Wish we could turn back time

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In un intreccio di corpi informi sul divano, nella stanza risuonava la voce di James Corden del The Late Late Show.
Un sonoro rumore nel timpano del ragazzo più piccolo però, interrompe la sua beatitudine di meritato sonno facendogli sbattere le palpebre e cacciare dalle labbra un forte grugnito di fastidio.

"Merda Nì, sei un fottuto trattore!"
Sbotta, dando una gomitata al ragazzo biondo facendogli spalancare gli occhi e facendolo imprecare per il dolore.

"Sempre così delicato!" Esclama l'irlandese, alzandosi in maniera barcollante per andare in cucina dopo aver visto l'orario, le 12:00 am.

Harry produce un sonoro sbuffo, alzando gli occhi al cielo, facendo poi vagare lo sguardo limpido ed arrossato lungo il soggiorno. Beh, forse avevano un po' esagerato la scorsa notte, se le sei birre vuote ed i numerosi pacchi di snack, rovesciati sul pavimento s'intende, erano d'indicazione.
Sospira, cercando di mettere in ordine quel dannato caos, prima di farsi una meritatissima doccia, lasciando Niall a preparare la colazione.

Glielo deve.

Ieri sera aveva rischiato di avere un esaurimento nervoso.
Erano intenti a cenare quando il cellulare di Niall aveva cominciato a squillare e, dopo un paio secondi da quando aveva risposto, il biondino aveva guardato Harry con uno sguardo maligno che non prometteva niente di buono.

"Sai" aveva iniziato, dopo aver staccato la chiamata e ghignato in sua direzione "Sembra che domani sera ci sarà una rimpatriata delle superiori, ed indovina chi rivedrai?" aveva concluso il bastardo, dando per scontata la loro presenza.

Ed ecco perché Harry aveva ben pensato di ammazzare i nervi con l'alcool e degli snack per niente sani, andando contro al suo solito stile di vita salutare per non pensare assolutamente a degli occhi che, per cinque anni, gli hanno dato il tormento.

Sospira, scrollando l'acqua in eccesso dai capelli proprio come un cucciolo di cane, asciugandosi con un misero asciugamano mentre se ne va in camera, nudo.

"Ma che schifo, copri quelle chiappe pallide!" Grugnisce Niall, guardandolo con espressione disgustata e lanciandogli dietro un cuscino prima di ridacchiare alla mancanza di pudicità dell'amico che pare essere in un mondo fatato e fatto di unicorni.

Bleah.








Mancavano poche ore alla cena ed i nervi di Harry non fanno che aumentare.
Non che fosse il soggetto preso di mira al liceo, ma erano passati ormai anni da quando si erano diplomati. Rivedere persone che non fanno più parte della propria vita, dopo così tanto tempo, è destabilizzante per chiunque, soprattutto per Harry, abituato a prepararsi mentalmente un mese prima alle novità, risultava...traumatico.
Per fortuna c'era Niall che cercava di tranquillizzarlo con battutine inerenti al suo aspetto fisico dato che, appena lo aveva visto con i pantaloni neri strettissimi ed una camicia sbottonata di tre bottoni a stampe geometriche su fondo scuro, non si era trattenuto dal fargli un fischio d'apprezzamento.

"Dai che l'abbronzatura ti fa risaltare ancora di più gli occhi" Niall con queste parole gli ficca l'indice nelle costole, facendogli emettere un gemito di dolore e qualche sorta di imprecazione.
Lui invece, è vestito con un denim scuro ed una semplice camicia bianca che però gli sta davvero bene.

"Siam pronti alla morte?" lo prende per il culo Niall mentre escono di casa e beccandosi quindi una gomitata sul fianco.

Dannati irlandesi.






Il posto dove hanno deciso di riunirsi era una pizzeria dall'aspetto molto carino e tradizionale. Harry si ferma, osservando con gli occhioni smarriti da cerbiatto l'insegna, sentendo che si, quella sera avverrà la sua morte appena alcune risate rimbombano nel locale. Per questo, fa entrare prima Niall, seguendolo subito dopo. Come se questo potesse salvarlo da tutti i mali.

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