NOTTI ARDENTI

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MAHTA: dal persiano, "raggio di luna".

YUN: dal cinese, "nato nelle nuvole".

AELIS: dal greco, "sole".



PROLOGO

C'era stato un tempo nel quale dei e spiriti avevano camminato su quelle terre.

Quel tempo sembrava tornato.

*

Il sole splendeva nella città di Emm, a nord del mondo. Il caldo irrompeva nelle case come un ospite indesiderato, e spaccava la popolazione come pietre al sole.

L'umidità stremava bambini e anziani, i raggi solari si infiltravano nella più piccola delle insenature.

 Gli abitanti di Emm vivevano sotto la costante luce del sole da 167 giorni. 

Una creatura dal mantello nero aveva portato con sé una lunga catena d'argento e la aveva avvolta attorno alla luna. Poi, sotto gli sguardi atterriti della gente, aveva preso l'estremo della catena e aveva portato la luna con sé, dall'altro lato delle terre estreme. 

Saputo ciò, una popolazione a loro vicina, si era inaspettatamente rivoltata contro di loro e le truppe si erano sparse fino ad arrivare a Emm. Erano stati giorni duri. Giorni di fame, lotta, solitudine... giorni lunghi, estenuanti. E lo erano ancora, perchè la guerra imperversava.

Schiacciati dalla città divenuta loro nemico, Emm aveva perso, e non solo la dignità e la supremazia nelle Terre ai Capi Estremi della Terra, ma anche la loro luna. 

Seppur una volta forti, nessuno degli abitanti di Emm avrebbe potuto far nulla contro una creatura in grado di trascinare la luna con le sue sole forze. 

E così, da allora, Emm viveva in un pieno stato di  luce. I primi tempi era stato facile trovare un lato positivo: i giovani potevano stare fuori fino a tardi, le piantagioni sembravano crescere più in fretta, la gente lavorare di più e con maggiore gioia. 

Eppure... 

La felicità è bella perchè evanescente. 

Ed anche in questo caso, era durata poco.

I giovani che restavano fuori fino a tardi, ora non desidervano altro se non una dormita al buio; le piantagioni una volta rigogliose, ora erano secche e impossibili da recuperare; fiumi e laghi andavano via via prosciugandosi; la gente che una volta era sorridente, aveva perso ogni aspetto di gioia. Seppur riparandosi nelle case, la gente aveva iniziato a morire a causa del sole cocente.

Allora era cominciata la guerra. 


PRIMA PARTE: LA BATTAGLIA

Mahta posò l'arco e sgranchì le membra. Le facevano male le spalle e le dita si erano intorpidite per quante frecce aveva scoccato durante le ultime ore. Eppure, la sua condizione era migliore di quella dei morti sul campo di battaglia. Era facile riconoscere la sua gente: era quella più deperita e con la pelle bruciata dal sole. Era la gente con le armature scintillanti perchè mai usate, le armature dei loro antenati, che che fino a qualche settimana prima venivano utilizzate come oggetti d'arredo, per simboleggiare la potenza della propria famiglia. 

Prima erano un decoro, il vanto di un passato glorioso. 

Ora non erano altro che un ammasso di vecchi rottami su un campo di battaglia divenuto sterile. 

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