Dylan continuava a perdere sangue. Charles rideva e rideva: la sua vendetta si stava finalmente compiendo. Dylan però fece un ultimo sacrificio, utilizzando la corda che gli era stata fornita da Morfeo: riuscì a legarla intorno al collo di Charles, che nel frattempo si era distratto, portandolo a sè. L'anziano preso alla sprovvista cadde per terra. Dylan tirò al corda finchè Charles non fu all'altezza della sua testa, poi lo strattonò con le braccia. <Vuoi soffocarmi? Vuoi uccidere un altro innocente non è vero? Non è questo quello che fai dopotutto? Fallo allora...> disse Charles con al voce rauca a causa della presa di Dylan. Dylan non esitò un momento e sembrava non prestare attenzione alle parole provocatorie del vecchio. La bolla d'acqua mi stava stritolando e la sedia di Sarah si sarebbe ribaltata da un momento all'altro. Dylan strinse e strinse finchè Charles smise di dimenarsi, cadendo del tutto a terra inerme. La bolla che mi rinchiudeva esplose, lasciandomi finalmente libero. La sedia di Sarah però si rimaltò in acqua. Corsi verso di lei e mi gettai nel fiume, cercando in qualche modo di afferrare la sedia per slegarla. Il fiume era lento perciò non c'era il problema della corrente, ma Sarah avrebbe finito l'aria nei polmoni a breve e da un momento all'altro sarebbe svenuta o peggio... Riemersi per un momento per prendere aria e subito dopo mi riggettai in acqua. Questa volta riuscii a liberare Sarah e una volta fatto la portai sulla riva. Respirava ancora ma era svenuta per la mancanza d'aria perciò provai a mettere in pratica qualche manovra di salvataggio. Fortunamente bastò fare pressione per due volte sull'addome che Sarah si svegliò. Le sorrisi ma appena mi chiede di Dylan la mia espressione cambiò del tutto. Non risposi e mi misi subito a correre verso il nostro amico ormai disteso senza forze sotto il salice piangente. Mi avvicinai alla sua testa e gli dissi: <Tranquillo, utilizzerò l'ocarina come l'altra volta, mi darà qualcosa per aiutarti, e poi...> mi interruppe con un colpo di tosse: <John, lascia perdere, me lo merito> mi disse Dylan. Risposi: <...ma cosa stai dicendo? Lasciami fare!>. Dylan mi scansò delicatamente con il braccio e con dopo un altro colpo di tosse mi disse: <È inutile, anche con le migliori cure o magie non riusciresti a fare nulla... ho perso troppo sangue ormai...> fece una breve pausa e poi riprese: <Sono felice di essere entrato in questa "strana" squadra, ho imparato molto più da voi due ragazzi in questo breve lasso di tempo che in tutta la mia vita...>. Sorrisi per un attimo: la definizione "strana" mi sembrò un eufemismo per descriverci, ma lentamente alcune lacrime iniziarono a scendere dai miei occhi. <Non piangere...> mi disse Dylan <... del resto, in un qualche modo, sarò sempre vivo all'interno dei vostri sogni... Ora va da Sarah, aiutala e uscite di qui... e sopratutto proteggila> concluse così il suo discorso, chiudendo lentamente gli occhi. Iniziai a piangere senza sosta. Ripensai ai pochi, ma bei momenti passati insieme. Dylan era un grande uomo e così lo avremmo ricordato: era cresciuto così tanto in così poco tempo che neanche lui riusciva a crederci. Persino in fin di vita aveva pensato alla sicurezza di Sarah, mettendo in secondo luogo il fatto che stesse morendo... Lentamente lo sollevai e lo adagiai sul tronco esile dell'albero: come se fosse l'atto finale di uno spettacolo teatrale, Dylan giaceva sotto quel salice e tutto intorno a lui sembrava prendere una colorazione differente. I rami e le foglie dell'albero si estesero verso il basso, come a formare una culla protettiva per il corpo del nostro amico... sembravano essere anch'esse in lutto. Il cielo era ormai diventato terso, libero da ogni impurità. Una fiebile luce illumina la scena e lentamente iniziarono a crescere un'infinità di fiori intorno a Dylan. /<Quella era la sua tomba> pensai. Mi allontanai da quel paesaggio diventato ormai un vero e proprio quadro e mi diressi verso Sarah. La mia condòmina era ripiegata su se stessa e stava ancora rigettando fuori l'acqua che le era entrata nei polmoni. Mi avvicinai. <Dov'è Dylan? Come sta?> mi chiese. Non le risposi subito, ma anzi abbassai lo sguardo. Mi fissò. Non capii se aveva recepito il mio messaggio oppure era solo dubbiosa. Sarah si alzò di scatto, ma per lo sforzo che aveva fatto quasi ricadde per le vertigini. Le ressi un braccio per permetterle di riottenere l'equilibrio perso. Mi ringrazio velocemente e si diresse verso il salice piangente. Arrivata lì cadde sulle ginocchia con la bocca spalancata. Era incredula, non riusciva a pensare che ciò che stava vedendo fosse vero... Si coprì prima la bocca con le mani e poi gli occhi, cercando in qualche modo di limitare il pianto. Mi inginocchiai vicino a lei e la strinsi forte da dietro. Quante volte avevamo vissuto questa scena? Volevo smettere... smettere di piangere e smettere di soffrire. Diedi a Sarah il tempo di cui aveva bisogno e poi ci incamminammo verso la porta. Uscimmo e ci ritrovammo nella Velvet Room. Morfeo era fermo fuori dalla porta, come se ci stesse aspettando. <Sono sinceramente dispiaciuto per la vostra perdita. Entrambi, sia Dylan che Charles erano grandi uomini... e poi in fondo vi consideto tutti un po' come figli, del resto avete una piccola parte dei miei poteri in voi...> ci disse. Per la prima volta mi sembrò che dicesse la verità, e in più il suo volto era serio, senza alcuna traccia di risate sotto i baffi. Che tenesse veramente a noi? <In ogni caso...> continuò <per questa volta ho fatto un eccezione viste le circostanze... ma signorina Sarah, le ricordo che se proverà ad entrare nuovamente in un sogno, volontariamente o non, ne rimarrà intrappolata per sempre> concluse. Effettivamente entrambi ci eravamo dimenticati di quella "clausula", ma in quel momento non ci interessava. Guardai Sarah e poi ringraziai Morfeo, in quanto almeno questa volta ci aveva in un certo senso aiutato... uscimmo finalmente dal sogno. Questa volta però fu un'uscita di scena dolorosa, poichè solo in due tornammo nella realtà. Il finale del nostro "spettacolo" purtroppo era stato drammatico, e nessuno avrebbe potuto riscriverlo...
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The Dreams Traveler
FantasíaLa storia vede come protagonista John Collins, un ragazzo di New York appena laureato in psicologia. John svolge una vita solitaria ma ricca di aspettative per il futuro, quando qualcosa sconvolgerà il suo modo di pensare e di agire: egli infatti ot...