Eravamo nel panico più totale. <Quel maledetto...> ringhiò tra i denti Dylan. Chi era? Un pazzo? Un assassino? E sopratutto cosa voleva da Sarah? Era il suo vero obiettivo o solo una "merce" di scambio? Non lo sapevamo, ma l'unica cosa a cui stavamo pensando in quel momento era un modo per trovare e salvare la mia condòmina. <Quel vecchio aveva già studiato un piano per il sequestro e probabilmente molto prima che noi notassimo la sua presenza. Mi chiedo da quanto tempo ci stia osservando, o peggio, seguendo...> dissi. Dylan, preso dalla rabbia dovuta alla mancanza di informazioni afferrò l'ombrello, rompendolo a metà. Anche io avrei tanto voluto trovare un modo per sfogarmi, ma decisi di rimanere calmo per entrambi. <Qualcosa non mi torna...> disse Dylan, <...perchè prendere di mira Sarah quando in realtà il suo vero obiettivo ero io?>. Risposi: <Non ne ho idea, probabilmente perchè Sarah è fisicamente più debole e di conseguenza più facile da "rapire". Inoltre se ci pensi, il post-it che abbiamo trovato, benchè sembri scritto da un serial killer impazzito, lascia intendere che non voglia far veramente del male a Sarah, ma più che altro utilizzarla come esca per la sua imboscata>. <Si, ma anche se così fosse non abbiamo idea di dove si trovino. Il suo "inidizio" era abbastanza generico...> mi rispose Dylan. Rilessi attentamente quella nota: l'anziano sequestratore aveva affermato che Sarah aveva splendidi capelli e una voce innoqua, quasi infantile. Cosa potevano suggerirci tali parole? Alla fine optammo per la scelta più ovvia ma anche quella che prendemmo più controvoglia: chiedere aiuto a Morfeo. Entrammo insieme nella Stanza di piume grazie ai partali incisi sui nostri rispettivi corpi. <Buonasera a voi. Cosa vi porta da queste parti?> ci chiese Morfeo, sempre con la sia espressione sogghignante. <Non abbiamo tempo per le chiacchiere. Dicci cosa sai su quel vecchio con l'ombrello> disse Dylan senza sprecarsi in troppi convenevoli. <Oh, avete conosciuto Charles. Sapete, lui fu uno dei primi a ottenere questi poteri, ci conosciamo da parecchio tempo... In particolare, la sua "abilità" è quella di far ricordare i momenti nostalgici all'interno dei sogni, rendendo i cosiddetti "sognatori" felici. Riportare alla memoria i ricordi gioiosi del passato fà sempre sorridere. Spero non vi abbia creato problemi...> ci disse ridendo Morfeo. Riflettei tra me e me per un istante: <Questo Charles può quindi considerarsi uno dei buoni, in quanto il suo potere non fa altro se non aiutare il prossimo... perchè allora rapire Sarah?>. Morfeo riprese a parlare: <Sapete, ora che ci ripenso divento anch'io quasi nostalgico: benchè infatti, non fu il primissimo ad ottenere tali poteri, fu uno dei pochi che comprese fin da subito l'importanza e le responsabilità che ne derivavano. Era ed è tutt'oggi un uomo molto saggio e lungimirante... peccato per suo figlio> concluse Morfeo. <Perchè, cosa è successo a suo figlio?> chiese ingenuamente Dylan. <Bhe, a quanto sò, si è suicidato. Egli aveva un unico difetto: non pensava minimamente agli altri. Tutto ciò che ricadeva al di fuori dei suoi interessi valeva per il ragazzo meno di 0. Guardava il prossimo con indifferenza, o al massimo come pedina per raggiungere i suoi obiettivi. A quanto sò inoltre, il suicidio non era una delle opzioni che il ragazzo teneva in considerazione, in quanto quest'ultimo era attaccato, e a volte in modo quasi morboso, alla vita. Perchè era successo allora? vi starete chiedendo... Bhe, forse il sig. Peterson saprà darci la risposta, non è vero Dylan?> concluse Morfeo, coprendosi la bocca per non scoppiare a ridere. Dylan sembrò quasi immobile, congelato in un solido blocco di ghiaccio. Le parole di Morfeo non erano vane, ma bensì avevano riportato alla memoria del mio amico una delle sue numerose vittime. <Io... ho fatto ciò che dovevo. Ho agito nel nome della giustizia e non me ne pento> rispose in tono pacato Dylan, consapevole che quella di Morfeo era soltanto una provocazione... <In più, se quel vecchio... o meglio, Charles, cerca vendetta, bhe, non se la prendesse con i miei amici. Se è un vero uomo, che venga ad affrontarmi faccia a faccia> concluse Dylan. Morfeo ormai non riusciva più a trattenersi e generò una risata così potente che mi sembró quasi che le pareti della stanza si stessero movendo. <Caro Dylan, un giorno di questi lei mi farà morire dalle risate. La sua ingenuità è così sincera che quasi mi sento in colpa a ridere delle sue parole> disse Morfeo. Vidi Dylan avvicinarsi iracondo alla divinità, ma decisi di intervenire nel discorso per evitare problemi inutili: <Dove possiamo trovarlo allora?> chiesi. Morfeo ci rispose: <Sapete, gli anziani sono piuttosto monotoni. Se fossi in voi, cercherei sotto al salice piangente che si trova nel sogno di Scott: Scott era il migliore amico del figlio di Charles, perciò quest'ultimo si rigugia nei suoi sogni per ricordare com'era il figlio da giovane> concluse Morfeo. Non ci soffermammo ulteriormente, dovevamo salvare Sarah al più presto... Entrammo nella porta dell'amico, fatta interamente di cotone e lana, e quindi soffice al tatto. Girammo la maniglia e, come al solito, sulla parte superiore della porta apparve il nome del proprietario, cioè Scott. Entrammo. Non sapevamo cosa aspettarci. Era armato? Aveva in mente un piano? O era solo una trappola? Giungemmo sulle sponde di un fiume. Dall'altro lato intravedemmo Charles con due ragazzi che stavamo giocando a far saltare i sassi sulla superficie dell'acqua. Probabilmente uno di quei due era Scott mentre l'altro era il figlio dell'anziano signore. In questo frangente, Charles ci sembrò quasi essere tornato umano... Il problema però persisteva: dov'era Sarah? Attraversammo un piccolo ponticciolo e arrivammo dall'altra parte del fiume, sotto il maestoso albero. <Ben trovati> ci disse l'anziano. <Non mi sono ancora presentato. Piacere, il mio nome è Charles> ci disse. <Dov'è la ragazza?> urlò Dylan preso dala rabbia. Charles rise: osservò per un momento il ricordo di quei bambini che correvano spensierati e poi disse: <Vedi quel ragazzo? Era mio figlio, e tu me lo hai portato via. La tua amica farà la stessa fine>. Ci indicò un masso enorme verso la fine del fiume: <Vedete quella protuberanza che sembra un ammasso di rocce? In realtà è la vostra amica legata per bene su una sedia con dell'esplosivo. Se si muoverà, esploderà. Se cadrà in acqua, annegherà. Se farete un passo falso, la ucciderò di persona. Non ho paura di niente ormai, voglio solo vendicarmi...> ci disse.
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The Dreams Traveler
FantasyLa storia vede come protagonista John Collins, un ragazzo di New York appena laureato in psicologia. John svolge una vita solitaria ma ricca di aspettative per il futuro, quando qualcosa sconvolgerà il suo modo di pensare e di agire: egli infatti ot...