Capitolo 3

197 20 2
                                    

Panico. Il mio cuore perde un battito non appena vedo la stanza completamente vuota, dominata solamente dagli apparecchi che hanno monitorato il paziente Min Yoongi.
Mi guardo per un attimo attorno spaesata ma soprattutto confusa. Di Jimin e Yoongi non c'è alcuna traccia.

Esco di nuovo dalla stanza cercando attentamente nel corridoio i due ragazzi, ma niente. L'ospedale si mostra come un formicaio di pazienti, medici ed infermieri che si muovono in ogni dove.

Riguardo nuovamente in tutte le direzioni con l'ansia in petto, cercando disperatamente un ragazzo snello vestito sportivo ed un ragazzo dai capelli neri ondulati piuttosto esile che probabilmente porta ancora con sè un carellino per la flebo.

Poi rivedo improvvisamente nella mia mente la stanza e mi rendo conto che effettivamente il carrellino della flebo era lì… come è possibile?

Sto per dare l’allarme quando noto con la coda dell'occhio due figure familiari.
Riconosco in loro proprio Jimin e Yoongi. Si trovano in fondo al corridoio, davanti all’ascensore: Jimin sta guardando dalla parte opposta alla mia e porta davanti a sé una carrozzella con Yoongi sopra. Che cosa sta facendo Jimin? Perché entrambi si sono cambiati?

Jimin indossa una divisa verde acqua da infermiere, mentre Yoongi indossa una tuta da fisioterapia. 
Corro immediatamente verso di loro attraversando la folla davanti a me; alcuni medici mi fissano straniti, altri allarmati pensando che sia successo qualcosa di grave.

Non appena sono da loro, afferro Jimin per un braccio. Lui, sorpreso, con un gesto fulmineo mi fa ruotare su me stessa facendomi ritrovare tra le sue braccia muscolose.

I nostri visi confusi si scambiano sguardi sorpresi. Ci fissiamo per qualche istante mentre improvvisamente il tempo par essersi fermato.Tutto attorno a noi par essersi pietrificato per dei lunghissimi secondi.

Subito dopo mi ritrovo di nuovo libera, ma il suo sguardo è completamente cambiato: dapprima sorpreso, ora dal suo sguardo traspare puro nervosismo.

"Vattene subito" mi dice, mentre le porte dell’ascensore si aprono mostrando l’interno argento miracolosamente vuoto.
Jimin spinge Yoongi all'enterno ed entrambi entrano nella cabina.
Ovviamente non do corda alle parole che ha appena pronunciato, decidendo così di seguirli.

"Yoongi, lei non è ancora stato dimesso e non può lasciare l’ospedale!".
Guardo iraconda Jimin" Tu cosa pensi di fare? Fuggire? Dove pensi di andare travestito da infermiere?"
Lui mi guarda pieno di preoccupazione "Perché non mi hai ascoltato e non te ne sei andata?!"

Aggrotto la fronte cercando di capire cosa diavolo stia succedendo:
"Scusa, non capisco..." la risposta non tarda ad arrivare, ma non da lui.
"Non puoi capire, c'è qualcosa che Jimin non ti ha mai detto" interviene bruscamente Yoongi cercando di calmare la situazione.

Li guardo entrambi "Che diamine sta succedendo!? Si può sapere?".Jimin fa per rispondere, ma proprio in quel momento le porte dell’ascensore si aprono. I due escono e io li seguo.

Yoongi si alza miracolosamente dalla sedia a rotelle dimostrando di aver recuperato quasi completamente le forze. Quasi non si direbbe che sia stato in coma per dei lunghi mesi. I due si muovono così velocemente che fatico a stargli dietro.

"Jimin! Non puoi fuggire!" quasi urlo e gli afferro di nuovo il braccio facendo del mio meglio per bloccarlo, ovviamente senza riuscirci.

Raggiungiamo un furgone nero parcheggiato nelle vicinanze della porta del pronto soccorso.
Non appena Jimin nota un gruppo di persone dietro di noi, mi afferra per il polso portandomi dietro la portiera dalla vettura, come se volesse nascondermi da loro.

"Merda, ti hanno vista!"
"Cosa? Chi mi ha vista?" rispondo letteralmente sconvolta non capendo cosa stia succedendo.

Il mio sguardo cade sugli uomini dietro di noi: un gruppo di persone dall'aria piuttosto sospetta col volto coperto da una mascherina nera e da un berretto anche lui nero. Si stanno avvicinando minacciosamente a noi.

"Chi sono quelle persone?! Perché si dirigono verso di noi?"

Dopo qualche secondo di riflessione, Jimin mi ordina di sedermi sul sedile da passeggero.
Esito. Dove vorrebbe portarmi così improvvisamente?

“Entra, veloce. È questione di vita o di morte!"
Il ragazzo si accomoda rapidamente al posto di guida.

Yoongi è già seduto dietro di noi: sembra anche lui molto preoccupato. Jimin inserisce in fretta le chiavi nel quadro, avvia il furgone e parte fulmineo provocando un rumore stridente a contatto con l'asfalto.

"Cosa sta succedendo? Perché stiamo fuggendo?!" urlo sconvolta e frastornata da tutta questa situazione.

Jimin mi zittisce dicendomi che mi spiegherà tutto più tardi e continua a guidare senza sosta: sta cercando di portarci fuori dal centro della città.
Il suo sguardo attento e vigile come quello di un cane da caccia continua a cadere sullo specchietto retrovisore per controllare se quelle persone ci stiano seguendo.
Ad un certo punto però, si accorge che un suv marrone si sta avvicinando a noi ad una velocità sostenuta e capisce che sono loro.

Sono impaurita: il respiro si fa piú affannoso e il cuore pompa il sangue alla velocità della luce. Ansia, tanta ansia mi riempie tutto il corpo scorrendo in ogni singolo capillare.

Jimin rimane per qualche istante in silenzio, lo sguardo fisso davanti a sé. Ad un certo punto, con una manovra brusca, si immette nella corsia opposta. Davanti a noi un enorme camion sta per raggiungerci.
Jimin spinge sull’acceleratore. I fari dell’autovettura sono sempre più vicini a noi. "Jimin!!" mi faccio scappare un urlo carico di terrore.

Il clacson del camion mi fa drizzare sul sedile.
Ecco questa è la fine... ci schianteremo di sicuro. L’istinto mi porta ad accovacciarmi sul sedile e strizzo gli occhi dal terrore.

Moriremo tutti, tutti quanti.

The ScammerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora