Capitolo 17

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La giratempo ancora girava nella mano di una delle due donne che fece capolino da un angolo di una strada malfamata di Diagon Alley. Queste entrarono in un edificio apparentemente abbandonato: l'intonaco dei muri ormai cadeva a pezzi, le ragnatele erano presenti in gran quantità, la luce entrava dai piccoli spiragli della finestra rotta e si sentiva una gran puzza di muffa che proveniva dal pavimento umidiccio. La prima donna si tolse il mantello rivelando il viso: era la stessa ragazza corvonero da cui Hermione era scappata. Senza la divisa mostrava molti più anni di quanti ne avesse realmente. I suoi lineamenti erano decisi, le labbra chiare, capelli d'orati ed un particolare molto familiare: occhi color ghiaccio.
Anche la seconda donna si tolse il mantello: aveva la carnagione molto chiara, occhi neri penetranti circondati da occhiaie verdastre, labbra sottili e capelli corvini scompigliati.
~Bene bene, la parte più complessa del piano è conclusa, ora iniziamo a divertirci!~
~Come faccio a fidarmi di te? Puoi essere un impostore che viene dal futuro! Narcissa e Lucius non sono neanche spostati~
~Fidati di me. Che ci potrei mai guadagnare? I maghi non si dovrebbero intromettere nel tempo~
~Se è vero che tu sei chi dici di essere, come mai non ti rivolgi alla me del futuro?~
~Mi duole darti questa tremenda notizia così, ma visto che insisti devo confessarti che tu sei morta, e io sono qui per aiutarti a vendicarti su chi ti ha tolto la vita. Sei la persona più malvagia che io conosca. Ti prego fidati~
~Io che ci guadagno? La vendetta non mi basta se ormai sono deceduta: non ci faccio niente~
~Dopo che avremo vinto potrai vivere nel nostro presente~
~No, la giratempo non reggerebbe~
~Questo lo vedremo, tanto non hai nulla da perdere... e neanche io~
-Cosa ti è capitato?~
~Lo saprai quando sarà il momento. Ora mi servi concentrata. Loro non hanno idea di chi tu sia, perciò avremo un maggior effetto sorpresa. Devo solo riuscire a scovare dove li hanno nascosti, ma non mi preoccupo più di tanto perchè sono certa che Draco non resisterà molto senza magia e a quel punto, con un piccolo sforzo riuscirò a trovarli, e finalmente avremo la nostra vittoria~
~Se lo dici tu... quanto dovremo aspettare indicativamente?~
~Non ne ho idea, ma non molto, i purosangue vivono solo di magia, non sanno come muoversi nel mondo babbano: l'unico problema è che la mezzosangue è con lui~
~Vinceremo, ne sono sicura!~
~Mi piace la tua determinazione. Fino a quel momento però dovremo stare qui, anche se è brutto, per mantenere un basso profilo: gli elfi faranno la loro parte e ci aiuteranno.
~Certo, non ci sono problemi, il fine giustifica i mezzi~ le due continuarono a discutere del piano, in quel posto pieno di lerciume.
Al contrario Draco ed Hermione erano seduti al vecchio tavolo nella bella, pulita ed ordinata  cucina a giocare a scacchi, o meglio, Hermione cercava di insegnarglielo ma con pochi risultati.
~Che razza di gioco stupido!~
~Solo perché non lo capisci non vuol dire che sia stupido. E' interessante, stimolante e molti babbani ne sono appassionati. Tra l'altro è molto simile a quello dei maghi~
~No, non ha nulla in confronto a quello del mondo magico~ Draco credeva ancora di scherzare, ma Hermione si stava infastidendo parecchio.
~Sei così superficiale. Devi smetterla. Se solo smettessi di affibbiare a qualunque cosa l'aggettivo babbano, riusciresti a fare grandi cose. Inoltre, ti potresti divertire di più~
~Certo per te è semplice, sei nata così, io no! Sono abituato a fare tutto con la magia. Come se tu non sapessi come mi hanno cresciuto, come sono stato costretto a fare cose orribili. Mi devo abituare a tutto questo, a qualcosa di completamente diverso da ciò che ho sempre conosciuto e vissuto~
~Devi smettere di usare la guerra come scusa Draco! L'abbiamo vissuta tutti. C'è chi ha perso molto più di te: un figlio, un genitore, un fratello... tu sei uscito illeso da tutto questo~ sbottò lei. Non lo pensava veramente ma lui la faceva uscire dai gangheri; in queste situazioni le sembrava di rivedere il bambino, figlio di papà di un tempo. Draco andò su tutte le furie.
~Ma ti ascolti quando parli cazzo!? Nessuno ha vissuto quello che ho passato io! Sono stato costretto a diventare un cazzo di mangiamorte, avrei dovuto uccidere una persona buona di cuore, che voleva solo aiutarmi, ho fatto sporcare le mani a Piton con il sangue di un grande mago solo per la mia codardia, dopodichè, ho visto la mia scuola, la mia seconda casa, distrutta sotto i miei occhi, senza che io potessi fare nulla, e scusami se ora sono in difficoltà, i miei genitori sono in prigione, sono solo e non ho più neanche il mio migliore amico, quindi scusa ok se sono così ma di certo non starò qui a farmi insultare da una persona che evidentemente non ha ancora capito cosa ho passato~ detto questo uscì dalla casa sbattendo la porta. Hermione lo seguì in giardino.
~Non puoi sempre scappare via Draco! Devi affrontare le situazioni e i problemi, non girarci intorno e piagnucolare~ non ricevette nessuna risposta. La figura del ragazzo stava diventando sempre più piccola e sbiadita mentre si addentrava nel vigneto. A quel punto la ragazza ci rinunciò, rientrò in casa e per calmare la rabbia fece la cosa che la tranquillizzava ossia pulire e sistemare casa: dopo poche ore la casa splendeva come mai.
Era ormai buio e di Draco nemmeno l'ombra, la tavola era apparecchiata con i piatti quasi freddi. Hermione non aveva toccato cibo, era troppo preoccupata per Draco. Stavano passando un pomeriggio tranquillo ed erano finiti a litigare per una sciocchezza. I secondi sembravano interminabili minuti, e i minuti ore, Hermione rassegnata, lasciò tutto com'era e si sedette sul divano: passò il resto della serata così a guardare l'orologio e a pensare a cosa avrebbe dovuto dire quando lui sarebbe tornato. Aveva ragione, non poteva immaginare cosa aveva passato lui. Certo, c'era gente che aveva perso molto di più, ma non doveva offenderlo così. Si sentiva ancor più in colpa non per il fatto di averle dette, ma perchè sapeva di averle pensate, il che significava che ci credeva davvero in quelle affermazioni. Draco era una brava persona, che aveva commesso molti sbagli, ma lei non era ancora nessuno per fargliele pesare. Ormai era notte fonda, ed Hermione sconsolata, si addormentò.
La mattina fu svegliata da schiamazzi provenienti dalla piazza. Era sempre stato tutto silenzioso in quei giorni, così presa dalla curiosità, si vestì in fretta e furia e raggiunse le voci. La folla era tutta intorno alla fontana principale. Le faccie di tutti sembravano sconvolte, imbarazzate e alquanto furiose. Hermione si fece spazio per arrivare a guardare quello che dava tanto scalpore. Quando realizzò quello che i suoi occhi videro, si sentì enormemente a disagio. Draco stava dormendo nella fontana, tutto bagnato e con una bottiglia di Vodka stretto al petto. Ecco dove aveva passato tutta la notte. Il suo cuore si liberò dell'angoscia che gli fosse successo qualcosa di brutto, ma avrebbe preferito fosse tornato a casa, visto che non dovevano dare nell'occhio. Ma evidentemente questo non faceva parte del suo vocabolario. Si tolse le scarpe ed entrò nell'acqua, scuotendo il ragazzo per farlo svegliare, non curandosi degli insulti provenienti dalle persone che squadravano perplessi la scena.
~Draco, Draco svegliati, stai dormendo nella fontana. Per la barba di merlino tirati su. Ti prego~
il ragazzo emise qualche mugugno prima di svegliarsi. Era ancora ubriaco fradicio.
~Ah guarda chi c'è! Come mai sei qui? Hai smesso di rinfacciarmi quanto ti faccio schifo?~
~Draco sei ubriaco, stai dando spettacolo, vieni, ne parliamo a casa~ disse facendolo alzare.
In casa lasciò goccioline ovunque dalla porta al bagno, dove Hermione lo fece cambiare. Quando uscì aveva un aspetto migliore.
~Ero preocuppata Draco. Sono stata tutta la sera ad aspettarti con l'angoscia che ti fosse successo qualcosa! Che cosa hai fatto, eh? Perchè non sei tornato?~
~Vuoi già discutere? Scusa ma sto affrontando il mio dopo sbronza quindi lasciami stare~
~Non voglio litigare, voglio risposte~
~Se non te le volessi dare?~
~Visto fai di nuovo il bambino! Ma non capisci che ero in pensiero? Avevo paura per te. Come faccio a stare tranquilla se sei il prima a farti notare, pur sapendo che dobbiamo farci notare il meno possibile? Comportandoti così stai mettendo a rischio entrambi. Siamo venuti qui perchè siamo in pericolo, ci dobbiamo nascondere! Ma come faccio a stare tranquilla se ho a fianco una persona che alla minima cosa scappa e si fa notare?~
~Sei tu che mi provochi. Sì siamo qui per un motivo ma non per questo devo starti appiccicato~
~Ok. Siamo qui da meno di una settimana e già non ci sopportiamo come un tempo. Allora io torno a scuola~
~Cosa? Non dirai sul serio?~
~Certo. Mi sono stufata e poi ho paura Draco. Io ho paura!~disse con la voce spezzata. Al che Draco non resistette e l'abbracciò.
~Scusa, ma io sono sempre stato abituato a scappare. Avendo come esempio quel verme di mio padre. Ma so ammettere le mie colpe. O almeno tu riesci a farmele capire. Ti prego non andare, non lasciarmi. Non devi avere paura, finchè io sarò con te nulla e nessuno potrà farti del male~ disse finendo con un bacio, che fece tranquillizzare la ragazza.
~Smetti di farmi del male~
~Scusa. Devo lavorarci ancora. Quando lo faccio non è intenzionale credimi, ma a volte esce il vecchio me. Lo sto facendo per te Hermione. Perchè sei mia e farei di tutto per te~
~Grazie Draco~ disse chiudendo la conversazione con un abbraccio.
Ma una minaccia molto più grande era ancora là fuori, che aspettava il momento in cui avrebbe potuto mettere fina alla loro gioia.

I Restart With You || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora