"Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo."
-Giovanni 3:8
"Ciao mamma, sono tornata" salutò Aurora mentre rientrava in casa. Alexandra stava preparando un ciambellone quando sorrise a sua figlia. Aveva le mani e il viso sporche di farina.
"Papà?" Domandò avvicinandosi all'isola della cucina per assaggiare l'impasto.
Alexandra le diede un colpo sulle dita.
"Tuo padre è all'inferno per svolgere il suo dovere di Re e tornerà a fine mese" spiegò la donna mentre allontanava il recipiente da Aurora. Lo aveva detto con così tanta naturalezza, come se fosse normale. Per Aurora era ancora assurdo e, inizialmente, pensava che stesse scherzando.
Quando il suo stomaco protestò, decise di mangiare il kholodets, un piatto gelatinoso ricavato dal brodo di carne tipico della Russia.
"Ho fatto qualche ricerca su di me.." iniziò a dire tra un boccone e l'altro.
"Ma non ho trovato niente" concluse.
Alexandra le verso dell'acqua nel bicchiere.
"Cosa speravi di trovare? Nemmeno tuo padre sa quello che sei" ammise la donna.
"Sicuramente sono una Nephilim perché sono metà angelo e metà umana. La vera domanda è qual è il mio destino?'" Domandò indirettamente. Era una domanda più rivolta a sé stessa che ad altri. Pensava di saperlo o almeno di capirlo da sola.
"Io penso che tu non abbia un destino, non devi averlo per forza. Nel senso di un destino che ha a che fare con tuo padre. Magari avrai una vita normale e umana" ipotizzò Alexandra ma lei sapeva che in cuor suo non era così.
"Chissà" disse vagamente Aurora poggiando il piatto nel lavello.
"Vado a riposare un po'" e detto ciò si recò della sua stanza. Quando aprì la porta della stanza, notò il letto ancora sfatto e il pigiama buttato per terra.
"Da quando sono diventata così disordinata?".
Dopo essersi messa una felpa over size, si avvolse tra le coperte e prese sonno.
"Corri e non voltarti mai" rimbombò nella mente di Aurora. La ragazza si trovava in mezzo ad una foresta ormai bruciata. Era notte e lei correva velocemente. Scappava da ombre oscure e malvagie che non cessavano di inseguirla.
"Corri o finirai come lui" ripetevano in coro.
Aurora inciampò in una radice sporgente e cadde a terra. Non si fermò. Iniziò a gattonare ma le ombre l'avevano raggiunta e le si gettarono sopra.
Aurora si svegliò urlando.
"Dannazione, ma finiranno mai questi incubi?"Pensò.
Decise di alzarsi dal letto dopo nemmeno mezz'ora. Dormire stava diventando impossibile.
Decise di continuare con le ricerche.
Ormai non faceva altro che pensare ai Nephilim e voleva leggere il libro di Enoch per saperne di più ma online non si trovava.
"Il tuo problema è che ti fissi ossessivamente su un determinato argomento senza pensare se possa esserti utile o no" la rimproverò una voce femminile alle sue spalle. Aurora sussultò. Non conosceva la voce. Chi era?
Quando si voltò, dovette chiudere gli occhi a causa dei fasci di luce che circondavano il suo ospite indesiderato.
"Chi sei?" Domandò.
I fasci di luce cessarono e Aurora poté vedere la figura esile di una giovane donna dai lunghi boccoli biondo dorato. Aveva una lunga tunica bianca, un viso misericordioso ed occhi brillanti.
"Non mi crederai anzi forse sì. Credi a tuo padre, perché non dovresti credere a me? Sono Santa Sofia, la Sapienza di Dio Padre, la sua voce femminile" si presentò la ragazza accennando un sorriso. Aurora sgranò gli occhi e la bocca. Santa Sofia?!
"Una volta mi chiesero se avessi vissuto esperienze paranormali ed io risposi negativamente, beh, ora potrei raccontare una vita intera" disse incredula la russa.
Sofia sorrise.
"È un onore incontrare la figlia di Lucifero" le confessò la Santa sedendosi sul letto.
"Cosa ti porta da me?" Arrivò al dunque Aurora.
Sofia divenne seria.
"Mi ha mandato l'Altissimo, ha avvertito la tua confusione ed ha deciso di concederti un piccolo aiuto" spiegò Sofia. Aurora comprese.
"Sei qui per dirmi la verità su di me?"
La Santa scosse la testa.
"No, ma ti aiuterò come posso. Vedi se ti dicessi la verità, i demoni e tuo padre capirebbero il suo piano e le ombre faranno di tutto per impedirlo"
Aurora si avvicinò con lo sguardo confuso.
"Le ombre?"
"Vedi Aurora, la situazione è più complicata di quanto si pensi. Voi umani non sapete tutta la verità e non è mio dovere dirtela in questo momento. Sono venuta oggi perché sai la verità e perché Satana non c'è. Devi capire quale sia il tuo destino prima che scada il tempo. Posso confermarti che sei una Nephilim ma cambia modalità di ricerca o non arriverai in fondo al tunnel" l'avvertì Sofia alzandosi in piedi.
"Devo andare" ma Aurora la bloccò. Afferrò il suo braccio e si stupì perché poteva toccarla come se fosse una creatura terrena e senza bruciarsi come i demoni con l'acqua santa.
"Come faccio a scoprire la verità senza sapere da dove iniziare?" Domandò disperata.
Sofia sorrise e sparì.
"Devi partire da dove tutto ha avuto inizio" la dolce voce della Santa risuonò nelle orecchie di Aurora.
"Partire da dove tutto ha avuto inizio" ripeté.
Aurora si girava e rigirava nel letto."Iniziare da dove tutto ebbe inizio" ripeteva ogni volta. Cercava di capire a cosa si riferisse Sofia. Tutto era iniziato con l'arrivo di suo padre ma lui non né sapeva niente di quella storia.
"Non riesci a dormire?" Domandò una voce maschile.
Aurora balzò in piedi e nella penombra della sua stanza, riuscì a decifrare la sagoma di Ciel.
"La finirai mai di venire a casa mia in piena notte?!" Scherzò Aurora.
"Beh se la cosa ti infastidisce, posso anche andar via" ma non fece in tempo a dirigersi verso la finestra che Aurora gli prese il polso e lo condusse nel suo letto.
"Se fosse per me, vivresti in questa casa considerando che papà nemmeno c'è" disse Aurora per iniziare a baciarlo. Ciel la respinse.
"Dov'è Satana?" Domandò curioso.
"Negli inferi" rispose Aurora per poi continuare a baciarlo. Ciel salì sopra Aurora ed iniziò a baciarle il collo. Aurora sentiva l'odore di Ciel invadere la sua stanza. Profumava di proibito, aveva quell'odore tipico dei demoni e dell'inferno ma il suo sorriso apriva le porte del paradiso. Aurora non si era mai sentita così bene tra le braccia di un uomo. Anche se conosceva Ciel da poco, sapeva che per lui avrebbe provato un amore incondizionato e senza tempo. Si era dannata l'anima
ma mai avrebbe lasciato Ciel. Piuttosto avrebbe lasciato che Ciel fosse il suo peccato mai confessato, la sua mania nascosta, il suo segreto più importante, il suo desiderio avverato.
Ciel, dal canto suo, non riusciva ancora a capire cosa provasse. Sapeva soltanto di star bene con quella ragazza e poteva sentirsi in paradiso quando si muoveva dentro di lei.
Forse avrebbe potuto tollerare un mondo di demoni per l'amore di un angelo e il suo piano poteva rimanere solo un'idea lontana e abbandonata.
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La Redenzione Del Diavolo
Terror"Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote...