a tornare al Campo.
-Faremo? -domandò Nico. -Avete intenzione di aiutarci ancora? Dopo tutto questo casino?
Ocean ed io ci scambiammo un'occhiata: -Adrian avrebbe voluto così. -disse mio cugino tornando a guardare i semidei uno per uno. -Quando lui ama una persona è sincero e farebbe di tutto per renderla felice.
-Esattamente come ha fatto con Allison. -concordò James.
-E di sicuro ora si starà rivoltando contro mio padre perché vuole uscire dagli Inferi per venire a salvarla. -dissi.
-Già. Sarebbe esattamente da lui. -commentò Ocean. Poi ridemmo.
-Coraggio, andiamo. -dissi. Ci prendemmo per mano e io ed Ocean portammo tutti al Campo Giove.-Izzy, hai bisogno di una benda! -esclamò Ocean quando ebbe lasciato Jason su un letto dell'infermeria.
Mi guardai il braccio: -No. Basta un po' di ambrosia. Sto bene.
-Isabelle. -mi richiamò mio cugino con tono severo.
Sbuffai: -E va bene.
Mi lasciai pulire e bendare la ferita, anche se essendo una dea avrei potuto curarmela da sola, e poi mangiai un po' di ambrosia che sapeva di torta al limone. La mia preferita.
Stavo ancora mangiando l'ambrosia quando il viso di quel soldato dagli occhi verdi mi tornò nella mente. Quando lo avevo disarmato, sembrava non sapesse più che cosa fare. Oppure non voleva attaccarmi di nuovo, visto che non aveva ripreso neanche in mano la sua spada, caduta poco lontano da lui.
Ero talmente immersa nei miei pensieri che quando Nico mi mise una mano sulla spalla sobbalzai.
-Ehi, tutto bene? -mi chiese lui, sorpreso dalla mia reazione.
-Sì, stavo solo pensando e non ti ho sentito arrivare. Scusa. -risposi.
-Doveva essere un pensiero importante, visto che sono arrivato praticamente davanti ai tuoi occhi e non mi hai notato comunque. -Nico sorrise. Avevo notato che succedeva di rado.
Sorrisi anch'io: -Beh, non proprio importante...
-D'accordo. -poi indicò la porta. -È ora di cena. Sono venuto a chiamarti.
-Grazie. -Mi alzai e m'incamminai verso l'uscita con Nico.
-Scusa se te lo chiedo. -iniziò il ragazzo. -Ma tu vivi con nostro padre negli Inferi?
-No, di solito sto con mia madre sull'Olimpo. Ma mi piace anche stare nel palazzo di papà. Quindi c'è una stanza tutta per me laggiù. -risi. -Persefone mi odia perché ascolto sempre musica a tutto volume.
Riuscii a strappargli un altro sorriso.
-Tu invece? Vedi spesso nostro padre? -gli chiesi.
-No, ma la cosa non mi dispiace.
Risi di nuovo, poi ci sedemmo al tavolo con gli altri. La maggior parte dei miei amici aveva dei cerotti e delle bende, ma nulla di grave.
Jason era rinvenuto e, con un cerotto sulla tempia, era seduto accanto a Piper e scherzava con Leo.
Ocean se ne stava zitto zitto e mangiava la sua pasta al pesto mogio mogio.
-Ehi, Ocy. Che succede? -gli chiesi.
-Eh? -alzò lo sguardo dal piatto. -Niente, stavo... niente.
Mi avvicinai a lui e abbassai il volume della voce: -Vediamo se indovino. Stavi pensando a quel ragazzo, vero?
-Si... -sospirò. Poi sembrò accorgersi di quello che aveva detto e, arrossendo, iniziò a balbettare: -Cioè no... insomma, perché dovrei?
Gli misi una mano sul braccio: -Ocy, va tutto bene. Che male c'è a pensare al ragazzo che ti piace?
-Ma lui... L-lui... -abbassò lo sguardo.
-Cosa?
-È dalla parte di Orfeo... -disse in un sussurro.
-E con questo? Ocean, guardami. -lui ubbidì, timido. -Anche suo fratello giusto? Eppure ci hanno aiutato a trovare Allison. E poi non hai sentito quello che hanno detto?
-Che sono dalla nostra parte?
-Esatto!
Ocean sospirò.
-Non lo so, Isabelle. Ho l'impressione che non sia la cosa giusta...
Un'esplosione ci fece voltare verso il centro del padiglione, dove, in mezzo ad una nuvola di vapore, si stagliavano due figure.
-Ma che diamine...? -fece Reyna tossendo per il fumo, che in quel momento si diradò.
-Zio Zeus? -esclamai con un filo di voce. Infatti, proprio davanti a noi, c'era Zeus, nel suo completo blu scuro, con Eos, che indossava una veste azzurro pastello. Come facevo a sapere che quello era Zeus e non Giove non lo so. Ne ero solo sicura.
-Dove sono Isabelle e Ocean? -domandò Zeus con voce talmente alta da far tremare i piatti e i bicchieri sui tavoli.
Io e mio cugino ci guardammo, poi ci alzammo, titubanti.
-Venite avanti. -ci ordinò il padre di Adrian. Noi obbedimmo senza esitare. Quando Zeus si arrabbiava era difficile non fare come voleva lui.
Tutti i semidei sembrarono riscuotersi e si affrettarono ad inginocchiarsi.
-Divino zio, a cosa dobbiamo questa visita? -si azzardò a chiedere Ocean.
Zeus stava per rispondergli con i suoi soliti modi bruschi, ma Eos lo fermò, mettendogli una mano sul braccio: -Lascia che sia io a parlare. -gli disse, poi guardò noi: -Siamo qui perché è da mesi che non abbiamo più notizie di nostro figlio.*angolo meh*
Le cose si mettono male per i nostri Ocean e Isabelle... che cosa succederà? Zeus li fulminerà?
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Don't Forget Me
Fanfiction|| DAUGHTER OF THE SUN: LIBRO III || "[...] -Se dovesse succedere mi prometti una cosa? -le chiesi. -Cosa? Mi sistemai in modo di guardarla in viso: -Non dimenticarti di tutto questo, della nostra piccola impresa, di noi due. Di quello che stiamo c...