15° Capitolo: Verità Nascoste

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* Xander PV *

Ero entrato nel laboratorio per cercare il libro che Igory mi aveva chiesto di cercare. Non so come mai d'un tratto ho cominciato a fare quello che lui mi diceva. Ho sentito le urla di Kassandra quando l'altro giorno lui e John sono entrati nella loro camera e subito dopo John cercare di calmarla. Sono sicura che le ha fatto del male. Ma anche io non sono da me, quando scoprirà cosa ho fatto, non vorrà vedermi mai più.

Quando entro dentro vedo Kassandra con in braccio Jenna. Sono morto centinai di volte in quel momento. Ho dato un'occhiata veloce al divano dove ho visto un libro, 'La figlia del Diavolo', il libro che mi aveva chiesto Igory. Doveva averlo letto. 

Sentivo la rabbia di Jenna, la sentivo ringhiare leggermente e il suo pelo si stava drizzando. Evitando di parlare troppo con Kassandra ed evitando gli sguardi di Jenna ero riuscito ad andarmene e tornare in fretta di sopra. John stava parlando con jerome e da quanto avevo capito voleva festeggiare per il ritorno di Jenna. Se solo sapessero.

* Flash Back (rapimento Jenna) *

Quando quella sera avevo lasciato Kassandra da sola per andare a prendere qualcosa da bere Igory si era avviccinato a me.

"Tu devi essere Xander" mi disse sorridendo. Un sorriso sinistro.

"Si. Lei è?" chiesi di fretta. Non volevo lasciare da sola Kassy, ma quest'uomo aveva qualcosa di strano. Volevo andarmene, prendere da bere e tornare da Kassy, ma qualcosa me lo impediva. Era come se fossi legata al pavimento.

"Io? Io sono Igory. E ho bisogno che tu mi faccia un favore e siccome non ho tempo da sprecare, farò a modo mio" disse con un sorriso sfacciato in faccia. Poi qualcosa in lui cambiò, gli occhi diventarono neri, due pozzi profondi. Tirò su di poco la manica della giacca mostrandomi un simbolo che ero sicuro di aver già visto da qualche parte. 

Poi successe. Una luce abbaggliante mi colpì in pieno viso, ma non caddi come avrei creduto. Rimasi li in piedi paralizzato e dopo un tempo che sembrò infinito riuscì di nuovo a camminare. Presi un boccata profonda d'aria e solo allora mi resi conto che avevo trattenuto fino ad adesso il respiro.

Di Igory non c'è n'era più traccia. Nella mia testa c'era un pensiero fisso. Rapire Jenna. Si ripeteva all'infinito dentro alla mia testa e credevo di poter scoppiare. Tornai da Kassy a mani vuote e passammo il resto della serata insieme. Successe tutto quando una bambina venne da me chiedendomi dopo fosse Kassandra. Le aveva lasciato Jenna e lei doveva tornare a casa.

Tanti campanelli suonarono nella mia testa e gli dissi senza problemi che gliela avrei portato io.

Prima di avvicinarmi a Jenna mi sentì avvolto in un grosso martello nero, che mi copriva da testa a piedi senza che mi si potesse riconoscere. Mi avvicinai a Jenna e la presi con me. Il resto lo sa Igory. Quando la portai da lui l'unica cosa che feci io fu quella di legarla e darle una botta sulla testa per farla svenire.

Di quello che le fece dopo non sapevo niente, avevo dedotto che le aveva fatto molto, ma molto male, date le numerose bende che aveva sul corpo.

* Fine Flash Back *

Prima che John potesse salutarmi o chiedermi se andava tutto bene uscì, anzi scappai da casa. jenna era di sotto con Kassy ed ero sicurissimo che ora lei gli avrebbe detto tutto. Igory le aveva imposto qualcosa, un sigillo o una maledizione credo, quindi non poteva pronunciare ne pensare il suo nome o le conseguenze su di lei sarebbero state gravi. 

Ma la cosa non valeva per me. Quando Igory mi chiese se volevo che applicasse il sigillo anche per me io gli dissi di no. Da una parte volevo che Kassy non lo sapesse, che continuasse ad avere fiducia in me, che continuasse ad amarmi. Ma da una parte volevo metterla in guardia da me. Quello che avevo fatto era una cosa che non mi sarei mai perdonato. Sapevo quanto Jenna fosse importante per lei e vederla piangere per lei mi aveva distrutto.

Kassandra - La figlia del diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora