CAPITOLO 5

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La mattina seguente Amy giunse alle 7,30 in punto davanti agli uffici della società di Josh. Guardò l'orologio indecisa sul da farsi. Era in anticipo di mezz'ora, ma non le andava rimanere ad attendere in strada così a lungo, quindi decise di salire e aspettarlo dentro. Non appena raggiunse la porta dell'ufficio, si accorse che anche la segretaria era arrivata presto. La donna la salutò cortesemente ed inaspettatamente la invitò ad entrare nello studio di Josh. Probabilmente aveva ricevuto istruzioni da lui il giorno precedente. Amy aprì la porta e rimase sorpresa di trovarlo già lì, seduto alla scrivania che leggeva alcuni documenti.

Non appena lui la sentì entrare, alzò lo sguardo verso di lei. «Già qui, sono le 7,30!» commentò stupito.

«Si, lo so, sono arrivata in anticipo. Mi dispiace!»

L'uomo sorrise della sua reazione. «è un'ottima cosa in realtà. Adoro la puntualità».

Josh la fece accomodare di fronte a sé e le chiese se gradiva qualcosa da bere o da mangiare. Ma in quel momento Amy aveva lo stomaco chiuso, si sentiva un po' agitata all'idea di dover lavorare con lui, quindi rifiutò gentilmente la sua offerta.

Dopo aver terminato di leggere alcuni documenti, Harrison la invitò a seguirlo e si spostò in un'atra stanza dove era custodito il progetto.

La donna dimostrò una grande competenza sull'argomento e un ottimo spirito di osservazione, oltre che una grande cura per i particolari, lasciando Josh piacevolmente sorpreso.

Dopo aver lavorato per circa due ore, l'uomo decise di fare un break.

«Credo proprio che ci siamo meritati una pausa, no?» le chiese sperando che fosse d'accordo con lui. Amy sorrise annuendo.

Il giovane la condusse su un'ampia terrazza dove fece collocare un tavolino e due sedie. Poi chiese ad uno dei dipendenti di portare un succo d'arancia e un caffè.

Dopo pochi minuti il dipendente tornò, portando quanto richiesto più qualche croissant.

Amy cominciò a sorseggiare il proprio succo. «Wow, ma è buonissimo!» esclamò dopo averlo assaggiato.

«Non è come quello del bar che è confezionato! È fatto spremendo delle vere arance» le spiegò Josh soddisfatto.

«Mmm! Si sente decisamente la differenza!» mugolò lei continuando a bere.

Nel frattempo il giovane afferrò un croissant e lo intinse nel caffè.

«Posso permettermi di dire una cosa?» chiese la ragazza esitante.

«Quando esordisci così mi sa che devo preoccuparmi» commentò Josh sorridendo. Poi la esortò a parlare curioso di scoprire dove volesse andare a parare. «Avanti dì pure!»

«Ho letto una notizia sul villaggio che sta per realizzare in Francia» commentò Amy tornando a dargli del lei. Non sapeva esattamente come avrebbe dovuto comportarsi adesso che stavano lavorando insieme ad un progetto e si trovavano nei suoi uffici.

Josh la guardò perplesso non riuscendo a capire. «In realtà lo realizzerò per un cliente. E quindi? Qual è il problema?».

«Quel progetto così com'è concepito è un abominio!» esclamò la ragazza non nascondendo il proprio orrore.

Josh la trovò quasi carina.

«E cosa proponi? Io ho fatto esattamente ciò che mi è stato chiesto. Se riesci a convincere Messier Lacroix a modificarlo, tanto di cappello!».

«Davvero potrei provare a convincerlo?» chiese la ragazza speranzosa.

Il signor Harrison rise divertito. «Io non dicevo sul serio! Però adesso sarei quasi tentato di vederti all'opera. Ti assicuro che è un osso duro».

La grotta segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora