capitolo 4 - Incontri inaspettati

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"aspetta"

La mia voce uscì come un sussurro, ma abbastanza forte perché lui mi sentisse.
Mi squadró per qualche istante ed io feci lo stesso.

"Fabrizio" esclamai sbalordita.

"Elisa" disse lui, contemporaneamente.

Scoppiammo entrambi in una risata imbarazzata.

"io..ehm..quanto tempo" esclamó portandosi le mani dietro la nuca.

"be' suppongo che dopo il successo di 'Pensa' e gli altri dischi, tu non abbia avuto molto tempo per i tuoi amici" incalzai io.

Conobbi Fabrizio da piccola, grazie ad amici di mia madre.
Avevo appena quindici anni quando vinse Sanremo giovani con pensa, e di lì a pochi mesi non lo vidi più.

"sei cresciuta parecchio" constató scrutandomi.

"ti va di fare un giro?" chiese timidamente, per cambiare discorso.

"i-io.." esitai.

Mi guardai alle spalle, ma la strada era deserta.

"o aspetti qualcuno?" si corresse lui, frettolosamente.

"no no nessuno" risposi a malincuore.

"bene" lo sentii sussurrare.

Dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio, cominció con quello che assomiglia molto ad un interrogatorio.

"vivi qui a Bari ora?"

"si" risposi secca.

"hai abbandonato la 'città eterna'?" mi domandò, riferendosi chiaramente a Roma.

Annuii.

"da qualche anno ormai"

Lo osservai, assorto nei pensieri, probabilmente scegliendo la prossima domanda a cui sottopormi.

"dopo il liceo mi sono iscritta alla Sapienza, ho preso la laurea in 'lettere indirizzo spettacolo', e adesso lavoro in un pub qui a Bari" dissi, cercando di rendere un minimo interessante la conversazione.

"wow" esordí lui.

"suoni e canti ancora vero?" mi domandó interessato.

"in questi ultimi anni sto mettendo un po' da parte gli hobby" risposi, fissando il marciapiede.

"e invece non dovresti..ricordo quando cantavi e poi mi mostrarvi i video entusiasta" esclamó.

Scoppiammo a ridere entrambi.

"be' sono passati quattordici anni" risposi nostalgica.

"già" commentó lui.

"già.." sospirai.

Senza rendercene conto, avevamo già percorso varie strade, e ci ritrovammo sulla litoranea.

"questo mare è sempre stupendo, con questo cielo poi!"

"è una serata meravigliosa" esclamai sfoggiando un enorme sorriso.

"un po' come te" sussurró Fabrizio.

Sobbalzai, ma lui sembró non accorgersene.
Cercai di far finta di niente e continuammo a passeggiare, ritrovandoci a parlare per ore.
Tornati di nuovo nel punto in cui ci eravamo incontrati, lo salutai con una stretta di mano, ma lui si avvicinó e mi lasció un morbido bacio sulla guancia.

L'ombra di un respiro || Ermal MetaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora