5°CAPITOLO(IL SOGNO)

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"AIUTATEMI!"-urlò una voce

Intorno alla casa di George c'erano nuvole nere e rosse, tuoni e fulmini viola illuminavano il paesaggio.Fra le nuvole uscì un essere indemoniato con occhi totalmente neri, la pelle bianca era macchiata di sangue e sul suo viso c'erano vene rosse che si estendevano fino al collo.Con  ali enormi nere, l'essere arrivò al suolo e si avvicinò ad un ragazzo ricoperto di sangue, ma era ancora vivo.Con le sue poche forze riuscì  vedere il mostro che si stava avvicinando, cercò di muoversi, ma era troppo debole.

"Bene, bene.Ciao Alex!"-salutò il  demone.

"Non ti avvicinare, razza di mostro!"-esclamò il ragazzo con molta fatica.

"E mi tratti così?Che maleducato.Vuoi fare la stessa fine di quella signora?O di quel ragazzo?"-disse il mostro, indicando i corpi senza vita della signora Arthem e George -"L'altra è riuscita a scappare, ma la troverò...Allora ritorniamo a noi.Dì le tue ultime parole e magari un giorno ci rincontreremo."

"bastarda!"

Il corpo di Alex bruciava senza fiamme.Un dolore atroce stava uccidendo piano piano il povero ragazzo e nessuno poteva fermare quella bestia.Il respiro mancava sempre di più, tutto stava diventando bianco e l'ultima immagine che vide fu il sorriso malvagio di quel demone...

"Alex, svegliati!"-gridò una voce familiare-"La colazione è pronta!"

Alex si svegliò.Tutto quello era un incubo, per fortuna.Davanti a sé si ritrovò George con il suo pigiama giallo banana che sbadigliava e si alzò dal letto.

Era passata una settimana da quell'incontro e Alex cercava in tutti i modi di tornare nel bosco da solo, ma George lo seguiva in continuazione, sembrava una zecca.Provare di nuovo il trucco del fantoccio di cuscini era inutile, farlo più di una volta era rischioso e prima o poi l'amico se ne sarebbe accorto.Anche evitare la signora Arthem e Riele era complicato, facevano domande in continuazione e anche Riele era abbastanza appiccicosa.

Il sogno gli aveva provocato un fortissimo dolore alla testa, sembrava scoppiare.Sapeva benissimo che tutto ciò era frutto della sua testa, ma aveva comunque paura.E se quel mostro fosse stato un Lohingi?Alex aveva conosciuto ragazze pericolose e assassine?L'immagine del demone non gli assomigliava per niente,però il mostro aveva un aspetto familiare...

La colazione alleviò il dolore del risveglio, ma il sorriso della creatura era ancora davanti ai suoi occhi.Poteva ancora sentire la sua malefica voce e il suo corpo rabbrividiva.

"George,oggi devo ritornare nel bosco e mi incontrerò con delle amiche, per te va bene se vado con loro?"-disse Alex prendendo il succo dal frigo.

"Ma ci hanno cacciato, non ricordi?"-disse George, inzuppando i biscotti nel latte.

"Infatti andrò solo io, così tu non avrai problemi."

"Scherzi?Tu non ci vai, punto e basta."-si intromise la signora Arthem-"Non voglio passare un brutto guaio."

Alex non poteva darle torto;dopo quel giorno, la signora Arthem aveva ricevuto una multa molto salata e se la prese con loro,soprattutto con George.Incontrare le ragazze però aveva più importanza per lui, quel sogno non prometteva nulla di buono.Stanco di sentire la signora Arthem parlare dei pericoli di infrangere la legge, Alex rientrò i camera e si mise la testa sotto il cuscino.

"Posso entrare?"-domandò una voce fuori dalla stanza.

"Si, entra."-disse Alex ancora con la testa sotto al cuscino.

Un vento molto leggero circondò la stanza, le finestre erano appannate e il ragazzo iniziava a sentire freddo.Cosa stava succedendo?

"Hey Alex!Sono Kathleen."-disse la ragazza sorridendo-"Alza la testa!"

"Ciao Kathlen, che ci fai qui?"-chiese il ragazzo sorpreso.

"Io e Saturno non ti abbiamo visto per una settimana e ci siamo preoccupate."

"Tu di me?"-le disse con sorriso compiaciuto, la ragazza ricambiò con una smorfia-"Saturno dov'è?Devo dirvi una cosa molto importante."

"Saturno è nel bosco.Cosa è successo?"-gli domandò seria.

Ad un certo punto George bussò alla porta.La ragazza alata preparò le sue mani per attaccare, ma Alex la fermò, la fece uscire dalla finestra e andò ad aprire la porta.

"George che c'è?"

"Scusa se mamma è un po' pesante e anc..."

"Scusa accettate!"-si affrettò a chiudere la porta e andò a chiamare Kathleen.

"Apri questa finestra, idiota!"-urlò Kathleen con Saturno dietro alle spalle.

Alex si precipitò ad aprire e le due ragazze entrarono con cautela.Come aveva fatto Saturno ad arrivare così in fretta?

"Saturno ho bisogno di voi, ho fatto un incubo stanotte molto strano, mai fatto in vita mia!"-disse  Alex con   molta fretta.

"Alex non credo che sia molto importante..."-si intromise Kathleen.

Da quel momento il ragazzo spiegò il sogno alle due ragazze e i loro sguardi si incrociarono.Saturno era molto preoccupata a differenza di Kathleen, pensava in continuazione a cosa significasse.

"Alex spiega di nuovo come era fatto il demone."-chiese Saturno,con due dita sotto al mento.

"Se ricordo bene, la figura aveva occhi totalmente neri, pelle molto chiara con tantissime vene e ali enormi nere.Il suo sorriso lo ricordo ancora, agghiacciante e malefico.L'incubo era così reale, sembrava vero.Mi sono spaventato a morte, la figura non vi assomigliava, ma aveva qualcosa di familiare e non capisco cosa.Era davvero terrificante."

Kathleen scoppiò a ridere e  Saturno la fulminò con lo sguardo.Per la ragazza sembrava una cosa molto seria, Alex iniziava a preoccuparsi per davvero.Per ben 2 minuti i tre non fiatarono, un silenzio tombale assediò la stanza, fin quando Saturno iniziò a parlare.

"Credo che tu abbia incontrato i nostri nemici,Alex"-disse la ragazza con aria preoccupata.

"I nostri nemici?Saturno stai impazzendo?Se fosse solo un semplice incubo?"-esclamò Kathleen, iniziando di nuovo a ridere.

Per un istante il tempo per Alex si bloccò.Il sorriso di Kathleen e il sorriso del demone erano gli stessi.Il ragazzo iniziò a spaventarsi,ma tutto ciò non aveva senso.Kathleen era un Lohingi, nel sogno la creatura era un demone.Se secondo Saturno il demone fosse stato uno dei loro nemici,anche Kathleen lo era o lo sarebbe diventato.Forse erano solo coincidenze, o forse era solo uno stupido sogno...

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