La bottiglia che gira

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Marinette entrò tremante nell'albergo in cui viveva Chloé. Tutti i suoi pensieri erano fossilizzati su quali torture avesse pianificato quella strega nei suoi confronti, poi però della musica a palla la sorprese facendole scordare quegli orrori che la sua mente aveva creato.
Si avvicinò alla pista per poi sorridere e, spinta dalla sua migliore amica, entrare in pista e muovere i fianchi a tempo. Dopo una serie di movimenti anche abbastanza sinuosi e provocanti, la ragazza si ritirò al rinfresco.
Mentre beveva della birra analcolica da un bicchiere di carta, la sua mente viaggiava e si fermava sempre a una persona. Adrien.
Pensava a quanto potesse essere eccitante sentire le mani del ragazzo sul proprio corpo e le sue morbide labbra che si muovevano per formare dolci frasi da sussurrarle all'orecchio. Nemmeno se ne accorse che era già diventata tutta rossa.
«Balli bene, Princesse» disse con tono a dir poco malizioso una voce familiare dietro di lei. Chat Noir.
La ragazza abbozzò un sorriso e si voltò «Chat Noir! Che cosa ci fai qui?» esclamò Marinette mentre provava a fargli credere che fosse felice della sua presenza.
«Mi ha invitato Chloé, dice che non ha trovato Ladybug, ma che anche io potrei andare bene per la sua festa esclusiva» disse mantenendo quel tono roco e sensuale. Prese la propria coda per poi farla girare. La ragazza sentì gli occhi magnetici del supereroe scansionarla, cosa che la fece arrossire. Le sue candide gote si arrossarono.  Il suo petto, rinchiuso nella morsa del corpetto a pois rosso e nero,si gonfiava e sgonfiava a intervalli irregolari.
Perché non poteva guardarla così anche il suo amato Adrien? Perché non poteva farla sentire così desiderata e sensuale?
«mi concede questo ballo?» chiese poi Chat Noir facendole un inchino. Le prese una mano, che subito dopo baciò.
Vedendolo così buffo e galante la ragazza ridacchiò «certo» disse poi andando verso la pista da ballo. Dopo quasi un'ora di ballo, l'eroe francese decise che era il momento di portare la sua dama in un posto più isolato.
«sei la ragazza più bella che abbia mai visto... Sei splendida» le sussurrò mentre posava le mani sui suoi fianchi, per poi farle scivola più lontano ed abbracciarla con dolcezza.