"Tu... Davvero? Non ti pensavo cosí..."
Mi sento strana; Jimin lo credevo un ragazzo semplice come tanti altri, che teneva particolarmente al suo amico visto quanto è stato premuroso nei suoi confronti. Eppure, lo realtà non è sempre quella che ci appare davanti ai nostri occhi, anche loro sfortunatamente possono essere ingannati.
Ma un ragazzo cosí dolce, gentile e cordiale potrà mai essere una cattiva persona? Un bugiardo, un meschino...? Dopo tutto lui si è creato un personaggio ai miei occhi.
Mi ha mentito riguardo la sua vita...mi ha tenuta nascosta la sua vera identità con fanfaronate e bugie per non destare sospetto. E se fosse un ragazzo pericoloso e malintenzionato? E se volesse farmi del male...?
Sento un brivido di paura correre lungo la mia schiena."C... Credo sia l'ora che io torni a casa..."
Faccio per alzarmi ma la sua mano raggiunge il mio polso bloccandomi. Sgrano gli occhi dal terrore.
"Non puoi andartene, ci sono ancora quelle persone che ci tengono sott'occhio."
"Non posso rimanere qui... Mi dispiace."
Faccio per scrollar via la sua mano dal mio polso ma Jimin lo afferra saldamente. Mi guarda intensamente negli occhi."Giada, non puoi andartene. Quelle persone potrebbero catturarti credendoti una nostra complice. Potrebbero anche ucciderti nel peggiore dei casi, non lo posso permettere."
"Quindi, dovrei rimanere qui per sempre? Imprigionata a casa tua?"
"Non per sempre. Ma permettici di proteggerti per cortesia. Non vogliamo che ti accada nulla di brutto".
Una voce piuttosto profonda arriva in fondo al salone. Un ragazzo bruno e con un lieve sorriso a marcargli il volto si avvicina a me."Piacere, mi chiamo Taehyung." allunga la mano verso di me. Lo guardo un pò titubante senza rispondere...
"Ah, mi dispiace." dice tirando indietro la mano "Forse sei ancora scossa per quanto è appena accaduto".
Come fa a saperlo? Come fa a sapere che siamo appena fuggiti da una banda di criminali?
Ma poi... Sono sola circondata da tre ragazzi sconosciuti, forse malintenzionati... Mi sento a disagio, voglio andarmene da qui il più presto possibile."Hyung, cosa le hai fatto per ridurla così? Guardala, è terrorizzata!" dice Taehyung per poi avvicinarsi a me.
"Non avere paura, non vogliamo farti nulla di male. Siamo truffatori ma siamo persone per bene. Non facciamo certe fesserie, abbiamo un codice d'onore noi."
"Quindi, voi tre siete tutti dei truffatori. Tutti quanti... Come potrei fidarvi di voi?"
Jimin, Yoongi e Taehyung si scambiano delle occhiate.
"Lo so, non è semplice credere a delle persone che mentono come lavoro. Ma ti assicuro che con te non abbiamo nessuna pessima intenzione. Anzi, se ce lo permetti, vorremmo proteggerti." risponde Jimin."Io...veramente non saprei che dire..."
"Permettici almeno di spiegarti chi siamo così da sapere almeno con chi stai parlando."
"D'accordo" rispondo a Jimin quasi rassegnata "Ma senza mentirmi per cortesia".
"Sicuro".
Jimin mi fa accomodare di fianco a lui mentre Taehyung si siede accanto a Yoongi. La sua postura elegante lo rende quasi un principe ai miei occhi."Ebbene, come ti ho già detto siamo dei truffatori o meglio, non ci piace definirci tali. Diciamo che cerchiamo di mettere ordine al mondo.
Non abbiamo cattive intenzioni, non siamo come quei personaggi malvagi dei film gangster. Vogliamo solamente che il mondo sia un posto giusto e farla pagare a tutte quelle persone che rivinano le vite altrui.
Tutti coloro che truffiamo hanno dei passati come persone perfide, maligne e diaboliche. Noi facciamo del nostro meglio per fargliela pagare."
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The Scammer
Fanfiction"Regola numero uno: prendere i soldi dalle tasche del tuo cliente e metterli nelle tue" "Ma se ne fai entrare un pò anche nelle tasche del tuo cliente, non è meglio per tutti?" "No. Un uomo non diventa ricco senza truffare, un cavallo non diventa gr...