Capitolo 32:

185 13 0
                                    

Lauren:

Mi sveglio nel letto di Hannah, avvolta dal profumo di pancake appena fatti che sovrastano l'inconfondibile odore di noi. Non mi soffermo un attimo di più a pensare e salto giù dal letto; una delle sensazioni più belle, essere talmente felici da zittire i propri pensieri.               Oggi sono sei mesi che stiamo insieme e non voglio condividermi con nessun altro, saremo solo lei ed io, senza fantasmi né dubbi che vagano per la mia testa. Mi fermo sulla soglia della cucina, Hannah è sempre intenta a prepararmi una colazione degna di tutto il tempo trascorso insieme. Non mi ha sentita, così ne approfitto per fermarmi un paio d'istanti ad osservarla, a guardare una delle poche persone ad essere fiera di avermi attorno, di avermi incontrata per puro caso, proprio quando entrambe non ci aspettavamo più niente dalla vita. Uno strano brivido mi attraversa e si sofferma proprio dal cuore, che si sente incredibilmente pieno, come non lo è mai stato. Amo come si muove e atteggia quando pensa di non essere guardata da nessuno, è proprio lì che è se stessa, senza alcun filtro a coprire il suo acceso modo di essere. E' una persona inconfondibile, come se mettesse un marchio su ogni cosa che fa, tanto speciale da diffondere questo suo essere persino ad una persona comune come la sottoscritta. La prima cosa che ho amato di lei? Il suo dolore, quel macigno che si è portata addosso per una vita intera senza fiatare; sa cos'è il dolore, cosa significa essere diversi ma senza vergognarsene mai, portando la propria diversità come un trofeo davanti a chi pensa di essere primo solo perché uguale a tutti gli altri. E noi, beh ve lo lasciamo credere, nonostante sia proprio nelle diversità che si scorge un'anima autentica e speciale. Non c'è peggior cieco di chi ha paura di specchiarsi davanti al proprio animo e vedere dolori, dubbi, paure e incertezze. Non c'è peggior ipocrita di colui che si sente superiore, sapendo di mentire persino a se stesso perché, quando trova il coraggio di guardarsi allo specchio, non vede altro che una persona. Potrei stare ore ad elencare cosa amo di lei, di quella che in un certo senso posso chiamare la salvatrice delle mie emozioni.
Amo quando si mostra tanto forte da farmi sentire protetta, comunque vada. Già, perché sono certa che Hannah non è la classica ragazzina che scappa, nemmeno dopo una rottura; il nostro legame va ben oltre alla classica relazione, è un rapporto di profonda fiducia, che non potrà essere spezzato nemmeno dalle cazzate che potremmo fare per danneggiarci a vicenda. So che non se ne andrà mai totalmente dalla mia vita, nemmeno se la respingessi con tutte le mie forze, e questo mi fa sentire completa e sicura.
Non le ho mai confessato tutto questo, forse dovrei, o forse la farei sentire in gabbia con i miei mille pensieri poetici; sento però che oggi riuscirò a dichiararle per la prima volta il mio amore. Voglio che lei sappia che per me non è solo sesso, come lo può essere per molti adolescenti di adesso. Tutto quello che faccio con lei e per lei è guidato da un forte sentimento che non so bene ancora come decifrare, forse è amore, ma è sempre difficile capire di cosa esso sia realmente fatto.
E' proprio così che nascono i legami più intensi, con emozioni che si accrescono prima ancora che si possano comprendere. Finché non arrivi al punto in cui senti di non poterti più tenere tutte quelle farfalle dentro e allora le lasci libere di volare verso la persona che hai scelto, o meglio, che la vita ha scelto per te, per poterti restituire quell'amore che tanto bramavi.

"E' pronta la colazione dormigliona!!"
Non posso più trattenermi e scoppio a ridere mentre corro ad abbracciarla. L'ho colta alla sprovvista e solo io posso capire quanto ami le cose inaspettate. Si volta, mi guarda dolcemente e mi bacia; questo è il buongiorno che vorrei ogni singola mattina, se solo abitassimo insieme.                  "A cosa pensi?" Mi domanda Hannah, vedendomi come imbambolata davanti a lei. E' una domanda che mi fa spesso, alla quale io stento a rispondere poiché esternare i miei pensieri non mi riesce per niente facile, ma questa mattina si è dimostrato tutto diverso.         "Stavo pensando a come sarebbe incredibilmente bello poter avere questo buongiorno a portata di mano, ogni mattino." "Non mi starai mica proponendo una convivenza Laur, sai come sono fatta, ho bisogno dei miei spazi." Risponde subito sulle sue, quasi irritata dal solo remoto pensiero di una tale cosa. "Lo so, tranquilla; solo un'idea in un attimo di romanticismo." Fingo un sorriso e ci mettiamo a fare colazione. Non posso negarlo, quella risposta, data con un tono totalmente inorridito, mi ha dato un certo fastidio. La mia non era di certo una proposta ufficiale, ma un giorno mi piacerebbe avere tutto questo con Hannah, anche se non credo che lei ricambierà mai. Sono questi i modi e atteggiamenti che talvolta mi turbano di lei, ma mi sono promessa di non pensare troppo e di cercare di prendere la vita ed i rapporti con più leggerezza, per sopravvivere al meglio con me stessa.

Passiamo la giornata in giro per i posti più belli e speciali di New York e il tempo scorre inesorabile. Prima che me ne possa rendere conto è già sera e siamo sul treno di ritorno. Hannah, esausta, si è addormentata sulla mia spalla. Ha organizzato davvero un bel tour per il nostro giorno, e ne sono felice, si vede che tiene a me e cerca di dimostrarmelo sempre con questi gesti che superano mille altre parole buttate al vento.
In alcuni momenti però mi è sembrata combattuta, come se volesse confessarmi qualcosa che però aveva paura ad ammettere, per questo le ho chiesto più volte cosa volesse dirmi, e lei rispondeva sempre con un "nulla" freddo e distaccato. Ho una strana sensazione dentro che mi parla e dice cose che cerco di zittire più che posso, perché mi spaventano. Sono davvero innamorata di lei e questo comporta anche una certa dose di debolezza; provare queste emozioni per qualcuno e pensare che potrebbero svanire da un momento all'altro mette davvero paura. Quando si è innamorati la nostra debolezza più grande diventa proprio una persona, quella per cui proviamo tanto, quella che ci ha aiutato a risollevarci dai mille colpi inflitti dalla vita, quella senza la quale abbiamo paura ad immaginarci. Temo di guardarmi dentro e vedere altro vuoto, altra oscurità che si allarga sempre più , fino a consumare il mio cuore. Ma resisto, devo continuare a mettermi in gioco se voglio ottenere davvero qualcosa dalla mia esistenza, per poterla trasformare in vita vera, degna di avere questo nome. Spero che le mie sensazioni si sbaglino, almeno questa volta. Nonostante tutto non sono riuscita a dichiararle in mio amore, ci ho provato, Dio solo sa quanto, ma è come se le mie labbra si fermassero e la voce sparisse proprio in quegli istanti. Dopo averle dette a Kate non riesco più a confessarle a nessun altro, neppure volendolo con tutta me stessa. E' come se il mio corpo si fermasse per farmi capire che sto andando troppo oltre, incontro ad un sentimento che è troppo grande per me.
Per non pensare decido di accendere il cellulare, rimasto spento tutto il giorno perché non volevo avere distrazioni da noi. Una marea di notifiche mi arrivano e le controllo tutte con calma, tanto il viaggio è ancora lungo. Dopo un paio di minuti mi imbatto in dieci chiamate della madre di Brian. Preoccupata, decido di chiamarla immediatamente, non sento più Brian da una settimana, magari gli è successo qualcosa.

"Lauren finalmente!" "Scusi, sono stata fuori città tutto il giorno e non ho nemmeno acceso il telefono. Tutto bene? E' successo qualcosa??" La madre di Brian prende un respiro profondo e cerca di trattenere le lacrime. "N-non troviamo più Brian, è scomparso da un paio di giorni e nessuno dei suoi conoscenti sa dove possa essersi cacciato. Ho provato a cercarlo ovunque, ma di lui non c'è traccia. ha anche lasciato il suo cellulare qua a casa. Non so più cosa fare, sono disperata Lauren." Questa notizia mi entra dentro come un proiettile, dritto nell'animo. Dovevo capire che stava troppo male per essere trascurato per una settimana intera. aveva solo me e adesso, solo, non so cosa possa aver fatto. Mille idee ripugnanti mi frullano nella testa e il loro suono è troppo potente per essere messo a tacere. Appena arrivata in città inizierò le ricerche e non mi fermerò finché non sarà di nuovo tra le braccia di sua madre. Glielo devo per tutto ciò che ha fatto per me ed io non sono riuscita a ricambiare. Spero solo non abbia fatto nulla di irreparabile.

Inaspettatamente Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora