Bergen, Oslo - DenNor Smut

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Con un aiuto per l'idea da francialalla

Me ne sto seduto su questa panca a rigirarmi la mia croce tra le dita.
Qualcuno potrebbe definirlo noioso ma a me piace osservare il mio paese.
Poi oggi che è un bel pomeriggio, perché no?
Faccio un bel respiro profondo, che pace...

Tra la calma dei miei compaesani, ne vedo uno in lontananza correndo e rovinando la quiete e il silenzio di quell'ora tarda del pomeriggio.
Aspetta... ma quello non è norvegese...
Una volta avvicinato capisco che quell'essere pieno di energia è Danimarca.

Cazzo spero che non mi abbia visto.

Mi sta salutando.

Cazzo mi ha visto.

Cammino il più veloce possibile verso casa, e nonostante lui fosse più veloce di me, non mi raggiunse, non conoscendo la mia città come la conosco io.

E grazie al cazzo sono la Norvegia, non c'è nessuno che la conosce meglio di me.

Rientro in casa e sbatto la porta.
Mi ha rovinato la serata quello scemo.
Una doccia mi farebbe proprio comodo.

Getto la giacca sul divano e preparo l'occorrente per poi entrare in doccia.
Una bella doccia fredda, niente di meglio.

Chissà perché era venuto fino a qua.

Sarà venuto per me?

Naah, avrà avuto qualcos'altro da fare e mi ha incontrato nel pasaggio.

Chissà perché quel bastardo mi occupa i pensieri da un po'. Sarà per i problemi che causa, sì, è per questo.

E mentre penso a Mathias, dal mio cellulare dal lavandino sento che mi è arrivato un messaggio.
Allungo la mano, cercando di non scivolare per terra, e prendo il cellulare:

Finlandia @ Nordicsss💪🏻🔝
Sta sera dove ci troviamo??

Io gli rispondo:
Da Bergen tra mezz'ora?

Non volevo uscire da Oslo, sta sera non ho voglia, e poi Bergen è uno dei miei migliori bar.
Subito ricevetti una risposta di conferma da tutti, così posai il cellulare e uscii dalla doccia per vestirmi.
Solo allora capii che sta sera avrei rivisto Danimarca.
Perché al pensiero divento nervoso!?
.
Skip time
.
Una serata come le altre, noiosa, passata tra noi Nordici a chiacchierare del più e del meno.
E a commentare su quanto Berward e Tino sembrassero una coppia.
Quando era stato tirato fuori quell'argomento Danimarca non faceva altro che guardarmi.

Che cazzo ti guardi? Non guardarmi o mi imbarazzo!

Ora la serata era conclusa, così salutai e feci per alzarmi, quando Mathias mi prese per il polso.

Sento le guance rosse!

Lasciami il polso scemo!

"Ti va se ti accompagno?"
"Perché?"
"Non ti va una passeggiata con me!?"
Mi chiese con un sorriso.

Smettila di sorridere, ebete! Così divento come i pomodori di Spagna!

Sbuffai, e lui lo prese come un sì.
Durante la strada non riuscivo a guardarlo negli occhi.

Ma che mi prende? Perché mi comporto così in sua presenza??

Vedo che mentre cammina oscilla le mani.
Il mio corpo si muove da solo e allungo una mano verso la sua.
Cerco di prenderla, la sfioro. Era morbida.
Che cazzo sto facendo??
Ritiro la mano e continuo a amminare come prima.
Quando lui me la riprende.

Lo guardo con una faccia perplessa, ma lui continua a guardare avanti, con il solito sorriso.

Arrivati a casa gli lascio la mano per aprire la porta.

I miei pensieri sono così confusi.
Ma che mi prende?
Non è da me comportarmi così. Affatto.
Eppure sento che voglio riprendergli la mano, sento che voglio abbraciarlo.

Sento che voglio addirittura baciarlo.

Che cazzo perché la chiave non si infila in quella minchia di serrat-
"Lukas? Ti serve una mano?"

Che bello il mio nome pronunciato dalle sue labbra.
Perfetto ora la situazione è peggiorata! Non voglio che qualcuno mi veda così! Cazzo apriti porta di mer-
"Luka-"
Lo interruppi.

Con cosa?

Con un bacio.

Sento le sue labbra morbide sulle mie.
È una senzazione paradisiaca. Gli stringo il colletto tra le mie mani mentre lo avvicino di più a me.
E sorprendentemente, lui mi ricambia il bacio. Mi abbraccia e mi stringe di più a lui.
E io che pensavo che più rosso di così non potevo diventare.

Magicamente la chiave che stavo provando a inserire nella serratura da 10 minuti, ora che ero concentrato sul bacio e avevo gli occhi chiusi, scattò e la porta si aprì.
Ci spingemmo a vicenda contro il divano.
Non ero abituato a una simile scena, ero praticamente immobile e tremavo quando Mathias mi baciava il collo, poi mi slacciò il fiocco con i denti mentre faceva uno sguardo... indescrivibile.
Dico solo che mi fece arrivare delle vibrazioni nella mia zona lì sotto.

E mentre iniziò a sfilarmi i vestiti, io mi godevo il suo tocco deciso sulla mia pelle.

Quando rimasi solo in boxer mi ripresi dal mio stato in trans e mi ritirai indietro.
Tutto rosso dalla vergogna, portai le ginocchia al petto per coprirmi un minimo.
"Lukas..."
Cazzo non dire il mio nome in modo così eccitante.
"Lukas non preoccuparti, non ti farò male."
Detto questo mi baciò, e non so come, mi convinse a continuare.

Baciandomi e rassicurandomi, mi preparò con le sue dita, per poi riempirmi definitivamente con la sua erezione.

Riempii il mio salotto con i miei gemiti e i miei lamenti, e con il suono dei suoi baci sul mio collo.

"P-puoi a-andare..." gli dissi dandogli il permesso di accellerare i movimenti.
Prese velocità e continuava a colpirmi a fondo nel punto G.
"AaAAAh~"
Era bellissima quella senzazione, soprattutto se era Mathias a darmela.

Mathias, quello che da intere settimane vagava tra i miei pensieri.

"T-ti A-amoAAAAAAAH"
Dissi appena prima di sporcare il mio petto con il mio seme.

Lui mi baciò intensamente, continuando per poi riversarsi dentro di me.
Poi mi abbracciò forte.

"Anch'io ti amo Lukas"

HETALIA'S HOUSE - with Feliciano VargasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora