Per 15 anni non ho fatto altro che sottovalutarmi per quella che sono. All' elementari ero una bambina dolcissima, troppo ingenua e un po' maldestra.
Non facevo altro che farmi comandare da bambine della mia stessa età perché ero troppo buona e non dicevo mai niente, il mio difetto più grande era quello di stare sempre zitta, muta come un pesce.
Avevo continuato a fare così fino alla 5 elementare.
Quando erano incominciate le medie iniziavo ad aprire di più gli occhi e a guardarmi con chi mi stava attorno.
Ho passato 3 anni di " carcere" in quella maledetta scuola; non so neanche io come ho fatto a sopravvivere.
Ricevevo sempre prese in giro per il mio aspetto e anche per il mio carattere troppo riservato, avevano continuato così fino alla 2 media. Arrivata in 3... GUAI CHI MI SPARLAVA.
Come sempre ero dolce, gentile e altruista ma, chi mi prendeva di mira lo sminuivo peggio di un asino.
Ora che sono alle superiori gli atteggiamenti delle persone non sono cambiate chissà quanto.
Da quello che ho visto, anzi la mia vita mi ha regalato un dono che pochi hanno ora: l' essere maturi.
Da sempre sento che noi persone siamo diverse, però per come la penso io tutti noi cerchiamo le stesse cose.
Osservo ogni volta gli occhi della gente e vedo che hanno sempre fame.... sempre.
Però, fame di cosa? D' invidia, successo, ma specialmente perfezione.
Ecco qui la chiave la PERFEZIONE, stiamo vivendo in un mondo in cui tutto deve essere perfetto; ma qual' è la perfezione della vita se noi o le cose fossero tutte perfette? Cosa c'è di così entusiasmante? La perfezione la si trova in un mondo pieno di difetti e il bello del difetto è che se ne deve fare un proprio pregio ecco qual' è la perfezione.
Così siamo perfetti.
Siamo abituati a criticare perché talmente ora tutti desiderano questo, che non ci stiamo rendendo conto di chi siamo noi realmente.
Quindi perché non ci preoccupiamo prima di come siamo fatti noi e poi giudichiamo gli altri? Tutti hanno dei difetti e perfino io.
NESSUNO IN QUESTA FACCIA DELLA TERRA È PERFETTO, c'è chi lo è dentro e chi fuori,anzi dobbiamo ringraziare che Dio o non so chi che ci è stato dato un dono, quello di vivere.
Non c'è cosa più bella del vivere ogni esperienza che si fa e purtroppo ci sono persone che sbagliano e si rendono conto di quello che hanno fatto e chi continua a non capire che prima o poi andrà fuoristrada
Per non andare fuoristrada basta che apriamo come ho già detto gli occhi, perché aprendoli si nota l' essenziale.
Ricordatevi l' essenziale è invisibile agli occhi per questo dobbiamo prestare attenzione a cosa facciamo perché poi sarà troppo tardi.
Alcune persone sono anche molto brave a nascondere il loro viso con la maschera, io li sgamo subito.
Siamo diventati anche molto bravi a diventare filosofi copiando le frasi su Google o qualche altro sito.
Ahhh ecco un' altra parola chiave COPIARE, è diventata una moda ormai.
Talmente copiamo così tanto che quando una persona ci chiede come la pensiamo noi non sappiamo dare una risposta, perché quello che abbiamo fatto non è venuta da noi " dentro". Facciamo le cose senza motivo.
Viviamo in un mondo pieno di likes e se non ti ricambiano tu li togli a quella determinata persona.
Io non so davvero più cosa dire.
In certi momenti mi riguardo allo specchio e non mi guardo, rifletto, rifletto rammentando tutte le volte che sono stata stupida a dirmi:" tu non vali niente"; perché non sono io che non valgono niente, ma il motivo principale è che sono semplice, come l' acqua, non sa di niente però è necessaria che la beviamo.
Come ho già sentito dire "il tempo è galantuomo restituisce tutto a tutti". Parlando di uomini... alcuni di loro (come ho già studiato a scuola) "raccolgono le mele marce, perché già a terra, in modo tale che non devono faticare per raccogliere le mele in cima all' albero, perché hanno paura di cadere e farsi male, che sono quelle mature e più buone; ma appunto per questo gli uomini non voglio raggiungere la cima".
Da lì si vede quanto vogliono soffrire o meno.

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La vita è come una mela
Non-FictionUna ragazza, in cui a causa della sua maturità e del suo essere diversa la rende sola; per le troppe "maschere" che la gente si mette in faccia, travestendosi, cercando la perfezione in tutto ciò che li circondano, perfino loro stessi.