Romeo's POV
-Wendy, non lasciarmi!- esclamai singhiozzante, ma purtroppo ero consapevole del cuore, ormai fermo, della ragazza che amavo.
La strinsi a me, affondando il viso tra i suoi capelli pieni di polvere e detriti, bagnandoli con le mie lacrime.
Poi pero mi venne in mente in un lampo Poryushka, quindi mi asciugai gli occhi strofinandoli contro la manica della giacca che indossavo e presi Wendy tra le mie braccia, alzandomi e iniziando a correre verso la gilda.
"Non è morta... non è morta..." continuavo a ripetermi, e una nuova scintilla di disperata speranza illuminò i miei pensieri.
Accelerai, socchiudendo gli occhi per ridurre il fastidio del vento che si scontrava con essi.
-Non ti azzardare a morire, devo ancora dirti che ti amo, capito?- le chiesi, ben sapendo che non avrei ottenuto risposta.
Evocai delle leggerissime fiamme quando il suo corpo si fece eccessivamente freddo, per scaldarla ma evitare di bruciarla.
Circa mezz'ora dopo arrivai al portone della gilda, quindi lo aprii scagliandogli contro un potente calcio, tuffandomi poi di corsa all'interno della sede.
I miei compagni mi guardarono allibiti, ma i loro volti diventarono preoccupati quando posarono gli occhi sulla minuta figura tra le mie braccia.
Li ignorai fiondandomi sulle scale, diretto verso l'infermeria, e mai mi ritenni più fortunato di quando vidi Poryushka uscire dalla stanza d'infermeria nella quale diverse ore prima si trovava Wendy.
Spalancò gli occhi quando mi vide, ma mi limitai a entrare nella stanza con l'anziano medico al seguito.
L'odore di medicinali e disinfettante impregnava l'aria, ma non ci feci caso mentre posavo il più delicatamente possibile Wendy sul lettino, girandomi poi verso Poryushka.
-Puoi fare qualcosa?- le chiesi ansioso, ancora con il fiatone.
-Farò il possibile, ma devi uscire- disse aprendo con mani esperte varie ante e afferrando diverse boccette piene di liquidi dai colori sgargianti.
-Cosa?! No! Voglio restare qui!- protestai chiudendo i pugni in una morsa ferrea.
-Senti, ragazzo, vuoi riaverla indietro?- chiese girandosi verso di me, ottenendo il mio capo scosso immediatamente in segno di assenso -allora esci. Devo concentrarmi. La situazione, da quel che vedo, e più delicata di quanto avevo previsto- disse con il suo solito tatto.
Aprii la bocca per oppormi, ma capii che avesse ragione, quindi abbassai il capo e feci un passo.
-Sta tranquillo, qui ci penso io- continuo con voce piuù dolce -tu pensa a farti una doccia e mangiare qualcosa, sei pallido come un lenzuolo. Riposati, appena scoprirò qualcosa sarai il primo che informerò-
-Va bene... a dopo...- sussurrai, sentendo solo allora la stanchezza farsi strada nel mio corpo.
I miei muscoli erano contratti e dolenti, e puzzavo terribilmente di sudore.
Appena feci la mia comparsa tra gli altri membri della gilda, quelli iniziarono a tempestarmi di domande a cui non volevo o non sapevo rispondere.
Li ignorai nuovamente, quindi uscii e andai al dormitorio maschile.
Percorsi i vialetti che ormai conoscevo a memoria non prestando nemmeno attenzione a dove mettevo i piedi, la mente concentrata altrove.
"E se non si sveglia? Se non la vedessi più sorridere o rimproverarmi con un lampo di divertimento a farle scintillare gli occhi celesti?" mi chiesi affranto.
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L'altra faccia della medaglia
FanfictionTutti conoscono la piccola, dolce ed indifesa Wendy. Ma nessuno conosce i suoi due, unici e pericolosi segreti. La piccola Dragon Slayer spesso scompare, a volte per giornate intere, senza che nessuno sappia dove vada o cosa faccia. I suoi nakama ov...