Niente è più come prima

Sirius è morto.
L'ultimo erede dei Black è morto.
Il suo padrino è morto.

Niente è più come prima,
Harry se ne stava a guardare la parete davanti a sé, seduto sul suo letto nel dormitorio maschile dei Grifondoro. Era distrutto, emotivamente e fisicamente,
Aveva visto morire il suo padrino davanti ai suoi occhi e lui non aveva fatto niente.
Avrebbe potuto pararsi davanti a lui , sarebbe potuto morire al posto suo , così avrebbe dato fine alla guerra , perché tanto era quello il suo destino : morire.
Ma non lo aveva fatto , era stato un vigliacco , pensava , perché Sirius meritava di vivere, dopo tutto quello che aveva passato,  dopo tutto il dolore che aveva provato :
Il suo migliore amico era morto,
Aveva passato 12 anni ad Azkaban e due anni in latitanza, si meritava di gran lunga di vivere e farsi una vita,
Ma ormai era troppo tardi
Era stanco dei tradimenti e della promesse che non sono mai state mantenute , era stanco di tutte quelle pressioni e di tutte le persone che credevano in lui ,
Avrebbe voluto semplicemente essere un ragazzo normale che passava le sue giornate con i suoi genitori e i suoi amici , però tutto ciò non era possibile perché lui non era normale.

Non aveva mai voluto avere tutte quelle attenzioni , ma soprattutto non aveva mai voluto avere tutte quelle responsabilità sulle spalle, perché secondo lui non era in grado.

"Ho ucciso Sirius Black, ho ucciso Sirius Black! "
Queste sono le parole che gli rimbombano nella mente come un eco infinito prodotto da un disco rotto, sempre più forte, sempre di più, sempre di più, fino a diventare un urlo.

Non riesce a reprimere il dolore.

Non quando l'ha visto cadere oltre  il velo .

Non dopo, mentre il mondo intorno a se andava in frantumi

No.

Si accorse che gli manca qualcosa, ed è qui che realizzo' che d'ora in poi sarà sempre così.

Perché lui non tornerà più.

Mai più .

Se ne è andato, lasciandolo solo.

Però prima o poi dovrà fare i conti con il suo dolore.

Come se non avesse già sofferto abbastanza.

Come se non avesse passato l'infanzia con la convinzione di non essere abbastanza per nessuno

Come se le uniche persone che lo pensassero non se ne fossero andate tutte, una alla volta.

Non è giusto.

La vita non è giusta.

Potrà lamentarsi quanto gli pare, ma non lo farà tornare in dietro nel tempo, non asciughera' il volto impregnato dalle lacrime, non lo farà uscire da quell'arco maledetto.

Non serve nulla.

Per quanto tempo dovrà ostentare tranquillità di giorno e disperarsi nel cuore della notte?

Per quanto tempo potrà fingere che non sia successo niente?

Per quanto tempo dovrà sforzarsi di non mostrare dolore davanti agli altri?

Per quanto tempo penserà a tutti i modi con cui avrebbe potuto salvarlo?

Per quanto tempo dovrà sforzarsi di non mollare?

Per quanto ancora?

Forse per sempre.

Perché è chiaro, un giorno non basterà a riempire il vuoto che si porta dentro.

Perché la felicità non è fatta per durare.

Il suo ultimo appiglio gli era stato portato via.

Tutte le speranze, tutte le promesse erano sparite in un lampo di luce verde.

Tutto gli era stato portato via brutalmente.

Perché?

Perché proprio a lui?

Cosa aveva fatto di male?

In realtà non c'era un perché, era stato il destino a volerlo.

Harry non aveva mai avuto tanta scelta, e, forse è per questo che è accaduto.

Le lacrime iniziarono a offuscargli la vista, la rabbia gli crebbe dentro, così diede un pugno al muro, talmente forte da far uscire il sangue dalle nocche e urlò, un urlo straziante, sembrava come se gli stessero lacerando il petto.
Sentiva dolore, ma non dolore dovuto alle nocche sanguinanti, ma un dolore che arrivava dal cuore.

Ron e Hermione accorsero subito a vedere cosa fosse successo e rimasero spiazzati nel vedere l'accaduto.
Hermione fu la prima ad avere una reazione: si accascio' al suolo vicino ad Harry e lo abbracciò, anche se non capiva cosa provava, cercava di farlo, anche Ron si chinò ad abbracciarlo e fu li che Harry capi': non era solo, aveva degli amici che gli volevano bene.

Harry prese una decisione importante, non voleva più giocare, perché si finisce che si tiene a troppe cose, e più ci si tiene e più si ha da perdere

Spazio autrice

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