3. Anxiety.

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« Cosa faccio ora? Cosa? »

Charlotte è sdraiata sul mio letto a pancia in su, mentre legge un giornale.

Lo appoggia momentaneamente sulle ginocchia, per osservarmi.

« Inanzitutto, ti proporrei di prendere un fottuto calmante. Ma potente. Dio mio Sarah, stai facendo salire l'ansia pure a me. »

Dopo aver detto ció, continua a leggere il suo giornale.

Forse ha ragione. Forse dovrei veramente calmarmi e lasciare che tutto vada come vada.

Ma non è facile.

Proprio no.

***

« Poi dimmi tutto. Aspetteró una tua telefonata. »

Mi lascia un bacio sulla guancia.

« Sì, certo... ci sentiamo. »

La saluto nuovamente mentre la vedo allontanarsi in scooter.

Mi volto, trovandomi davanti all'imponente casa dei ragazzi.

Suono.

Tempo cinque secondi e la porta si spalanca rivelando i miei quattro pazzi scatenati uscire.

Due corrono verso la mia direzione, uno sta fermo sull'uscio, manco avessi lanciato un incantesimo (la mia lettera per Hogwarts deve ancora arrivare, purtroppo) ed un altro... beh, un altro inciampa sulla prima mattonella sporgente del cortile cadendo come un pinguino che scivola sul ghiaccio. Esplodo a ridere alla sola vista.

« SARAH. »

Vengo travolta dal pandacorno Hood e Michael.

Poi intravedo Hemmings-mister-cado-sempre-ciao rialzarsi da terra e correre anche lui nella nostra direzione.

« WEILÀ. »

Si aggiunge all'abbraccio di gruppo, mentre Ashton ci raggiunge, camminando piano.

Quando i tre si staccano, mi saluta con un cenno della mano.

« Ciao. »

Sento la sua voce dopo un sacco di tempo e vorrei abbracciarlo come non ho mai fatto con nessun altro prima e poi riempirlo di schiaffi.

Ma le due cose non sono realmente coerenti fra di loro.

« Ehy. »

Rispondo.

Vedendo un certo imbarazzo nell'aria, Michael si mette a correre prendendo Calum per mano e canticchiando.

« Siamo a Sydney... siamo a casa, dududu... »

Cal assume la stessa espressione che ha nella copertina dell'album verso Mikey.

« VI PREGO, FATELO SMETTERE. »

Ci scongiura.

Esplodo a ridere, ma ció incita Mikey a continuare.

« Basta, Clifford. »

Luke tenta di avvicinarsi ma Michael si aggroviglia pure a lui e comtinua a saltellare.

Dopo buoni cinque minuti di saltellamenti e cose varie,

Michael dichiara solennemente di aver finito il suo rito.

« Bene, direi che possiamo entrare. »

Scherzo.

Calum arriva da dietro, prendendomi in braccio, e portandomi sulle spalle fino a dentro casa, guadagnandosi un paio di scongiuri da parte mia.

Una volta entrati, ci sediamo tutti sul divano.

Rimaniamo in silenzio. Bella differenza rispetto a prima. Michael, vieni in soccorso tu.

« Uhm... che si fa? »

Domanda Luke.

« Io esco un attimo in giardino, arrivo subito. »

Spiego.

« Ma sei appena entrata. »

Ride Calum.

Mi stringo tra le spalle, sorridendo.

Non so perchè ma sento già un'improvvisa senzazione di vuoto interiore, come se stessi per svenire.

Devo uscire.

E pensare ancora.

Varco la porta di ingresso e vado a sedermi su un'altalena dalla parte opposta del giardino, osservando il sole tramontare sull'acqua. È un paesaggio bellissimo.

« Posso? »

Mi prendo un colpo. Un pó per aver sentito una voce improvvisa, un pó per il proprietario.

« Mmh. »

Mugugno in risposta, stando con gli occhi inchiodati sul tramonto.

Ashton si siede sull'altalena di fianco alla mia.

« Sarah... »

« Ashton... »

Sospiro.

I nostri sguardi si incatenano l'uno all'altro.

« Cosa dovremmo fare? »

The only reason | Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora