«Ragazze,sono così eccitata per il campo estivo!»
Loren,da quando è suonata la campanella di fine lezione di fisica, non fa altro che ripetere la stessa cosa come un pappagallo e a saltellare così tanto da sembrare una pazza... credo che gli studenti che camminano per i corridoi stiano pensando la stessa cosa.
«Loren, datti una calmata» dico divertita. Il preside ha deciso di organizzare un campo estivo al Camp Rockefeller e abbiamo visto le foto: è un posto molto carino con vicino un lago e abbiamo la fortuna di non dormire nelle tende da campeggio ma bensì in bungalow, altrimenti sarei tornata a casa con le ossa della schiena spezzate, letteralmente. Non potrei dormire per quasi tre mesi in sacchi a pelo e con tronchi di legno come materasso.
Brianna, la più silenziosa del trio , ma non così tanto, gioca con una ciocca dei suoi capelli ricci ben definiti mentre ascolta la nostra amica esaurita.
«Andiamo Laura, chissà, forse troverai l'uomo della tua vita.» dice con aria sognante.
« Il bosco, il falò..un'atmosfera molto interessante» mi rivolge un sorriso malizioso.
«Credo proprio che stai delirando. Io non sono in cerca di nessuna relazione»
«Intanto però ti piace Bryan»
È la prima volta che Brianna, dopo diverse ore, parla. Vorrei che non avesse parlato, anzi, che non avesse detto questo, per di più ha pure urlato dato che alcuni studenti si sono girati verso la nostra direzione!
«Shh, abbassa la voce e poi non pronunciare quel nome, soprattutto in corridoio»
«Parli del diavolo e spuntano le corna»
Loren ci indica la porta del campo da basket dove rivela la figura di Bryan, il ragazzo di cui ho una bella cotta da mesi ormai, molto popolare qui a scuola. Non è il solito bad boy , quello scontroso , bipolare, che va a letto con tutte ma una specie: i ciuffi dei suoi capelli neri cadono sul suo viso rendendolo così bello ed evidenziando la sua mascella quadrata, per non parlare dei suoi occhi azzurri come il ghiaccio che quando ti guardano ti penetrano dentro e ti lasciano immobile. Il suo fisico è ben palestrato, la maglietta bianca aderente che indossa risalta i suoi muscoli ben definiti, frutto di un duro allenamento di ore e ore mentre io facendo due addominali ho la necessità di fermarmi per via della fatica. Penso che lo sport più estremo che abbia mai fatto sia stato quello di divaneggiare.
«Terra chiama Laura»
Loren sventola la sua mano sul mio viso per riportarmi alla realtà.
«Ehm..si? Stavi dicendo qualcosa?»
Loren alza gli occhi al cielo seguita da Brianna.
«Loren stava proponendo di andare a fare un giro al centro commerciale e poi di andare a prendere un freezer yogurt ma evidentemente avevi altro a cui pensare»
«Ehm nono, non è quello che pensate»
Brianna alza un sopracciglio.
«Veramente? Stavi guardando per caso Carl Moore?» poi le mie migliori amiche si guardano e scoppiano in un una risata guardando il ragazzo in fondo al corridoio vicino al suo armadietto. Carl è un ragazzo bassissimo , circa un metro e cinquanta, che con la sua folta capigliatura rossa boccolosa e i suoi occhi grandi marroni gli danno l'aria di un bambino delle scuole elementari mentre i suoi occhiali tondi neri ricorfermano l'essere nerd.
«Certo che no. Adesso vado a casa e chiamatemi quando vi sarete calmate»
Detto questo, mi allontano dalle mie amiche e mi dirigo a casa sentendo ancora le loro fantasie.
Non cambieranno mai.Questa giornata è stata davvero stressante,dalla prima ora di chimica all'ultima di fisica, ma la cosa bella di oggi è stato incontrarlo anche se è stato solo per pochi istanti. Inutile negare che sono troppo innamorata di lui ma quello che mi rattrista è il fatto che non potrò mai avere una possibilità con lui. Molte volte le mie amiche mi hanno spinta ad andare a parlargli durante il pranzo a mensa ma la mia risposta è stata sempre no, ovviamente. Cioè cosa gli avrei detto?
«Ciao Bryan, sono solo una ragazza che non guarderai mai ma che è innamorata di te»
NO. ASSOLUTAMENTE NO, sarei stata lo zimbello della scuola per il resto dei miei ultimi due anni.
Dato che per domani non ci sono compiti farò una bella doccia rilassante. Stavo per entrare in doccia quando sento il mio telefono vibrare sulla mia scrivania di legno bianco che esalta alla grande il colore delle pareti, avio chiaro: sono Loren e Brianna che mi stanno proponendo di uscire con loro al centro commerciale. Rispondo positivamente e mi infilo in doccia per prepararmi.
«È così buono questo yogurt»
«Infatti, dopo uno shopping estremo è proprio quello che ci vuole»
Io e Brianna ci godiamo il nostro yogurt mentre Loren è così impegnata a guardare e a scrivere sul suo telefono che se scoppiasse una bomba nemmeno la sentirebbe.
«Loren..» la chiamo.
«Ci penso io»
Brianna ha un sorrisetto maligno stampato in faccia.
«Comunque sta entrando Alex e si sta proprio avvicinando al nostro tavolo»
Finalmente lo sguardo della mia migliore amica si alza dallo schermo del suo cellulare e comincia a guardarsi intorno presa dal panico. Chi è questo Alex?
«Come?!Cosa?! Non può essere! Dov'è?! I miei capelli sono a posto?!»
«Loren! Era uno scherzo» la rassicuro.
Appena sente queste parole il suo sguardo incontra quello di Brianna che la guarda divertita.
«Brianna Cooper, sei ufficialmente morta»
Così, prende la sua bottiglietta d'acqua presa qualche minuto fa e gliela versa un po' sulla maglietta, lasciandola a bocca aperta.
«Che guerra sia, Loren Henderson»
Brianna prende improvvisamente il suo drink e glielo versa sui pantaloni.
«Basta! Vi state comportando come bambine dell'asilo. Se non la smettete, il proprietario ci caccerà»
Mi metto in mezzo alle due e vengo sporcata di yogurt. Questa me la pagheranno.
«Cosa sta succedendo?!» ecco lo sapevo, il proprietario e come se non bastasse è accompagnato da due guardie della sicurezza, siamo nei casini.Dopo l'ennesima doccia, ho deciso di distendermi sul letto per rilassarmi. Alla fine ce la siamo cavata bene e siamo riuscite a non farci sgridare troppo con la condizione che se sarebbe successo di nuovo un fatto del genere non saremmo più entrate in questo bar. Ovviamente le mie amiche non saranno così stupide da far accadere ciò dato che anche loro vanno matte per questi yogurt.
«Laura, è pronta la cena!» urla dal piano di sotto mia mamma.
«Arrivo!»
Mentre scendo al piano di sotto penso che domani le mie amiche debbano dirmi chi è Alex e dirmi inoltre che effetto fa a Loren quando qualcuno dice quel nome.
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L'ultimo pezzo del puzzle
RomanceSono ormai nove mesi da quando Laura, una ragazza italiana di sedici anni, si è trasferita in America per via del lavoro dei suoi genitori. Lei credeva di non saper ambientarsi alla sua nuova vita, alla diversa scuola e lingua, che non avrebbe fatto...