Capitolo 38

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Ovviamente, Ray, Adeya e i loro litigi non bastano a tenere lontano i deficienti: prima di arrivare in mensa, vengo raggiunta da quel montato di Adam , seguito da tutta la sua squadra che, ridendo come degli idioti, facevano battutine cretine mentre lui tentava di intrattenere un discorso umano.
Alla fine, non sono riuscita a cogliere molto, tranne le battutine maliziose di quei cretini e le prese in giro nei confronti di Adam, che ancora cercava di chiedermi di uscire: questa volta, voleva portarmi alla festa di Mitch che farà sabato a casa sua.
<<No, grazie. Ho da fare.>> Gli ho risposto, evasiva.
Non ho intenzione di avere a che fare con questo rimbambito montato.

Finalmente la campana suona, dandomi la possibilità di correre fuori da Dylan.

<<Hey, tu!>> Esclamo, appena lo vedo.
Lui mi vede e sorride.
<<Ma ciao, straniera!>> Mi saluta. <<Straniera?>> Chiedo, divertita, di fronte a lui, che annuisce, con un sorrisetto divertito.
<<Però mi sembra anche di conoscerti..diciamo che somigli molto alla mia ragazza, ma tu sei più bella. Non dirglielo, eh.>> Ridacchia.

La mia ragazza.

Penso che il mio cuore potrebbe esplodere da un momento all'altro per quanto batte forte.

Sorrido divertita.
<<Ah, si? Lei non sa che ci provi con le prime che passano?>> Chiedo, reggendo il gioco.
<<No, se lo sapesse mi ammazzerebbe. Dobbiamo tenere segreta la nostra storia.>> Dice, leccandosi il labbro inferiore.

Io ghigno, divertita e mi avvicino a lui, che mi circonda i fianchi con le braccia.

<<Segreta, dici? Quindi non posso fare questo?>> Mormoro, per poi alzarmi in punta di piedi e baciarlo delicatamente sulle labbra.
Gli mordo piano il labbro inferiore, tirandolo leggermente, poi lo lascio stare e torno con i piedi per terra.

Lui ghigna.
<<Direi che sarebbe da evitare.>> Sussurra, per poi baciarmi di nuovo.
<<Mi sei mancata.>> Mormora, sulle mie labbra.
<<Anche tu.>> Rispondo, staccandomi dalle sue labbra.
Poso le mani sul suo petto e lo guardo.

<<Indovina?>> Borbotto, staccandomi da lui per poterlo guardare negli occhi.
Lui corruga la fronte, intimandomi di continuare.
<<Adam non si è ancora arreso. Mi ha chiesto di andare con lui ad una festa, sabato.>> Borbotto.
Lui stringe i pugni.
<<Spero che tu gli abbia detto di no.>> Sibila.

<<Beh..>> inizio, volendo vedere la sua reazione.
Lui sgrana gli occhi.
<<Gli hai detto di si?! Scherzi, spero.>> Quasi urla.
Scoppio a ridere.

<<Calmati! Scherzavo. Secondo te? Ovvio che non ho accettato, Dyl.>> Rido.
Lui mi lancia un'occhiataccia, per poi fare un ghigno divertito.
<< Che stronza.>> Mormora, stringendomi tra le braccia, per poi sollevarmi di peso, tra le mie risate.

Ritorno con i piedi per terra e poi saliamo entrambi in macchina.
<< Mi viene voglia di prendere a schiaffi quella specie di versione povera di Zac Efron.>> borbotta, mentre  accende il motore.

Scoppio a ridere.
<<Versione povera di Zac Efron?!>> Chiedo, tra le risate.
<<Ci somiglia!>> Si giustifica, ridendo.

Scuoto la testa, sorridendo divertita.
Continuiamo il viaggio in silenzio, ascoltando le canzoni che passano alla radio.

Nel frattempo arriviamo a casa.
<<Beh, che si fa sta sera?>> Chiedo, suonando il campanello.
Lui alza le spalle. << Mi hanno chiamato dicendomi che sta sera c'è una corsa in moto. È un po' che non le fanno.>> Spiega, prima che Seth apra la porta.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora