Prisoner- Pruaus smut

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"Oi, quattrocchi, apri, ne è arrivato un altro!"

Roderich, scocciato per la sgarbatezza del poliziotto, si alzò dalla sua scrivania e prese le chiavi della porta, accessibili solo a lui e ai suoi superiori.

Erano ormai due anni che incaricava la posizione d sorvegliante delle prigioni, e a lui andava più che bene.

Di combattere in veste di poliziotto ne aveva avuta abbastanza dopo tutti quegli anni.

Inoltre qui poteva suonare senza essere sgridato.

Senza contare che ai detenuti serviva un po' di musica rilassante, con tutta la rabbia che avevano.

Bestie li definiva, alcuni. Grossi, tatuati con frasi minacciose, pieni di pezzi di metallo sparsi sul viso... non sembravano nemmeno persone.

Si sistemò gli occhiali mentre girava la chiave. Venne spinto via con forza da un paio di poliziotti che tenevano il nuovo detenuto, ancora vestito con i suoi abiti.

Era differente dagli altri.
Era magro, fastidiosamente più alto di lui, non aveva tatuaggi, almeno non visibili, e nessun piercing. Questa era una buona notizia.
Era albino, ma nonostante ciò non potè negare la sua bellezza.

Notò i suoi occhi rossi puntati su di lui, con uno sguardo che faceva fatica ad interpretare. Curiosità, parve. Ma non capiva ancora se era curiosità in lui, o nel vederlo senza vestiti.

Lo gettarono in malo modo sul pavimento della cella ed uscirono sbattendo la porta.

"Tks... villani" sussurrò, e poi andò a trovare il detenuto attraverso le sbarre.

"Cosa hai fatto per finire qui?"
"Lo chiedi a tutti o ho attirato particolarmente la tua attenzione??" Disse lui con in sorriso beffardo.
"Hai l'accento tedesco. Vieni dalla germania?"
"Naah, sono prussiano. Mi chiamo Gilbert..." si avvicinò alle sbarre anche lui "...ma tu puoi chiamarmi Gil."
"Bene, Gil, la tua divisa è sul letto, devi cambiarti e darmi i tuoi vestiti."
"Vuoi già spogliarmi? Come corri dolcezza!"

Rod arrossì violentemente. Non che qualcuno non avesse prima provato a persuaderlo al fine di evadere, ma non era mai stato qualcuno di così figo!

"KESESESE! Come sei tenero tutto rosso in viso!"
"CHIUDI IL BECCO DELINQUENTE!"
"Non sono un delinquente."
"Beh quello dietro alle sbarre sei tu, se non te ne fossi accorto."
"Stavo solo liberando un mio amico preso in ostaggio." Disse togliendosi la sua maglia bianca sporca di terra, la sua giacca di pelle nera abbinata ai jeans neri, facendo notare il suo fisico mozzafiato all'austriaco.

Distogliendo lo sguardo dalla bella vista, recepì le parole di Gilbert.
"Un ostaggio hai detto!? Perché non hai chiamato la polizia?!?"
"Ho provato a chiamarvi, ma non volevate perdere tempo a salvare la vita del mio amico, così ho agito da solo."
Rod sospirò.
"Deve essere un grande amico se per lui ti sei fatto perfino arrestare."
"Stai tranquillo che verrà a trovarmi"
"A trovarti? Ma non sono ammesse visite."
"Entrerà dalla finestra infatti!!"
"Gli sparerebbero 1 kilometro prima!"
"Si vede che non conosci il mio amico kesesesesese!!!"

Poi si sentirono dei picchiettii alla finestra sbarrata
Alzò lo sguardo e vide un... pulcino???
Era quello l'amico???

"Ooh il mio Gilbird sei arrivato! Kesesese mi sei mancato!"
Ed iniziò ad accarezzarlò.

Vedere quella scena fu davvero strano per Rod. Non aveva mai visto dell'affetto dentro quella struttura.

Diciamo che, gli si sciolse un po' il cuore.

Soprattutto grazie a quell'albino.

•••skip time•••

"Sveglia feccia, è ora della colazione!" Disse Roderich gettando un vassoio davanti ad ogni cella.

HETALIA'S HOUSE - with Feliciano VargasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora