~ Capitolo 8. L'amore non merita battute.

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Finimmo la pizza velocemente, Alessio si alzò ed andò a pagare. Io mi alzai e corsi da lui.

"Cosa vorresti fare Bernabei?" Chiesi.

"Pagare." Rispose.

"Pagare per te vero?"

"No, per noi."

"Non esiste proprio, io mi pago da sola, ti ricordo che non è un appuntamento."

Mentre combattevo con Alessio arrivò lo zio in cassa.

"Lascia stare allo zio, offre la casa." Disse.

"Grazie zio!"

"Nulla, alla prossima. Ciao Wendy."

"Salve, e grazie."

Rimasi a bocca aperta. Bernabei voleva pagarmi la cena, lo zio mi invece offerto la cena. Giuro che non ci stavo capendo nulla. Era tutto così surreale. Uscimmo dal ristorante, e mi fermai all'entrata.

"Perché ti sei fermata qui?" Mi chiese Alessio.

"Perché credo sia l'ora che io me ne vada."

"Perché?"

"Perché noi dovevamo soltanto BERE qualcosa"

"Dai non andare via, ti accompagno io con la macchina tra poco. Prima facciamo una passeggiata."

Mi dispiace dirgli di no. Non volevo deluderlo, era stato tanto dolce con me questa sera, gli feci segno con la testa.

"Va bene, Bernabei." Dissi.

Iniziammo a passeggiare ed a parlare del più e del meno. Ad un certo punto Alessio si fermò.

"Posso farti una domanda?" Mi chiese.

"Certo."

"Volevo fartela da tempo, sei fidanzata?"

"No, ho chiuso una storia da poco."

"Davvero?"

"Si, perché mi fai questa domanda poco professionale, senza le tue solite battute?"

"Era solo una domanda. L'amore, non merita battute stupide. È una cosa importante."

Pensavo stesse scherzando, invece era tutto il contrario lui parlava seriamente. Mi fece rimanere senza parole. Il Bernabei nascondeva troppi lati di se che non mi aspettavo minimamente.

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