Capitolo 1

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Il paesaggio scorreva veloce attraverso i finestrini del treno, si notavano le foglioline che cadevano dagli alberi e l'aria dell'autunno si faceva sentire.

Una nuova casa, una nuova famiglia e una nuova vita mi aspettavano al termine della corsa. I miei genitori morirono in un incidente stradale quando avevo solo 6 anni, fui affidata a zia Clarissa, unica parente che avevo. Ma ben presto anche lei mi lasciò ed io fui trasferita in un'orfanotrofio.

Ancora mi chiedo chi mai avesse adottato una ragazza di 17 anni. Di solito la maggior parte delle persone adottano bambini, quasi mai ragazzi ai disopra dei 13 anni. Mi era stato spiegato che i signori Howard avevano già due figli entrambi maschi, e che avevano sempre desiderato avere una femmina, ma vista la loro età, non gli era possibile quindi avevano deciso di adottare una ragazza.

"Clary tutto bene?"

Mi volto verso la mia accompagnatrice, era davvero una bella donna, più o meno sulla cinquantina, un corpo esile e dei lunghi capelli neri legati in un severo chignon.

"Certo, tutto alla grande." Gli rispondo in modo sarcastico.

"Vedrai che i Sig. Howard sono davvero delle belle persone."

"Certo, non ne dubito."

L'assistente di bordo ci avverte che la prossima e la nostra fermata, cosi iniziamo a preparare i bagagli e ci avviamo verso l'uscita. Il treno si ferma e l'apertura delle porte ci invita a scendere. La stazione in qui mi trovo e davvero molto grande ed accogliente per trovarsi in una piccola cittadina nella Contea di Suffolk. Da lontano intravedo due signori sulla settantina, sembrano cosi contenti e quindi penso subito che siano i signor Howard ma mi rimangio tutto quando vedo avvicinarsi a loro due piccole bambine che urlano di gioia. Emma la mia accompagnatrice si avvicina ad una donna che sembra avere più o meno sui 37 anni, quest'ultima si gira a guardami e mi fa un gran sorriso, poi si avvicina e d'improvviso mi abbraccia.

''Tu dei essere Clary, sono cosi felice di vederti." Si stacca e si presenta "Sono Isabelle, la moglie di Howard, scusa la sua assenza ma ci raggiungerà non appena saremmo a casa."

Il mio primo pensiero cade subito sulla sua età, in quanto sembra molto giovane e ancora in grado di affrontare una gravidanza. Tutto ciò che riesco a dire e un semplice si, dopo aver salutato Emma ci avviamo verso una limousine nera, l'autista mi aiuta con i pochi bagagli e mi apre la portiera, durante il viaggio Isabelle non smette mai di parlare sembra cosi buona e subito mi sento a mio agio.

L'auto di ferma davanti ad un enorme villa, rimango sbalordita. il signor Howard deve essere un uomo molto ricco.

"Questa e la tua nuova casa. Fred, porta i bagagli nella camera di Clary, vieni seguimi ti mostro la casa."

La seguo e l'interno non e nulla in confronto all'esterno, sembra quasi un labirinto. L'arredo e tutto in stile antico, e per casa si aggirano molte domestiche e maggiordomi.

"Infine questa e la tua camera spero ti piaccia, ora vado mi raccomando alle 21:00 si cena cosi conoscerai il resto della tua nova famiglia."

"Grazie signora Isabelle."

"Ti prego chiamami Isa." Mi accarezza i capelli e si allontana sorridendomi.

Rimango ancora più stupefatta quando apro la porta della mia stanza. A differenza di tutta la casa, l'arredo e moderno, le pareti sono interamente bianche mentre i mobili di un grigio molto chiaro, alla sinistra della porta c'è una scrivania con un portatile e al di sopra una libreria colma di libri, ci sono due porte all'interno della stanza, nella prima c'è un bagno privato e nella seconda una cabina armadio piena di vestiti e accessori, sembra di essere in un sogno.

Dopo essermi rilassata un po' e aver fatto una bel bagno caldo decido di esplorare un po la casa, esco dalla stanza e noto subito due porte un po' più avanti della mia. Leggo i nomi scritti sulla porta, Paul e Remus che deduco siano i due figli di Isa. Dopo un bel po' finisco il giro della casa e alle 21:00 in punto mi avvio verso la sala da pranzo, trovando già tutti seduti di fronte all'enorme tavolo.

"Eccoti Clary, siediti pure"

Sorrido e prendo posto, noto con stupore che i figli di Isa sono gemelli ed avranno all'incirca 10 anni, si presentano sorridendomi e facendomi domande che qualsiasi bambino farebbe, il signor Howard e altrettanto simpatico e gentile un uomo sulla quarantina, mi dice subito di chiamarlo per nome cioè Adam. Si respira una bella atmosfera e non mi sento per niente in imbarazzo, sono realmente belle persone come Emma diceva.

"Adam."

Il silenzio cala nella stanza nello stesso istante in qui si sente il suono della voce, tutti ammutoliscono e si irrigidiscono. Mi volto verso il proprietario e rimango pietrificata, appoggiato all'arcata dell'entrata si trova un ragazzo che sembra avere più o meno la mia età, e di una bellezza disumana sembra cosi sicuro di se e solo a guardarlo mi ispira timore. I capelli neri come la pece e occhi scuri come l'onice che non smettono di fissare quelli di Adam, sembra quasi che per lui non c'è altro in questa stanza.

"Caleb."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 05, 2019 ⏰

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