4 - Reira

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E quando la sposa ritrova il suo velo,

è come un’aquila che vola in cielo.

La luce del lampadario si riflette nella pietra rosso scarlatto, regalandole nuove sfumature.

Mi rigiro l’anello fra le dita, osservandola mutare, proprio come il nostro rapporto.

Me lo hai regalato tu questo gioiello, del quale ne possiedi una copia identica, perché potessimo avere un legame anche senza poter stare insieme.

Sapevamo sin dall’inizio che non c’era futuro per noi.

Il filo rosso del destino ci ha uniti ingiustamente.

Ma non è l’età la responsabile del vuoto che si è creato fra noi.

La verità è che non ho mai voluto rinunciare veramente all’uomo che amo più di ogni altro.

Anche se i nostri anelli identici non rappresentavano una vera unione, io ti ho amato comunque, Shin.

“Ora, non vedo l’anello del giuramento,

il filo rosso che lega noi due.

Non c’è una promessa,

però non lasciare la mia mano.”

Così dice la mia canzone.

Eppure, nonostante l’anello sia ben visibile al mio dito, le nostre mani si sono lasciate.

In fondo, non c’è mai stata una promessa fra noi.

Lo sfilo lentamente, mentre mi si stringe il cuore.

Dire addio non è mai semplice.

Lo infilo di nuovo, per poi toglierlo ancora.

Solo ora mi rendo conto di quanto tu sia stato importante per me.

Però, l’immagine di quell’uomo che desidero segretamente da anni non vuole lasciare il mio cuore.

Siamo stati insieme la scorsa notte.

Avrei dovuto sentirmi sporca mentre mi stringevo a lui, sapendo che la donna che aveva sposato da poco probabilmente lo stava aspettando a casa.

Invece mi sono sentita felice come mai.

Era come se il sogno di una vita si fosse realizzato in quella camera da letto illuminata solo dalla luce dell’abat-jour.

In quello stesso letto in cui ho passato le notti con te.

Perdonami, Shin.

Perdona questa mia ingiusta felicità.

Voglio solo ricordarmi ancora di quella notte, di come le mie labbra e quelle di Takumi si cercavano insoddisfatte.

Non riesco a smettere di amarlo.

Fra le sue braccia mi sono sentita libera, il peso che avevo sul cuore si è sciolto.

Non ero la principessa cantante, non ero la damigella bisognosa di salvezza.

Ero solo Reira.

Reira che sbaglia, Reira che tradisce, Reira che è impura come tutti gli esseri umani.

Non esiste la principessa innocente e perfetta che tutti credono.

Com’è possibile che tanti errori possano rendermi felice?

La verità è che forse non so nemmeno cosa sia la felicità.

Mi basta stare al fianco di Takumi, consapevole del prezzo da pagare.

Non importa se non sarò felice, perché tutto ciò che desidero è stare con lui, a costo di essere solo una delle tante squallide amanti con cui viene meno alla fedeltà coniugale.

Mi corico sul letto vuoto, poggiando la testa sul cuscino.

C’è ancora il suo profumo impresso, un’impronta che non può essere cancellata.

Aspiro a pieni polmoni i resti di quella fragranza, volando con la mente in un posto più bello.

L’anello l’ho lasciato sul comodino.

Perdonami, Shin.

Welcome To My Mind (filastrocca dell'orrore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora